Un incendio così grande in Slovenia non si vedeva dal 2003 quando bruciarono 1.050 ettari e c’erano voluti una decina di giorni per domarlo. Ci stiamo riferendo al rogo che in questi giorni, dopo aver interessato l’area intorno a Trieste, ha travalicato il confine passando sul versante sloveno del Carso. Le fiamme hanno provocato “una nube densa di fumo che irrita il sistema respiratorio e gli occhi e le autorità sanitarie di Lubiana hanno raccomandato alle persone in zona di rimanere all’interno delle proprie case.” Lo scrive l’agenzia di stampa slovena Sta. I fumi hanno raggiunto persino la costa slovena, con segnalazioni che indicano che la visibilità nel porto di Capodistria sarebbe ridotta a un chilometro, ha aggiunto la Sta.
Un migliaio di Vigili del fuoco sloveni sono stati dispiegati per combattere le fiamme. Durante la giornata di martedì cinque pompieri sono rimasti feriti. Sono esausti, in quanto già da cinque giorni lottano contro i roghi lavorando 20 ore al giorno.
Svariate centinaia di abitanti sono stati evacuati dai villaggi di Temnica, Vojščica e Novelo – nel comune di Miren-Kostanjevica. Lubiana ha cercato assistenza internazionale per fronteggiare l’emergenza. Dalla Croazia sono partiti due Canadair e un elicottero dell’Aeronautica militare in azione nei pressi di Nova Gorica. Anche i Vigili del fuoco croati sono corsi in aiuto ai colleghi sloveni. L’Austria ha inviato pure un elicottero.