Željko Sopić: «Potevate scrivere che mi voleva il City…»

Il tecnico del Rijeka ironizza sul presunto interessamento degli scozzesi dell'Aberdeen

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Željko Sopić: «Potevate scrivere che mi voleva il City…»
Željko Sopić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Archiviata la sosta delle nazionali, il campionato è pronto a riprendersi la scena lanciando la volata finale. Saranno gli anticipi tra Istra 1961 e Lokomotiva, nonché Slaven Belupo e Osijek, a inaugurare quest’oggi la quarta e decisiva tornata della SuperSport HNL. In casa Rijeka è invece giornata di vigilia: i biancocrociati scenderanno in campo domani a Zagabria facendo visita al fanalino Rudeš nel più classico dei testa-coda. Contro l’ultima della classe, spacciata ormai da tempo, i tre punti sono d’obbligo per mettere un altro mattoncino al sogno chiamato titolo, ma anche per mettere ulteriore pressione alle inseguitrici Hajduk e Dinamo, che a seguire si scontreranno nella bolgia del Poljud in un big match che si preannuncia caldissimo.
Quello di domani sarà il quinto incrocio stagionale tra le due formazioni tra campionato e Coppa Croazia: i fiumani hanno vinto agevolmente i due precedenti disputati a Rujevica (4-0, 3-0), ma hanno fatto molta più fatica in trasferta (2-1, 1-0), il che dev’essere un monito per la truppa di Željko Sopić, al di là della differenza in classifica e dei valori tecnici. In più, la partita arriva subito dopo la sosta il che, talvolta, può far perdere un po’ il ritmo, a maggior ragione considerando che durante la pausa il tecnico zagabrese non ha potuto lavorare con tutti gli effettivi dal momento che Labrović, Pašalić, Pjaca, Hodža e Banda erano impegnati con le rispettive nazionali. Ecco dunque che questa sfida nasconde più di un’insidia, soprattutto qualora la squadra dovesse inconsciamente avere la mente già proiettata alla semifinale di Coppa con la Lokomotiva e al derby con l’Hajduk in programma a Rujevica il 7 aprile.
“Il focus è solo ed esclusivamente sul Rudeš – assicura Sopić –. Non dobbiamo guardare la loro classifica, bensì pensare unicamente a noi. L’aspetto più importante è sempre l’atteggiamento perché se non entri in campo con il piglio giusto rischi di prenderle anche da una squadra di terza divisione. Qui nessuno ti regala nulla. Ho assistito dal vivo alla loro partita con la Dinamo prima della sosta e so di cosa parlo. Il Rudeš di certo non andrà in campo per perdere la partita. In palio ci sono sempre tre punti, indipendentemente dal nome dell’avversario. E noi, come sempre, cercheremo di prenderceli”.

Coperta lunga
I fiumani sono ora attesi da tre impegni in una settimana, con Lokomotiva in Coppa e l’attesissimo big match contro l’Hajduk dietro l’angolo. “Bisognerà dosare bene le energie. I nazionale stanno tutti bene. Gli unici indisponibili sono Radeljić e Obregon, squalificati, mentre Grgić ha un piccolo problema fisico e andrà valutato. I dieci diffidati? Nessuno di loro entrerà in campo con il freno a mano tirato. Poi se qualcuno si beccherà la terza ammonizione e salterà l’Hajduk pazienza, non sarà certo la fine del mondo. Abbiamo la coperta lunga. Le squalifiche fanno parte del gioco, anche se forse sarebbe il caso di prendere esempio da altri campionati come la Bundesliga tedesca dove lo stop scatta al quinto giallo. Ricordo che prima dell’ultimo confronto al Poljud contro l’Hajduk c’era chi parlava di sconfitta annunciata perché in difesa mancavano Dilaver e Mitrović, eppure quella partita l’abbiamo vinta… Turnover? Domani no di certo, poi con Lokomotiva e Hajduk valuteremo anche in base alle eventuali indisponibilità”.
Scontata infine una battuta sul presunto interessamento da parte degli scozzesi dell’Aberdeen per il tecnico del Rijeka, bollata come fake news dal diretto interessato. “In giro si legge di tutto, ma la verità è che non c’è stato alcun contatto con l’Aberdeen. A sto punto tanto valeva scrivere di un interesse del Manchester City, che avrebbe certamente avuto molto più effetto. Senza nulla togliere agli scozzesi, ma se fosse anche arrivata un’offerta di una big europea, io non mi sarei mosso dal Rijeka”, ha concluso Željko Sopić, mai banale nelle sue conferenze stampa.

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