Rijeka. Un altro step verso l’Europa

Il successo di misura sullo Šibenik ha permesso al Rijeka di salire al quarto posto. Sergej Jakirović è soddisfatto del risultato, ma non della prestazione. «Ho visto una squadra troppo passiva», dice il tecnico dei fiumani

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Rijeka. Un altro step verso l’Europa
I biancocrociati hanno messo in bisaccia tre punti molto importanti in chiave Europa. Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

Lacrime, sudore e sangue: è ciò che aveva promesso Sergej Jakirović al suo arrivo a Rujevica. E in effetti il Rijeka sta seguendo alla lettera il diktat churchilliano del proprio allenatore. Lo striminzito 1-0 con cui i biancocrociati hanno piegato lo Šibenik è un risultato pesantissimo in ottica Europa perché permette loro di balzare al quarto posto portandosi a quota 38 punti, gli stessi del terzo Osijek e del quinto Varaždin. Delle sei squadre invischiate nella lotta per i preliminari di Conference League, i fiumani sono stati gli unici ad aver conquistato l’intera posta in palio. In termini di classifica non è tuttavia cambiato molto, nel senso che dal terzo all’ottavo posto ci sono sempre 5 lunghezze di differenza, però in compenso il margine tra il terzo Osijek e il settimo lstra 1961 si è ulteriormente assottigliato e misura ora solamente 2 punti!

Per quanto il successo sugli sebenzani possa sembrare scontato, in realtà non lo è affatto. In primis perché la banda di Damir Čanadi volava sulle ali dell’entusiasmo dopo l’exploit in Coppa Croazia, e in secondo luogo perché aveva un assoluto bisogno di punti dal momento che il discorso salvezza è tutt’altro che chiuso. Anzi, adesso si è pure riaperto in virtù della vittoria del Gorica su un Osijek in caduta libera, che ha portato i “tori” a -4 dai dalmati e venerdì a Sebenico è in programma un delicatissimo scontro diretto tra le ultime due della classe.

Labrović-Frigan
Tornando al match di Rujevica, non è stata certamente la miglior serata del Rijeka. Alla fine è stato sufficiente un lampo in apertura di ripresa del solito Frigan (al decimo centro stagionale che significa aggancio al secondo posto nella classifica marcatori a Brodić del Varaždin), poi nel finale ci ha pensato Labrović a salvare la baracca con un miracoloso intervento sulla capocciata ravvicinata di Radonjić. Un film già visto più di una volta, con la premiata ditta Labrović-Frigan che sta letteralmente trascinando la squadra nella seconda parte di stagione. Sotto il profilo del gioco la prestazione ha lasciato un po’ a desiderare, ma d’altra parte non è il caso di essere troppo severi in quanto bisogna sempre tenere presente dove si trovava il Rijeka a gennaio. E dopotutto nel calcio ciò che conta sono i tre punti, mica il lato estetico.
“Una vittoria sofferta, ma meritata – chiosa Jakirović –. Non era facile perché di fronte avevamo un avversario che pratica un calcio diverso rispetto al girone autunnale e che, lo ricordo, aveva battuto due volte la Dinamo in meno di un mese. Li abbiamo subito aggrediti con l’obiettivo di provare a sbloccare quanto prima il risultato e di mettere la partita in discesa, però facevamo fatica a scardinare il loro muro difensivo. Ci è mancata lucidità e concretezza negli ultimi metri. Altra cosa che non mi è piaciuta è stata una certa passività, con troppi passaggi all’indietro. Anche chi entra dalla panchina deve dare una spinta in più e questo non è successo. Abbiamo commesso troppi errori e fatichiamo a chiudere le partite. Alla fine abbiamo rischiato di prendere gol come con l’Osijek. Siamo un po’ discontinui, anche se questo è normale per una squadra comunque molto giovane”.

Padroni del proprio destino
Otre alla vittoria, l’altra nota lieta è lo zero nella casella dei gol subiti. L’ultima volta la porta era rimasta inviolata oltre un mese fa nel derby con l’Istra 1961. E a proposito del reparto difensivo, è stato senz’altro positivo l’esordio stagionale di Mitrović. Il centrale è stato schierato al posto dello squalificato Dilaver ed è rimasto in campo per 86 minuti, quand’è stato sostituito da Smolčić uscendo tra gli applausi del proprio pubblico. “Una gioia immensa e una sensazione indescrivibile ritrovare il campo dopo praticamente un anno. Sono stati mesi lunghi e difficili, ma alla fine con tanto lavoro e tanta pazienza l’infortunio è finalmente acqua passata. Šibenik? Una vittoria importantissima perché ora siamo tornati a essere padroni del nostro destino”, ha aggiunto il centrale difensivo.
In vista della sfida con l’Hajduk di domenica prossima sempre a Rujevica, la buona notizia è il rientro dalla squalifica di Dilaver, come pure il fatto che i cinque diffidati – Smolčić, Galešić, Vukčević, Hodža e Janković – non sono finiti sul taccuino dell’arbitro e dunque saranno regolarmente della partita. Di contro invece gli spalatini dovranno fare a meno di due pedine chiave come Livaja e Krovinović, la cui ammonizione contro l’Istra 1961 farà saltare loro il derby. Se a ciò aggiungiamo qualche scoria che a livello fisico lascerà in eredità la semifinale di Coppa di domani con lo Slaven Belupo, ecco che le quotazioni del Rijeka aumentano esponenzialmente in direzione di una vittoria che in casa contro i rivali di sempre manca da più di tre anni.

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