Rijeka, sarà la stagione dei rimpianti?

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Rijeka, sarà la stagione dei rimpianti?

FIUME | Nonostante le dieci sconfitte stagionali il Rijeka è arrivato alla penultima giornata di campionato con delle chance di vincere il titolo. Di punti ne ha persi soprattutto nella prima parte della stagione, mentre dopo la ripresa del torneo, seguita alla sosta invernale, la squadra fiumana è quella che ha fatto più punti. Non è bastato per difendere il titolo vinto lo scorso anno, un trofeo riconsegnato alla Dinamo che aveva dovuto cederlo dopo undici anni.

Sabato il derby dell’Adriatico

Adesso rimane da giocare una partita, e non una qualunque. Nell’ultima giornata, infatti, i fiumani ospitano a Rujevica l’Hajduk nel derby dell’Adriatico e in palio c’è il secondo posto. Potrà anche sembrare un traguardo platonico, ma non lo è considerando la rivalità che c’è tra le due squadre e le due tifoserie, ma anche perché chi chiuderà alle spalle della Dinamo inizierà più tardi il cammino – e quindi la preparazione – in Europa League. L’Hajduk, pochi giorni dopo il match di Rujevica, andrà a Vinkovci per cercare di chiudere la stagione con un trofeo, affrontando la Dinamo nella finale di Coppa Croazia.
L’allenatore del Rijeka, Matjaž Kek, può tirare le somme con qualche rimpianto per le tante occasioni perdute nel corso del campionato, come pure per quelle non sfruttate nell’ultima partita in casa dello Cibalia. Uno 0-0 che sta stretto al Rijeka, mentre per gli slavoni apre uno spiraglio verso lo spareggio salvezza. “Quando sprechi tanto non meriti di vincere. Anzi, a un certo punto devi anche essere felice per non essere stato punito. Non posso certo essere soddisfatto di questo risultato e di questa partita. Con le qualità che abbiamo occorre segnare”, ha dichiarato Kek complimentandosi con gli avversari che hanno giocato nell’ambito delle loro possibilità, onestamente, senza rubare nulla. Rispetto all’undici di partenza delle gare precedenti, Kek ha schierato una formazione modificata per la partita con lo Cibalia. Il tecnico ha chiarito i motivi dell’assenza di Maxwell Acosty, uno dei giocatori del Rijeka più in forma negli ultimi tempi, autore di gol decisivi. Non si è trattato di una scelta tecnica. Il centrocampista ghanese è rimasto in albergo con la febbre. “A un certo punto non è importante chi scende in campo, ma come si gioca e come si sprecano le occasioni, decisamente troppe. È anche vero che il loro portiere ha compiuto dei miracoli, ma questo non ci scagiona”. Un miracolo, in pieno recupero, l’ha fatto anche l’estremo difensore fiumano Simon Sluga che ha evitato la beffa, una punizione che sarebbe stata fin troppo severa per chi ha tirato in porta 14 volte, di cui 8 nello specchio, e colpendo due pali, con gli avversari quasi mai pericolosi.

Per Maleš le porte sono sempre aperte

Lo scorso anno il Rijeka si aggiudicò il titolo perdendo due partite, l’ultima al Maksimir ininfluente nel giorno in cui si andò lì, accompagnati da oltre 6.000 tifosi, per alzare il trofeo già conquistato. Nella stagione precedente il Rijeka perse soltanto una volta, ma non bastò per superare la Dinamo. L’ultima volta che si arrivò a fine campionato con dieci sconfitte fu nella stagione 2011/12. Ieri mattina come ospite a Radio Fiume non c’era l’allenatore Kek per commentare gli ultimi eventi, bensì Ivan Mance. Il vice di Srećko Juričić, direttore sportivo, dopo il match con l’Hajduk, occuperà la scena e attirerà l’attenzione mediatica. Come tutti gli anni, a campionato concluso, si parla di calciomercato. È arrivata la notizia che Mate Maleš, capitano del Rijeka campione di Croazia lo scorso anno, ha rescisso unilateralmente il contratto con il club cinese che l’aveva ingaggiato. Si può ipotizzare un suo ritorno? “La società cinese ha dimostrato scarsa professionalità per cui Maleš ha deciso di andarsene. Le porte del Rijeka sono sempre aperte per lui, ma credo che, considerando la sua età, possa essere più interessato a giocare in un club importante per un ingaggio economicamente più ricco”. 

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