Rijeka. Panchina lunga ma poco incisiva

A parte Čabraja e Obregon, nessun altro giocatore del Rijeka ha lasciato il segno da subentrato. Oggi intanto si torna in campo per gli ottavi di Coppa Croazia a Vinkovci contro lo Cibalia, formazione di Prima Lega

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Rijeka. Panchina lunga ma poco incisiva
I biancocrociati tornano oggi in campo a Vinkovci. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Ci si aspettava molto di più di uno scialbo 0-0. Quando a scendere in campo sono i due migliori attacchi del campionato tifosi, semplici appassionati e addetti ai lavori si aspettano (giustamente) i fuochi d’artificio, a maggior ragione nello stadio più moderno in Croazia, però all’Opus Arena i gol non si sono visti. E nemmeno troppe occasioni. Sulle sponde della Drava il Rijeka ha raccolto un punto, frutto di un pareggio che lo ha fatto rotolare a -7 dall’Hajduk capolista, laureatosi campione d’inverno con due giornate d’anticipo. In questi casi la domanda è sempre la stessa: si tratta di un punto guadagnato o piuttosto di due persi? Difficile dirlo. Sicuramente Pašalić avrebbe dovuto fare centro nella ripresa in quella clamorosa occasione a tu per tuo con Malenica. Che è poi è quello che ci si aspetterebbe da un giocatore della nazionale che si sta giocando il posto ai prossimi Europei. Però d’altro canto è altrettanto vero che allo scadere Brlek avrebbe potuto regalare l’intera posta in palio alla propria squadra. A Osijek non si è certo visto il miglior Rijeka della stagione, ma neppure il più brutto. E poi, come ha detto Mitrović a fine partita, un punto in trasferta non è mai da buttare. Mettiamola così: se a fine stagione il Rijeka non centrerà uno dei suoi obiettivi perché gli saranno mancati uno o due punti, di certo nessuno andrà a cercarli nella partita all’Opus Arena.

Imbattibilità
In campionato i biancocrociati sono imbattuti da 11 giornate. Molti avrebbero preferito uno o due successi in più in questa striscia positiva, però il fatto che i fiumani siano la formazione meno battuta del campionato (due sole sconfitte) la dice lunga sulla forza e il carattere di questa squadra. Se ci sono pochi dubbi sull’undici titolare, lo stesso non si può dire per la panchina. Che sarà anche lunga, ma in termini di qualità lascia parecchio a desiderare. L’ultima riprova si è avuta proprio contro l’Osijek quando a metà della ripresa Sopić aveva tolto Janković e Ivanović inserendo al loro posto Obregon e Yansané. Anche se freschi e con un bello spezzone di partita ancora da giocare, in campo non si sono proprio visti. Zero giocate, zero occasioni pericolose. L’ultimo giocatore entrato dalla panchina ad aver avuto un impatto (in)diretto sul risultato era stato Čabraja nell’ultima sfida a Rujevica contro la Dinamo quando entrò al posto dell’infortunato Goda fornendo nel finale a Mitrović l’assist per il definitivo 2-2. Prima di lui Obregon entrò e timbrò il 2-2 sempre a Rujevica contro il Varaždin nel sesto turno. Ci sarebbe anche il gol da subentrato di Ivanović nel sofferto successo per 2-1 in casa del fanalino Rudeš, ma che non fa testo essendo l’ex centravanti dell’Augusta un titolare. A parte il gol di Obregon e l’assist di Čabraja, per il resto c’è il vuoto assoluto. Nessun altro giocatore entrato in corso d’opera ha saputo lasciare il segno. Sia chiaro, nessuno chiede a Hodža, Banda o a Galešić di entrate e di decidere le partite avendo loro altri compiti, ma dai giocatori offensivi come Yansané, Obregon e Grgić ci si aspetta un contributo maggiore, soprattutto dagli ultimi due essendo in scadenza. Ma con questo tipo di prestazioni (a atteggiamento) faranno anche meglio a non chiedere il rinnovo. A gennaio il Rijeka ha un assoluto bisogno di rinforzi se vorrà rimanere competitivo e giocarsela alla pari con Hajduk e Dinamo. Sopić avrà sicuramente già preparato la letterina di Natale con la lista di giocatori che vorrebbe ritrovarsi sotto l’albero. Probabilmente l’ha pure fatta vedere al diesse Raić-Sudar, ma il presidente Mišković non è Babbo Natale e visti i limiti del budget difficilmente sarà in grado di accontentarlo.

Spazio alle seconde linee
Oggi intanto si torna in campo per concludere la mini tournée in Slavonia. Con fischio d’inizio alle 13.30, a Vinkovci, il Rijeka farà visita allo Cibalia nell’ottavo di finale in gara unica di Coppa Croazia. Una trasferta che rievoca ricordi amari pensando che un anno fa da queste parti la squadra allora allenata da Serse Cosmi fu clamorosamente eliminata per mano del BSK Bijelo Brdo (1-2). Gli slavoni non stanno attraversando un buon momento veleggiando solamente al nono posto nel campionato di Prima Lega, ma la Coppa è una competizione imprevedibile che regala sempre qualche sorpresa. Per quanto riguarda la formazione, Sopić dovrebbe far rifiatare i titolari contro l’Osijek dando ampio spazio alle seconde linee. Chi osserverà un turno di riposo è capitan Labrović, pronto a cedere il posto e la fascia a Zlomislić, il titolare in Coppa. “Lo Cibalia è una buona squadra, anche se la classifica dice che sono un po’ in difficoltà – osserva il portierone di Sinj, che per una volta si siederà in panchina –. In casa sono molto pericolosi e sicuramente scenderanno in campo determinati a sorprenderci perciò dovremo prestare la massima attenzione. Molto però dipenderà da noi e dall’atteggiamento con cui scenderemo in campo. Il meteo? Farà freddo e il campo non sarà nelle migliori condizioni quindi dovremo essere bravi ad adattarci”.

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