Rijeka, il ritorno di Juričić: Kek il sogno, Toplak la realtà

0
Rijeka, il ritorno di Juričić: Kek il sogno, Toplak la realtà
Srećko Juričić. foto Željko Jerneić

Il disastroso mercato, aggiunto a una serie di fattori ora inutili da elencare, ha portato all’addio del direttore sportivo Robert Palikuča. Ufficialmente si tratta di dimissioni, ma in realtà possiamo interpretare la cosa come il classico esonero: con il tempo il presidente Damir Mišković ha infatti perso la fiducia nei suoi confronti optando inevitabilmente per l’interruzione del rapporto di lavoro. Come d’altronde accaduto nel caso di Tadić. Se poi vogliamo fare passare il tutto come dimissioni o rescissione consensuale del contratto francamente poco importa. A Mišković non piace la parola “esonero” e pertanto ai diretti interessati dà la possibilità di scendere dalla scena in modo elegante.

Come già ipotizzato in un primo momento, ad assumere i compiti di lavoro di Palikuča sarà con effetto immediato Srećko Juričić, che torna dunque a ricoprire la carica che aveva svolto per anni, prima di passare il testimone a Ivan Mance e diventare il consigliere personale del presidente Mišković. Quando c’è bisogno, lui è sempre pronto a sacrificarsi (ma, per sua stessa ammissione, gli anni pesano anche per lui, nda)…

Rinforzi last minute

”Siamo rimasti senza la persona incaricata per gestire la problematica sportiva e in un certo senso è del tutto logico che sia io a prendere il suo posto perché conosco bene la materia – chiarisce Juričić –. Qualcuno aveva ipotizzato anche la possibilità di andare in panchina fino alla nomina del nuovo tecnico, ma siccome non alleno ormai da dodici anni credo che non sarebbe stata una scelta razionale. La situazione è seria e qualcosa va fatto. D’altronde la classifica non mente: se siamo ultimi un motivo ci sarà pure. Credo che non ci sia una precisa ricetta su come uscire da questo momento negativo. Il primo passo è sicuramente trovare un allenatore che faccia al nostro caso. Come secondo, forse anche il più urgente visto che alla chiusura del mercato mancano ormai pochi giorni, è cercare di rinforzare la squadra con qualche nuovo innesto di qualità. Sappiamo in quale ruolo siamo deficitari e pertanto la priorità è sicuramente un attaccante in grado di compensare le partenze di Drmić e Murić. Ci serve poi un’ala dal profilo differente di quelle attualmente presenti in rosa, un centrocampista two-way e un difensore centrale. Siamo in costante contatto con alcuni potenziali rinforzi e qualcuno potrebbe alla fine arrivare”.

Poi un’ammissione che sa di mea culpa della società. “Abbiamo completamente sbagliato il mercato, sia nella programmazione che nelle scelte. Eravamo consapevoli di essere rimasti senza alcuni giocatori chiave, ma pensavamo che sarebbe stato relativamente facile sostituirli. Coloro che abbiamo portato non sono qualitativamente al loro livello. E anche il fatto di prendere tempo nella scelta del nuovo allenatore si è rivelato parecchio controproducente. In pratica abbiamo iniziato la preparazione senza una guida tecnica, il che ha creato insicurezza. Direi che adesso ne siamo pagando le conseguenze. Ripeto: abbiamo sbagliato e dobbiamo riconoscerlo, cercando di rimediare al più presto e in modo deciso”.

La società è anche alla ricerca di un nuovo allenatore. Visti i tempi ristretti con la Dinamo ci sarà comunque ancora in panchina Fausto Budicin. “Voglio chiarire da subito una cosa: non prenderemo un allenatore qualunque, magari per fargli imparare il mestiere al Rijeka. Abbiamo dei criteri e vogliamo rimanere coerenti ai nostri principi. Dobbiamo riflettere bene prima di prendere una decisione. Un possibile ritorno di Kek? Per lui al Rijeka le porte saranno sempre aperte, ma credo che al momento abbia ben altri piani. Se un giorno decidesse di tornare noi lo accoglieremo a braccia aperte. Ci sono diversi allenatori con i quali siamo in contatto, alcuni purtroppo legati ad altri club. Nel frattempo Toplak si è ‘liberato’? Un nome che teniamo sicuramente in considerazione. In ogni caso al Maksimir ci sarà ancora Budicin in panchina. Mi dispiace che con Fausto sia andata così, perché contavamo che potesse essere lui la soluzione ideale per il futuro. Per questo motivo gli abbiamo dato l’opportunità di guidare la squadra dopo l’addio di Tadić, il quale ha pagato il prezzo dell’inesperienza. Ma nel caso dell’allenatore parlano i risultati e questi continuano a essere al di sotto delle attese. Come mai finora abbiamo bisogno di uno shock che scuota la squadra”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display