Il Rijeka blinda il secondo posto

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Il Rijeka blinda il secondo posto

ZAGABRIA | Era il 10 ottobre 2016 quando, grazie alle reti di Andrijašević e Gorgon, il Rijeka superò la Lokomotiva per 2-0. Da quel momento sembra essere passata un’eternità; basti pensare che della squadra di allora al momento ci sono in rosa soltanto l’attaccante austriaco e Sluga e che nelle ultime quattro trasferte in via Kranjčević i fiumani hanno sempre perso senza segnare nemmeno una rete. Ieri, nell’ambito dell’anticipo della 26ª giornata di Prima Lega, la storia ha avuto un lieto fine, e i fiumani hanno vinto per 2-1 con un gol per tempo. Tre punti che consentono al Rijeka di “blindare” il secondo posto in classifica: l’Osijek, bloccato sul 2-2 dal Gorica, è ora a -7, mentre la Lokomotiva piomba a -9. Occhio, però, all’Hajduk, che vincendo a Pola potrebbe raggiungere gli slavoni.

Bišćan ritrova Pavičić e Mamić, ma perde per squalifica Acosty e Lepinjica. Per l’ennesima volta, insomma, l’undici iniziale è differente da quello della gara precedente. Tomić non ha tutti questi problemi e in attacco si affida a Radonjić, che con il Rijeka ha il dente avvelenato sin dai tempi dell’Istra. Assente invece Kastrati, autore di uno dei due gol nell’ultimo confronto.
La parola che predomina nei primi minuti è… prudenza. Si gioca quasi esclusivamente a centrocampo, con tantissimi errori in fase di palleggio. I due portieri, Grbić e Sluga, sono praticamente inoperosi. La prima occasione, se possiamo definirla tale, è una conclusione di Gorgon al 17’, bloccata dall’estremo difensore di casa. Al 20’ il Rijeka passa in vantaggio. Ivanušec passa la palla a Grbić e quest’ultimo, nel tentativo di rinviare, serve in pieno Gorgon, il quale ringrazia e segna il suo ottavo gol stagionale. Incredibile la papera del portiere, ma da sottolineare comunque il fiuto del gol di Alex, bravo a fare pressing sui difensori avversari con il suo movimento senza palla. La Lokomotiva reagisce, sale di tono e Sluga salva d’istinto con il piede su conclusione ravvicinata di Radonjić. Il Rijeka è quasi tutto nella propria metà campo e nel finale di tempo prima Uzuni e poi Radonjić ci provano di testa, ma la mira è sbagliata.
La ripresa si apre con il “risveglio” di una cinquantina di appartenenti all’Armada (da registrare gli insulti a Pilipović) e l’occasionissima per Radonjić. È il preludio al pareggio, che arriva sul conseguente calcio d’angolo. Batte Jakić e nei sedici metri il più abile è Majstorović, che sovrasta Velkovski e infila di testa l’incolpevole Sluga. Meritatamente, va detto. Il gol incassato sveglia un po’ il Rijeka, che avanza finalmente il baricentro del gioco e porta maggiore pressione alla retroguardia di casa. Tuttavia, Sluga è chiamato alla paratona per negare la gioia del gol a Jakić. Al 72’ i quarnerini fanno nuovamente centro. Halilović va via in contropiede e apre sulla destra per Kvržić, il quale crossa nei sedici metri: Puljić accompagna bene l’azione e tocca quel tanto che serve per deviare in rete. Tutto molto bello e tutto molto semplice, da manuale del calcio. È il gol che decide l’incontro (Sluga salva su Maružin al 93’) e che regala ai fiumani tre punti importantissimi nella corsa al secondo posto. Da consolidare martedì sera a Rujevica con lo Slaven Belupo…

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