Rijeka-Gorica: lacrime e sangue

Oggi, sabato 22 maggio, alle 17 Rujevica sarà teatro del match che vale l’intera stagione per entrambe le squadre. I fiumani obbligati a vincere per centrare il terzo posto e l’Europa. «Inutile girarci attorno: dobbiamo prenderci i tre punti», suona la carica Goran Tomić

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Rijeka-Gorica: lacrime e sangue

Siamo alla resa dei conti. Gli ultimi 90’ di passione per scoprire chi intascherà gli ultimi due biglietti per i preliminari di Conference League. Lo scorso 3 aprile, al triplice fischio del rocambolesco match tra Gorica e Rijeka (3-4), Robert Murić diceva: “Molto probabilmente la lotta per il terzo posto si deciderà nell’ultimo turno a Rujevica”. E l’esterno offensivo è stato profetico. Oggi alle 17 verrà dato il calcio d’inizio della sfida più attesa, Rijeka-Gorica, 36ª e ultima giornata del campionato, titoli di coda di una stagione pesantemente condizionata (e falsata) dalla pandemia, giocata senza pubblico, ma che nonostante tutto ha saputo regalare spettacolo e incertezza fino all’ultimo metro, come mai prima d’ora, tant’è che l’unica partita senza nulla in palio è quella tra Dinamo e Šibenik. Le restanti quattro saranno da “lacrime e sangue”. Per l’Europa e in coda per evitare di dover salutare la compagnia. Inutile dire che a Rujevica saranno tutti attaccati al cellulare per seguire gli aggiornamenti da Spalato, dove in contemporanea si giocherà Hajduk-Lokomotiva.

 

Vietato fare calcoli

Gorica, Rijeka e Hajduk sono racchiuse nel fazzoletto di due punti. L’unica certezza è che la truppa di Tramezzani non può in alcun modo agguantare il terzo posto (paga gli scontri diretti a sfavore contro i “tori”). Tutte le altre combinazioni sono invece ancora sul tavolo. Quella di giocarsi il tutto per tutto in casa all’ultima giornata era lo scenario sul quale i fiumani avrebbero messo la firma. Hanno il destino nelle loro mani (e gambe), ma non possono permettersi passi falsi. E nemmeno fare calcoli. La situazione è semplice: vincere significa strappare il terzo posto in zona Cesarini e staccare il pass per il palcoscenico europeo. In altre parole, salvare la stagione. Non è un mistero che quest’annata si è rivelata al di sotto delle attese (ad eccezione della positiva parentesi in Europa League) e chiuderla senza trofei e il mancato sbocco in Conference League la tramuterebbe in fallimentare, la peggiore dell’era Mišković. Infatti, dal 2013 ad oggi mai il Rijeka aveva chiuso il campionato al di fuori della top 3 e aveva sempre centrato l’Europa. Ecco dunque che la squadra di Tomić si ritrova a dover necessariamente inseguire i tre punti. In caso di pareggio, o peggio ancora di sconfitta, la sorte del Rijeka passerebbe dal risultato del Poljud.

Andrijašević e soci arrivano comunque meglio a questo spareggio dopo i due successi su Slaven Belupo e Varaždin, mentre di contro il Gorica è reduce da due sconfitte consecutive (e pure a secco di gol) contro Dinamo e Hajduk. Tuttavia, gli ospiti hanno a disposizione due risultati su tre in quanto gli basterebbe anche un pari. Senza contare che sono la bestia nera dei fiumani: dopo 11 partite il bilancio vede 7 vittorie del Gorica, 2 pareggi e 2 successi del Rijeka.

”Due mesi fa in pochi avrebbero creduto che ci saremmo giocati il terzo posto all’ultima giornata – dice il tecnico sebenzano –. Allora c’era un abisso tra noi e il Gorica, ma siamo stati bravi a ricucire lo strappo e ora siamo padroni del nostro destino. La posta in palio è altissima, lo so io e lo sanno i giocatori. Inutile girarci tanto attorno: bisogna vincere e prenderci il terzo posto e l’Europa”.

Il fattore «(in)esperienza»

Quanto alla formazione, Tomić come sempre non si sbottona. Difficile quindi capire se confermerà il modulo con la difesa a tre visto nelle ultime uscite o se tornerà al 4-2-3-1 a lui tanto caro. Ma più che il modulo, a contare sarà soprattutto l’atteggiamento, la testa e la fame. Ma anche la capacità di gestire la pressione che inevitabilmente sarà enorme per entrambe. Da questo punto di vista, l’esperienza della squadra di casa potrebbe rivelarsi un fattore determinante. Infatti, il Gorica si ritrova per la prima volta in questa situazione e non è abituato a questo genere di partite, perciò potrebbe pagare qualcosa sotto il profilo dell’(in)esperienza. Per molti giocatori del Rijeka sarà inoltre l’ultima presenza con questa maglia: un motivo in più per chiudere la stagione con un successo e dare quindi la possibilità a chi resterà a Rujevica di giocare in Europa.

”Il Gorica è una squadra temibile e non è un caso se è rimasta per tutto questo tempo in terza posizione. Ma dobbiamo guardare a noi. Se metteremo in campo quello che siamo capaci di fare, allora arriveranno anche i tre punti. È l’ultima giornata e vogliamo chiudere la stagione con una vittoria che avrebbe un grandissimo peso”, conclude Goran Tomić.

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