Rijeka-Dinamo. Vincerà la paura di perdere?

Il big match di domenica a Rujevica si presenta delicatissimo per entrambe le formazioni, con Sopić e Jakirović che potrebbero optare per un approccio molto prudente

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Rijeka-Dinamo. Vincerà la paura di perdere?
Il Rijeka in casa è ancora imbattuto. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Meno due. Sale sempre di più la febbre in vista del big match di domenica 12 novembre (ore 19) tra Rijeka e Dinamo. A Rujevica non mancherà il pubblico delle grandi occasioni (biglietti esauriti ormai da giorni) per una partita ricca di significati, dalla classifica al ritorno di “Giuda” Jakirović passando per i tanti ex da una parte e dall’altra. Rijeka-Dinamo è una sfida d’alta quota tra la seconda e la terza della classe divise da quattro lunghezze (27 a 23 in favore dei fiumani, che però hanno una partita in più rispetto agli zagabresi). La posta in palio è altissima dal momento che ci si gioca una buona fetta del titolo di campione d’inverno, che però vede ora l’Hajduk al comando con 30 punti dopo il successo nel recupero sull’Osijek, aspetto che inevitabilmente mette ulteriore pressione a entrambe. I biancocrociati arrivano certamente meglio a quest’appuntamento avendo avuto a disposizione una settimana piena per prepararlo al meglio (zagabresi sconfitti giovedì sera a in casa dei cechi del Viktoria Plzen per 1-0 nel match di Conference League).

Rujevica è inoltre il loro fortino, tant’è che fin qui l’unica formazione a essere uscita indenne è stato il Varaždin (2-2). Ben diverso invece il discorso trasferta, con la squadra incapace di sfoderare lo stesso tipo di prestazioni lontano dal proprio stadio, come testimoniano gli ultimi due deludenti pareggi con Istra 1961 e Lokomotiva (entrambi per 1-1), che di fatto hanno spianato la strada al controsorpasso dell’Hajduk. Stavolta però ci saranno gli ottomila di Rujevica a spingerli verso una vittoria che vorrebbe dire far rotolare la compagine della capitale a -7, oltre che prendersi la rivincita visto che l’ultima sconfitta risale proprio alla sfida del Maksimir nella prima tornata di campionato (1-2) in quello che fu il debutto in panchina di Željko Sopić. Mettere i tre punti in saccoccia significherebbe anche restare in scia dell’Hajduk (domenica gli spalatini riceveranno al Poljud il Varaždin), nonché di arrivare con la necessaria serenità alla sosta, che sarà fondamentale in vista del rush finale di questa prima parte di stagione. Per quanto riguarda l’undici di partenza, ci sarà il rientro dalla squalifica di Selahi, Pašalić è sulla via del recupero dopo aver saltato la Lokomotiva per un problema all’adduttore mentre Goda, che contro i “ferrovieri” ha rimediato la frattura del setto nasale, dovrebbe essere regolarmente in campo con una maschera di protezione. Sarà poi interessante capire se Sopić riproporrà ancora una volta il 4-1-4-1 a trazione anteriore o se invece opterà per un più prudente ed equilibrato 4-2-3-1, spesso utilizzato a partita in corso, con Hodža o Banda da affiancare a Selahi in mediana.

Sergej Jakirović e Željko Sopić.
Foto: Igor Kralj/PIXSELL

Accoglienza infernale
La trasferta sulle sponde quarnerine arriva probabilmente nel momento peggiore per i campioni in carica, di scena ieri sera in casa del Viktoria Plzen nel girone di Conference League. Un impegno andato a prosciugare ulteriormente le energie di una squadra già da tempo in debito d’ossigeno, oltre che in crisi d’identità, gioco e risultati. E intanto continua a piovere sul bagnato visto che Jakirović sarà costretto a rinunciare al suo capitano Petković, il quale sta trascorrendo più tempo in infermeria che in campo. Un primo scorcio di stagione così in salita non si ricorda dalla stagione 2004/05, quando gli zagabresi furono clamorosamente relegati nella poule salvezza. Nonostante tutte le difficoltà la società continua a ribadire la propria fiducia la tecnico di Mostar, per la gioia soprattutto dei tifosi del Rijeka che temevano un esonero anticipato, e invece “Jakir” domenica ci sarà nella partita più attesa. Inutile dire che ad attenderlo sarà un’accoglienza infernale, ben più pesante di quella per Livaja dopo il diverbio nel ritiro della nazionale a Fiume lo scorso giugno. Il pubblico fiumano non potrà mai perdonargli la rocambolesca “fuga” al Maksimir alla vigilia del doppio confronto con il Lilla nel play-off di Conference League. E pensare che qualche settimana prima, quando alcuni rumors di mercato accostavano il centravanti dello Zrinjski Bilbija al Rijeka, parlava di un meschino tentativo di destabilizzazione della sua ex squadra a ridosso di un importante match in Europa. Della serie predicare bene e razzolare male…

Intrecci di mercato
Rijeka-Dinamo è anche un calderone di numerosi intrecci di mercato. Nelle file zagabresi sono addirittura otto i giocatori che un tempo indossavano la maglia biancocrociata: Ivan Nevistić, Stefan Ristovski, Tibor Halilović, Josip Mišić, Josip Drmić, Sandro Kulenović, Luka Menalo e Antonio Marin. Di questi però solamente Ristovski e Mišić sono titolari. Hanno invece fatto il percorso inverso Emir Dilaver, Marko Pjaca e Niko Janković, ma pure lo stesso Sopić che, anche se in pochi lo ricordano, vanta una breve parentesi sulla panchina della Dinamo nella prima parte della stagione 2016/17, quella del primo storico titolo del Rijeka.
Che cosa aspettarci quindi domenica? Allo stato attuale la bilancia pende dalla parte dei fiumani, ma non per i bookie che invece danno un leggero vantaggio agli zagabresi, mentre per gli addetti ai lavori il risultato più probabile è il pareggio. E il motivo è abbastanza scontato. Si tratta infatti di uno scontro delicatissimo per entrambe le formazioni, la classica partita in cui conta di più non perdere piuttosto che vincere. Perdendo il Rijeka rischierebbe di vedere scappare l’Hajduk e al tempo stesso si ritroverebbe la Dinamo incollata a -1, mentre restando a bocca asciutta a Rujevica vorrebbe dire per Ademi e soci perdere contatto nei confronti delle due rivali, con il serio rischio di precipitare a -10 dagli spalatini. A vincere sarà dunque la paura di perdere? La sensazione è un po’ questa…

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