Rijeka, arrivederci a primavera

A causa del rinvio con lo Slaven Belupo, il 2020 si è concluso in anticipo. Il nuovo anno sarà fitto d'impegni

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Rijeka, arrivederci a primavera

Di questi tempi, solitamente si farebbe il bilancio del girone autunnale di campionato. Stavolta è decisamente diverso, perché la classifica di Prima Lega è indicativa soltanto fino a un certo punto a causa dei tanti rinvii. Capita così che si vada alla pausa invernale con il Rijeka che avrà tre partite in meno dell’Hajduk, quattro della Dinamo e ben cinque dell’Osijek. Colpa ovviamente del coronavirus, che sembra essersela presa di proposito con i fiumani: adesso che non ci sono più contagiati dalle parti di Rujevica ecco che il Covid ha colpito lo Slaven Belupo, costringendo la squadra di Simon Rožman all’ennesimo rinvio. Nelle ultime settimane, anche a causa degli impegni in Europa League, il Rijeka ha giocato praticamente ogni 3-4 giorni e non sarà diversamente nemmeno nel girone primaverile, quando in appena due mesi (dal 19 gennaio al 20 marzo) sarà atteso da ben 16 partite tra turni regolari e recuperi. Sperando, ovviamente, che il Covid-19 venga messo finalmente sotto controllo o quasi. Nessun’altra squadra di Prima Lega avrà un calendario così impegnativo, il che potrebbe ovviamente incidere sul rendimento in campo. Anche per questo motivo l’inizio della preparazione precampionato è fissato già per il 4 gennaio. Rožman, pur consapevole della situazione, non si dispera più di tanto. “Nel nostro spogliatoio non c’è posto per la parola stanchezza. D’altronde, siamo la squadra con la media d’età più bassa del campionato, il che significa che l’energia non ci manca certo. Sono ragazzi giovani, che scoppiano di salute e forza fisica. Volevamo fortemente la fase a gironi di Europa League e l’abbiamo disputata in maniera del tutto decorosa. Pazienza, poi, se ci è costata qualcosa in chiave di stanchezza fisica e mentale. Cosa dovrebbero dire allora i club che partecipano ogni anno alle coppe europee, andando magari sino in fondo. Abbiamo una rosa allargata e competitiva, non è che giochino sempre gli stessi undici. Capita ovviamente che qualcuno sia fermo per infortunio, ma fa parte del gioco. In quanto all’epidemia, spero che il peggio sia passato e che il virus ci lasci finalmente in pace”.

Simon Rožman ha parecchi motivi per sorridere

Il gruppo si allarga
Il tecnico sloveno si è affidato in questi mesi su un gruppo di 14-15 giocatori. Il numero avrebbe potuto essere più ampio se Tibor Halilović, Zoran Arsenić, Ivan Lepinjica e Sterling Yateké non fossero stati fuori per diverso tempo, come del resto Milan Ristovski, a sua volta out ancora per diverso tempo. E non è certo un caso se, una volta recuperati quasi tutti gli elementi a disposizione, il Rijeka abbia iniziato a carburare, pareggiando a San Sebastian, battendo l’AZ Alkmaar e strappando un prezioso 2-2 alla Dinamo, lanciatissima in Europa e nella corsa all’ennesimo titolo nazionale. In primavera i quarnerini avranno ancora un vantaggio: essendo stati quasi tutti già contagiati e avendo di conseguenza sviluppato gli anticorpi, è chiaro che il Covid-19 non potrà più circolare indisturbato dalle parti di Rujevica. Sempre che, come tutti ci auguriamo, non venga nel frattempo sconfitto definitivamente. E se così fosse il Rijeka potrebbe contare anche sul sostegno dei suoi tifosi, sicuramente un cavallo di battaglia in più nella corsa al secondo o terzo posto in campionato e al tris consecutivo in Coppa Croazia. Rožman, in attesa di un mercato che è sempre un’incognita (se dovesse arrivare l’offerta giusta non ci sono giocatori incedibili), avrà insomma a disposizione 5-6 difensori centrali, 4-5 centrocampisti centrali e altrettanti tra mezzepunte e attaccanti puri.

Un occhio alla statistica
La statistica dice che il calciatore con il maggior numero di presenze (in generale) è Daniel Štefulj con 19 partite disputate e 1.605 minuti giocati. Seguono Stjepan Lončar con 18 (1.532 minuti), Ivan Tomečak con 17 (1.384), Ivan Nevistić con 16 (1.470), Ivan Smolčić con 15 (1.308) e via dicendo. Per il capitano Franko Andrijašević invece 14 gettoni e 1.160 minuti trascorsi sul rettangolo di gioco. Lo spalatino è però anche il secondo top scorer della squadra, con 5 centri. In testa, con 7 marcature, troviamo la rivelazione Luka Menalo, sempre a segno nelle ultime quattro uscite. L’ex Dinamo si sta rivelando un acquisto molto azzeccato e in primavera ci aspettiamo la sua definitiva esplosione. Robert Murić e Sandro Kulenović hanno 3 reti sul proprio conto, Stjepan Lončar e Nino Galović 2 (entrambe nelle ultime due uscite), mentre Ivan Tomečak, Domagoj Pavičić, Darko Velkovski e Sterling Yateké hanno iscritto il proprio nome nella lista marcatori in un’occasione.

In Europa League il Rijeka si è fatto onore

A testa alta in Europa
Concludendo, e ricollegandoci al discorso iniziale, possiamo dire che questa prima parte di stagione è stata davvero molto positiva per i colori fiumani. In campionato la situazione non è certo ideale, ma resta il fatto che lo svantaggio dalle prime della classe sia perfettamente recuperabile, per di più che non ci saranno gli impegni europei. A tal proposito, sfidiamo chiunque a dire che, trasferta ad Alkmaar a parte, il Rijeka non abbia deposto le armi con onore. Il Napoli ha vinto entrambe le gare, ma grazie anche a due autoreti (Braut a Rujevica e Anastasio al San Paolo), mentre la Real Sociedad ha ottenuto un successo a Fiume in pieno recupero e un pareggio a San Sebastian in rimonta. L’Alkmaar, poi, ha pagato a caro prezzo (eliminazione) a Rujevica la rivincita dei “Rožman boys“ per la brutta sconfitta in Olanda, l’unica vera pecca in sei impegni in Europa League. Quest’ultimi hanno rallegrato moltissimo il presidente Damir Mišković visto che hanno portato nelle casse societarie circa 4,5 milioni di euro, mica spiccioli per un club come il Rijeka. Ah sì, dimenticavamo: giorni fa il Rijeka ha vinto per 2-1 a Varaždin negli ottavi di finale di Coppa Croazia. Le ultime due volte che ci era riuscito, con l’identico risultato, ha finito per alzare al cielo il Sole di Rabuzin…

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