Acosty promessa mantenuta

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Acosty promessa mantenuta

FIUME | Finalmente crolla il tabù del Maksimir. Decide un gol di Acosty. Finisce 1-0. In campionato il Rijeka non vinceva a Zagabria con la Dinamo da sette anni e mezzo, precisamente da 2.829 giorni, riuscendovi una volta, quattro stagioni fa, in Coppa Croazia. Nella squadra schierata da Matjaž Kek mancava soltanto Heber, capocannoniere della Prima lega, mentre il tecnico della Dinamo, Nikola Jurčević, è stato costretto a mettere in campo una formazione inedita.
È stata una gara intensa, giocata in condizioni climatiche tutt’altro che piacevoli. L’afa ha comunque portato bene ai fiumani, che sono venuti a Zagabria per cercare almeno di rinviare la festa dei rivali, sempre primi con 6 punti di vantaggio, troppi per poter dire che il campionato è riaperto. Già al 2’ il Rijeka ha avuto l’opportunità per segnare, in seguito a un errore della retroguardia zagabrese che ha perso palla nella propria metà campo. Čolak si è trovato da solo a tu per tu con il portiere Livaković, ma la sua conclusione, dopo aver scavalcato l’estremo difensore, ha colpito in pieno l’incrocio dei pali. Nella Dinamo, invece, Gavranović si è dannato l’anima per segnare alla sua ex squadra, ma nessuna delle sue conclusioni è terminata nello specchio. Il più grosso pericolo per la porta di Sluga è arrivato in seguito a un cross deviato involontariamente di testa da Bradarić e che si è stampato sul palo. Sempre nel primo tempo, al 26’ la Dinamo è rimasta per infortunio senza uno dei migliori giocatori, Ćorić, ma il potenziale offensivo della capolista, soprattutto con Soudani e Gavranović, rimane notevole.
L’unico gol è arrivato al 39’, un’invenzione del ghanese Acosty. Ha ricevuto palla sui venti metri, con la porta avversaria alle spalle. Si è girato scagliando una bordata che si è insaccata sotto l’incrocio dei pali, lì dove stava per terminare la sfortunata conclusione di Čolak a inizio gara. Acosty ha così mantenuto la sua mezza promessa di tornare a segnare al Maksimir. L’ultima volta il suo gol era stato rimontato dai padroni di casa che poi hanno vinto. Questa volta, invece, la difesa del Rijeka ha retto fino in fondo anche se la Dinamo, imbottita di giovani, ha tentato ripetutamente di raggiungere il pareggio. Al 56’ i fiumani, un po’ sbilanciati in avanti, hanno rischiato di subire un gol in contropiede. Hajrović ha lanciato sulla sinistra Soudani, che invece di concludere ha servito Gavranović il quale, decentrato sulla destra conclude da pochi metri sull’esterno della rete. Čolak al 76’ ha avuto tra i piedi il pallone per il 2-0, servito da Gorgon a rientrare, ma la conclusione dell’attaccante è finita fuori. La Dinamo ha avuto altre due occasioni, entrambe nei minuti di recupero, ma le conclusioni di testa di Gavranović e Perić sono terminate sul fondo. Dopo 2.829 giorni dall’ultimo successo al Maksimir, i giocatori del Rijeka hanno potuto alzare le mani al cielo dopo il triplice fischio finale dell’arbitro Bruno Marić, che ha saputo gestire piuttosto bene la gara.
“Al Maksimir non è facile giocare e, soprattutto vincere. In campionato non ci è riuscito da tanto tempo. Farei i complimenti ai miei giocatori – ha detto Kek commentando la partita –, ma anche alla gioventù della Dinamo. Per alcuni di loro è stata la prima partita. Dopo la grande occasione che ci è capitata all’inizio abbiamo lasciato l’iniziativa agli avversari, consapevolmente, però abbiamo corso qualche rischio di troppo nella nostra area. Siamo nel finale di campionato e, forse, qualcuno dei miei giocatori è rimasto a corto di energie. Comunque, va bene così”.
“Alla fine del massimo campionato mancano quattro gare. È difficile credere che la Dinamo possa farsi raggiungere, ma anche il secondo posto è un obiettivo interessante”. Lo ha detto prima e lo conferma all’indomani della partita l’autore della splendida rete al Maksimir, Maxwell Acosty: “Ci teniamo eccome ad arrivare davanti all’Hajduk”. I preliminari di Europa League i fiumani se li sono assicurati da tempo e la corsa con gli spalatini potrebbe decidersi proprio nell’ultimo turno, il 19 maggio, quando a Rujevica è in programma il derby dell’Adriatico. Prima, però, il Rijeka dovrà fare i conti con la Lokomotiva a Zagabria, con l’Inter in casa e quindi in trasferta con il pericolante Cibalia.

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