Rendulić: «Avventura affascinante»

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Rendulić: «Avventura affascinante»

POLA | Non c’è due senza tre. Già dopo la 12ª giornata, l’Istra 1961 ha “sposato” il noto proverbio per quel che concerne gli allenatori della squadra. Manolo Marquez è diventato ex per scarsi risultati e incomprensioni con la dirigenza, Curro Torres ha voluto andarsene perché attratto da ammalianti sirene spagnole e di conseguenza ieri è iniziata l’era targata Krunoslav Rendulić.
“Rendulić era ai vertici della nostra lista di nomi adatti per ricoprire quest’incarico. Lo stimiamo sia dal lato umano che da quello professionale e siamo convinti che sia il tecnico che fa al caso nostro”, ha detto ieri il direttore societario Mikel Lauzurica Evolet presentando il neoallenatore.
Se i suoi predecessori spagnoli avevano già maturato delle esperienze in panchina, per Rendulić si tratta di un’assoluta novità. L’ex giocatore di 9 club croati (tra i quali l’Hajduk, con il quale ha conquistato un campionato e il Rijeka, dove ha vinto una Coppa Crazia) non ha mai guidato in maniera autonoma una squadra, anche se negli ultimi tre anni ha maturato diversa esperienza lavorando in Asia in qualità di vice di Dragan Skočić e Luka Bonačić.
“Questa è un’avventura affascinante e spero di ripagare la fiducia dell’Istra 1961 nei miei confronti. Ho sposato questo progetto perché è molto ambizioso e poi a Pola sono molto legato, in quanto 25 anni fa avevi espletato qui il servizio militare. Che cosa mi chiede la società? Di evitare il nono posto e di conseguenza lo spareggio salvezza, ma le mie ambizioni vanno oltre”, ha detto l’allenatore, che ha poco tempo per preparare la squadra. Già oggi, infatti, i polesi saranno in campo a Zaprešić (ore 17) contro l’Inter nella partita secca degli ottavi di Coppa Croazia.
“Effettivamente c’è poco tempo per cui cambierò poco o nulla. Certo, bisogna migliorare la fase difensiva, e qui mi riferisco a tutta la squadra, non soltanto al pacchetto arretrato, in quanto i gol subiti finora sono stati un po’ troppi. La formazione non sarà troppo differente da quella che ha pareggiato 1-1 contro l’Osijek, anche se posso dire fin da subito che Traorè giocherà da terzino destro”.
A Rendulić si può imputare il fatto di essere da tempo lontano dal calcio croato. “Ho seguito comunque la partite in tv, ho visionato alcune sintesi delle gare dell’Istra 1961 e ho visto l’incontro con l’Osijek. Qualche idea me la sono fatta. E poi con molti degli allenatori che sono oggi in Prima Lega ci ho giocato: Zekić, Tomić e Jakirović sono miei ex compagni di squadra e so come ragionano”, ha spiegato Rendulić, che non intende fare delle modifiche nello staff tecnico. Un’aggiunta comunque ci sarà: Goran Roce, da tempo ai margini della prima squadra, avrà un nuovo ruolo: quello di team manager, una specie di ponte di collegamento tra la squadra e la dirigenza.
Per quel che concerne l’assetto tattico, Rendulić ha fatto capire che la sua squadra si schiererà in difesa con quattro giocatori in linea. “Più del modulo, contano la disciplina tattica e la responsabilità dei calciatori in campo. Comunque, un buon allenatore deve sapersi adattare ai giocatori che ha a disposizione e non a un modulo fisso”, ha aggiunto Rendulić.
Per quel che concerne la gara d’esordio di quest’oggi, il neoallenatore ha detto di avere ancora dei dubbi di formazione in quanto Sane e Cardozo sono usciti malconci dalla partita contro l’Osijek.

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