Raić-Sudar spegne gli entusiasmi «Attenzione, non è ancora finita»

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Raić-Sudar spegne gli entusiasmi «Attenzione, non è ancora finita»

POLA | Nell’andata dello spareggio salvezza l’Istra 1961 prima vede l’inferno e poi si affaccia al paradiso. Una partita per cuori forti, quella di mercoledì sera al Drosina contro il Varaždin, al termine della quale i polesi hanno due gol di vantaggio da difendere sabato (ore 19) in trasferta. Stavolta la Dea bendata ha dato non una, ma tante mani alla compagine di Darko Raić-Sudar, che nei primi 45 minuti ha rischiato il tracollo, ma che dopo un ottimo secondo tempo ha vinto per 3-1, tornando al successo dopo 75 giorni d’astinenza.
Ma andiamo a raccontare una di quelle partite che entreranno di diritto nella storia dell’Aldo Drosina, che finalmente ha offerto un colpo d’occhio eccezionale, anche perché i biglietti erano in vendita a una sola kuna. Alla fine sono stati 4.107 gli spettatori in tribuna, che hanno passato un primo tempo da incubo (eccezion fatta per un centinaio di tifosi giunti da Varaždin). Siamo al 10’ quando Čuljak perde malamente un pallone nella metà campo avversaria dando il via a un micidiale contropiede nel quale Sačer serve Drožđek, che a sua volta anticipa un disattento Matas e insacca per lo 0-1. Il gioco dei polesi latita e le colpe sono pure dell’allenatore Darko Raić-Sudar, che dopo un intero campionato giocato con il 4-2-3-1 s’inventa un 4-4-2 con il rombo al centrocampo. Di conseguenza troppi giocatori fuori posizione e mediana senza un’adeguata protezione. Il Varaždin ringrazia e nelle ripartenze sembra il… Milan di Sacchi. Al 24’ sempre Drožđek si ritrova sui piedi il pallone del 2-0, ma per fortuna dell’Istra 1961 la sua conclusione da pochi passi finisce sul palo interno. Un allarme rosso per la squadra polese, che non trova le contromisure. Anzi, al 32’ gli ospiti si rendono ancora pericolosissimi con Golubar, il quale con un colpo di testa manda il pallone sulla traversa. Il capitano Vojnović platealmente chiede a Raić-Sudar di cambiare qualcosa in quanto dopo mezz’ora di gioco i polesi rischiano di essere già retrocessi. Verso la fine del primo tempo Raić-Sudar ritorna al modulo originale di questa stagione e nel recupero arriva anche la prima occasione per i polesi: Roce serve Antunović, il quale da pochi passi cincischia con il pallone e manda all’aria il possibile pareggio.
Nell’intervallo Darko Raić-Sudar lascia Antunović negli spogliatoi e manda in campo Ottochian, che al 50’ spedisce un invitante cross per Roce il quale di testa impegna, ma non troppo, Nevistić. La Dea bendata, dopo avere evitato il tracollo nel primo tempo, dà una mano alla squadra di casa pure nel secondo. Bady su punizione mette in mezzo un pallone che Golubar di testa indirizza verso la propria rete riportando in partita i polesi. Gli ospiti accusano il colpo, c’è anche tanta stanchezza e a quel punto viene fuori il maggiore tasso tecnico dei polesi. Ottochian si rivela un jolly in qualità di uomo assist: al 64’ serve Vojnović, che da una decina di metri controlla il pallone e trafigge il portiere avversario con un micidiale rasoterra. All’88’ invece su calcio d’angolo imbecca Roce, che di testa manda il pallone sotto l’incrocio per una vittoria che, da come si erano messe le cose nel primo tempo, pareva lontana mille miglia. Ora bisogna difendere i due gol di vantaggio a Varaždin.
“Abbiamo avuto fortuna nel primo tempo, potevamo andare a riposo con un passivo ancora peggiore. La colpa è in parte anche mia che ho esperimentato troppo. Nella ripresa i giocatori hanno dato l’anima e alla fine sono stati premiati. Ma non abbiamo ancora fatto nulla, lo avevo detto alla vigilia e lo ribadisco ora: si deciderà tutto a Varaždin”, ha dichiarato l’allenatore dei polesi Darko Raić-Sudar.

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