Istra 1961. Una bestia nera chiamata Šibenik

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Istra 1961. Una bestia nera chiamata Šibenik

È inutile. L’Istra 1961 non vuole cedere la nona posizione proprio a nessuno. Con ogni probabilità anche quest’anno i gialloverdi conquisteranno l’ultimo posto utile per evitare la retrocessione, in quanto a due turni dal termine accusano un distazzi di quattro punti rispeto all’ottavo classificato Šibenik. Uno Šibenik che per i polesi sembra avere le sembianze del Real Madrid: quattro partite e quattro successi pieni per la compagine dalmata in questa stagione. Soltanto il Rijeka ha fatto altrettanto contro i ragazzi di Garcia. Lo Šibenik si è imposto sabato al Drosina grazie ai gol dell’ex Delić e di Ćurić su rigore, mentre Caseres al 73’ ha soltanto dimezzato il passivo.
Privo di Dion Drena Beljo, fermo per somma di ammonizioni, con Hassana Bandé che lamentava un infortunio al piede, Gonzalo Garcia ha schierato una formazione insolita, un 3-4-3 con il centrocampista Ivančić costretto a giocare mell’inedito ruolo di centravanti. Una mossa che non ha dato i frutti sperati e siccome in questi casi piove sempre sul bagnato anche Lisica al 18’ è stato costretto a uscire (in lacrime) per infortunio. I polesi hanno cercato di fare il proprio gioco, ma senza profondità e con una manovra lenta non sono riusciti a fare male agli avversari. Gli ospiti invece sono andati a segno alla prima occasione con l’ex Delić. La rete subita non riesce ha per nulla svegliato i padroni di casa che sono stati castigati nel recupero del primo tempo quando Rovis, con un’entrata maldestra su Grezda, ha provocato un calcio di rigore realizzato da Ćurić.
La musica non è cambiata nemmeno nella prima parte della ripresa, anche se i gialloverdi hanno dato l’impressione di essere più pimpanti. Al 73’ è arrivato finalmente il gol con Caseres, entrato soltanto 8 minuti prima: Mlinar ha smistato un bel pallone per Hujber il quale ha servito alla perfezione l’accorrente calciatore argentino che non ha lasciato scampo a Đaković. A quel punto è iniziato l’assalto dei padroni di casa nel tentativo di portarsi sul pari ma Đaković, al debutto, si è trasformaro in una piovra bloccando le conclusione di Mišković, Ivančić e Perković. Ai polesi non è riuscita l’impresa della partita precedente, quando erano riusciti a tornare in parità dopo il doppio svantaggio in casa dell’Osijek.
”Abbiamo perso perché non siamo riusciti a sfruttare le occasioni create nonostante un gioco non brillante. Gli ospiti hanno realizzato le loro, noi invece no, specialmente nel secondo tempo. Ma questo è il calcio”, ha detto a fine partita l’allenatore Gonzalo Garcia. Il centrocampista Frano Mlinar non ha cercato alibi. “Abbiamo disputato una partita dai due volti. Il primo tempo è stato da dimenticare, senza verve, senza energia: io per primo. Quando giochi così i due gol di svantaggio dopo i primi 45’ ci stanno tutti. Nella ripresa potevamo non soltanto pareggiare, ma anche ribaltare il risultato,o ma ci sono mancate tranquillità e concentrazione davanti alla rete avversaria, con il loro portiere che ha parato davvero bene. Evidentemente dovevamo essere castigati per il primo tempo giocato sottotono. Ora bisogna recuperare fisicamente e mentalmente per la gara contro l’Hajduk sabato prossimo”, ha dichiarato il centrocampista.

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