Dalić: «Nella nazionale nessuno è un rincalzo»

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Dalić: «Nella nazionale nessuno è un rincalzo»

ROSTOV SUL DON | Ormai la pressione si avverte, dopo due grandi partite, con le aspettative dei tifosi che paragonano questa alla generazione che nel 1998 in Francia arrivò terza al Mondiale. Allora fu una sorpresa, ma adesso, soprattutto con le lusinghe dei media stranieri, sembra quasi scontato che la Croazia possa fare qualcosa di importante in Russia. “Cercheremo di avvicinarci il più possibile a quello che fecero loro vent’anni fa – ha commentato ieri il tecnico Zlatko Dalić. La partita con l’Islanda “non dovrebbe essere determinante, ma continuare a vincere serve sicuramente per il morale”. Dalić ha risposto così alla conferenza stampa della vigilia di Islanda-Croazia, terzo incontro del Gruppo D (ore 20, Rostov sul Don). I media argentini criticano già la Croazia che, a loro parere, scenderebbe in campo con la seconda squadra. “Il nostro obiettivo è quello di vincere e confermare il primo posto nel girone. Non so che cosa stiano dicendo gli altri. Guardo soltanto a quello che facciamo noi. Sono problemi loro. Se la Croazia oggi si trovasse in una situazione diversa nessun altro se ne occuperebbe. Dell’Argentina e della Nigeria non m’interessa assolutamente nulla”.

Sullo stesso argomento è stato chiesto il parere di Milan Badelj, che ha risposto: “Credo che non sia proprio il caso di preoccuparci di quello che pensano e dicono gli altri. Cosa direbbero gli argentini se si fossero trovati nella situazione in cui ci troviamo noi e noi nella loro. Tutte le squadre al Mondiale pensano anche ai passi successivi, non solo a quello immediato. Noi siamo arrivati a questo punto e al nostro selezionatore spetta la scelta dei giocatori che scenderanno in campo e il modo migliore per affrontare gli avversari”.
Il tecnico della Nigeria, prima delle partite decisive, ipotizza una partita da parte della Croazia basata sul contropiede. “Noi abbiamo il nostro stile di gioco a cui resteremo fedeli – ha risposto Dalić –, e per quanto riguarda l’Islanda posso dire che ci conosciamo piuttosto bene e che non ci sono molte incognite. Sappiamo cosa dobbiamo fare, cioè difenderci dalle palle lunghe e dai calci piazzati che sono le fasi in cui gli islandesi sono particolarmente pericolosi. Noi cerchiamo il possesso palla e un gioco dinamico, con compattezza in difesa per avere la possibilità di fare qualcosa di buono in attacco. Abbiamo un grande rispetto per gli avversari e per il loro stile di gioco ed è giusto che sia così visto che nelle qualificazioni sono arrivati davanti a noi. Non sarà un’impresa facile”.
Ci sarà il turnover che potrebbe riguardare soprattutto i sei giocatori ammoniti. Tra di loro non c’è il capitano Luka Modrić che, però, potrebbe concedersi un po’ di riposo. “La formazione la farò sapere prima della partita dopo la riunione con i giocatori. Comunque – si lamenta Dalić –, non mi piace quando qualcuno considera dei rincalzi gli uomini della nostra rosa che non sono stati schierati finora. Qualunque sia la formazione, quella contro l’Islanda sarà la nazionale croata. Io credo nella stessa misura in tutti i miei giocatori e l’approccio sarà lo stesso, come contro Nigeria e Argentina. Un’idea chiara sulla formazione ce l’ho già, ma sapete bene che non anticipo mai nulla in questo senso. Scusatemi, ma non posso dirvi niente”.

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