Barać: «Tante incognite ma siamo soddisfatti»

0
Barać: «Tante incognite ma siamo soddisfatti»

FIUME | “È stato un anno di grandi cambiamenti e nel complesso siamo soddisfatti per come si è conclusa”. È la valutazione di Samir Barać, presidente del Primorje Erste bank di pallanuoto dall’estate dello scorso anno. I cambiamenti si sono avuti al termine dell’ “era Sloboda”, dopo il disimpegno definitivo dell’ex presidente dal Primorje seguito, tra l’altro, da una serie di malintesi all’interno delle strutture dirigenziali. A un anno dall’uscita di scena di Predrag Sloboda c’è stata anche quella del direttore sportivo Zoran Roje.

«Non sapevamo cosa aspettarci»

Nell’estate 2017 si era capito che ad affrontare la nuova stagione sarebbe stata una rosa di giocatori composta in buona parte da ragazzini accanto ad alcuni che non lo sono più, ma che nelle passate stagioni non hanno avuto la possibilità di affermarsi, preceduti da campioni che hanno consentito al Primorje di mettere in bacheca otto trofei. Ex giocatore, uno che ha vinto tutto o quasi con il Primorje, campione europeo, mondiale e olimpico con la nazionale, Barać ha assunto la presidenza assieme ai suoi ex compagni Glavan, Burburan, Šimac e Hinić, quest’ultimo nel ruolo di allenatore. Il bilancio a fine stagione, dopo la retrocessione in A-2 nella Lega regionale e il quinto posto nel campionato croato come viene considerato? “Non sapevamo cosa aspettarci con una squadra composta quasi esclusivamente da giocatori cresciuti nel Primorje, alcuni da tempo nella rosa titolare, ma con poche partite giocate e altri ancora acerbi, gettati nella mischia direttamente dai banchi di scuola. I primi sono diventati le colonne della squadra e quest’ultimi dei seniores da un giorno all’altro, chiamati ad abituarsi a certi ritmi di lavoro. È stato un anno all’insegna delle incognite e di conseguenza non abbiamo posto alcun obiettivo davanti allo staff tecnico e ai giocatori. Come ho già avuto modo di dire, sono soddisfatto. I singoli giocatori sono cresciuti e l’anno prossimo saranno pronti per cercare di riportare il Primorje in A-1”, ha risposto l’ex capitano del Primorje e della nazionale.

L’incognita Ford

Nell’A-2 ci saranno in autunno almeno due squadre con le stesse ambizioni, cioè il retrocesso Budva e il Solaris, che ha già cominciato ad attrezzarsi per il ritorno nel girone più forte della competizione regionale. Dopo aver vinto con 4 reti di vantaggio a Sebenico, nella sfida per il quinto posto, i fiumani hanno perso a Costabella con 3 gol di differenza. Fin d’ora è chiaro che sarà dura contro di loro l’anno prossimo, soprattutto se si rinforzeranno ulteriormente. “Vorrei dire una cosa. Da noi c’è la prassi di portare dei rinforzi per poi cercare i soldi per pagarli. Noi non vogliamo andare in questa direzione. Per ora stiamo parlando con i giocatori che intendiamo trattenere. Con tutti, più o meno, è stato raggiunto un accordo che nelle prossime settimane vorremmo formalizzare con dei contratti. C’è qualche dubbio soltanto per Georg Ford, nazionale australiano. Ne parleremo con Elvis Fatović, selezionatore dell’Australia, che vorrebbe far giocare Ford in un campionato di rango superiore. Credo che sia migliorato anche lui quest’anno, assieme a tutti gli altri”.

Coppa LEN: sì, no, nì

Assicurandosi il quinto posto nella doppia sfida con il Solaris, i pallanotisti fiumani hanno acquisito il diritto di partecipare alla Coppa LEN. “Naturalmente, vorremmo partecipare a tutte le competizioni, ma dovremo tenere conto delle nostre possibilità, dei costi aggiuntivi che verrebbero a crearsi nel caso in cui dovessimo giocare in Europa. Siamo in una situazione delicata, il budget è quello che è, per cui dobbiamo adeguarci per non ritrovarci in difficoltà”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display