Il baby Rijeka esce indenne da Koprivnica

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Il baby Rijeka esce indenne da Koprivnica

FIUME | Il Rijeka chiude con un pareggio (1-1) in casa dello Slaven Belupo la stagione 2018-19. I tifosi fiumani ricorderanno questa stagione per la quinta Coppa Croazia conquistata, ma anche per il grande numero di giocatori provenienti dal vivaio schierati nel corso del campionato. L’allenatore Igor Bišćan, dopo aver ereditato da Matjaž Kek una squadra logora a livello mentale, è riuscito a creare un gruppo vincente. Imbattuto fino alla sosta invernale alla ripresa del campionato, il tecnico ha perso uno dietro l’altro, nove titolari. Si è capito presto che l’inseguimento alla Dinamo capolista non sarebbe stato possibile con un organico decimato. L’obiettivo è diventato il secondo posto, poi confermato, e soprattutto la Coppa, vinta al Drosina di Pola la scorsa settimana battendo la Dinamo per 3-1.

«Abbiamo onorato l’impegno»

L’ultima partita, quella giocata sabato a Koprivnica, non aveva alcun significato né per gli uni né per gli altri, essendosi assicurati precedentemente i rispettivi obiettivi, cioè la salvezza e la piazza d’onore in classifica. La gara se la dimenticheranno presto quasi tutti, ma non certo Filip Braut, 17 anni da compiere il mese prossimo, il più giovane calciatore a esordire in una gara di campionato con la maglia del Rijeka. Lo stopper macedone Velkovski, infatti, si è fatto male durante il riscaldamento e quindi il tecnico Bišćan ha spedito in campo dal primo minuto Braut. Questi tornerà in campo già oggi, con la maglia del Rijeka, ma in questo caso come colonna della squadra under 17 che partecipa all’edizione numero 67 del Riviera del Quarnero. Dopo il pareggio con lo Slaven, Bišćan ha parlato della partita, ma anche dell’esordiente Braut: “Sono soddisfatto e felice perché, dopo tutto e in queste condizioni, siamo riusciti a portare a termine una partita seria, onorando l’impegno. Mi dà particolare soddisfazione il fatto che in campo ci sono stati tanti ragazzini, juniores e addirittura un under 17. Braut ha giocato con estrema tranquillità e ha fatto un’ottima partita”.

Spazio ai giovani

Come l’allenatore aveva annunciato alla vigilia della trasferta, sono stati risparmiati quasi tutti i protagonisti della finale di Coppa. È tornato tra i pali Prskalo, protagonista due stagioni fa quando i fiumani vinsero titolo e Coppa. Un infortunio aveva permesso a Sluga di prendere il suo posto e una volta lì, grazie alle sue prestazioni, è stato difficile rispedirlo in panchina. Hanno giocato così Hrvoje Smolčić, uno dei gemelli, cioè quello mancino, Bušnja e nella seconda parte della gara anche Liber. Lepinjica, vera rivelazione in questa primavera, ha potuto smaltire i postumi della festa dopo aver disputato dal primo minuto la finale di Coppa. Infine, occorre ricordare un altro giocatore proveniente dalle giovanili, Vuk, che dopo metà stagione in prestito all’Inter Zaprešić, è stato chiamato a Ruhevica da Bišćan. A causa di un infortunio ha però giocato pochissimo dopo il suo ritorno.
Cronaca povera di episodi
La cronaca della partita è povera di episodi. Se non ci fosse stato il gol, un po’ a sorpresa, segnato da Plantak per i padroni di casa al 56’, l’incontro si sarebbe concluso in piena tranquillità. Invece, subito dopo, il Rijeka ha voluto difendere la propria reputazione. Ha pareggiato con Acosty al 63’ e quindi creato delle altre buone opportunità per andare in vantaggio. Alla fine, il risultato è giusto, accettabile per tutti.

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