Il Quarnero come paladino delle bontà locali

L’Ente per il turismo regionale ha firmato di recente il contratto di adesione alla piattaforma Regione europea della gastronomia, candidandosi per il titolo nel 2026

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Il Quarnero come paladino delle bontà locali
La pescheria di Fiume offre quotidianamente uno spaccato dell’offerta gastronomica della Region. Foto: Roni BrmaLj

Il turismo è sicuramente uno dei settori chiave su cui punta la Regione litoraneo-montana. In base al Piano di sviluppo del turismo regionale, i fini principali previsti entro la fine di questo decennio, riguardano il miglioramento della qualità e dell’eccellenza, il rafforzamento dell’innovatività e della sostenibilità, la presentazione delle peculiarità e diversità, la messa in atto della transizione verde e digitale e il rafforzamento del partenariato. In questo contesto una delle forme del turismo che sicuramente possono attirare l’attenzione degli ospiti è quella eno-gastronomica. Per metterla in atto la Regione litoraneo-montana ha deciso di collaborare più strettamente con i produttori locali e di piazzare i loro prodotti sul mercato e nei ristoranti.

Tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni a proposito, con brand quali il Kvarner Gourmet & Food, che ha preso il via una decina di anni fa, hanno fatto sì che l’Ente per il turismo del Quarnero, assieme ai partner la Regione litoraneo-montana, la Facoltà di management nel turismo e nella ristorazione di Ica e la Cooperativa dei produttori di vino Kvarner Wines, abbia firmato un contratto volto ad aderire alla piattaforma Regione europea della gastronomia e a candidarsi per il titolo “Quarnero Regione europea della gastronomia 2026”. Il contratto è stato sottoscritto con Diane Dodd, presidente dell’IGCAT (International Institut of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism – Istituto Internazionale di Gastronomia, Cultura, Arte e Turismo).

Un incisivo passo avanti
Un avvenimento di grande importanza, come dettoci dalla direttrice dell’Ente, Irena Peršić Živadinov, che rappresenta il coronamento di tutta una serie di processi portati avanti da oltre 10 anni con i partner, i produttori di prodotti locali, i ristoratori, gli Enti per il turismo, nel campo dello sviluppo e della promozione della gastronomia, quali Kvarner Gourmet e Kvarner Food, e Kvarner Wines. I riconoscimenti della qualità con l’ottenimento di Stelle Michelin, e titoli da marchi quali Gault&Millau e JRE, i marchi d’origine controllata dei prodotti, hanno fatto in modo che la destinazione di presenti pronta per fare un passo avanti sul mercato internazionale, a diventare un brand a livello internazionale e a sviluppare le comunità locali dal punto di vista della sostenibilità, promuovendo ulteriormente la gastronomia quale motivo d’arrivo di tanti turisti. I marchi internazionali di qualità contribuiscono alla reputazione e attraggono i potenziali ospiti. Tutto questo ora verrà premiato con il titolo di Regione europea della gastronomia e confermerà la nostra identità a livello europeo e mondiale. “Per noi significa tanto, perché ci stiamo lavorando da tanti anni. L’idea ha preso il via durante la Fiera del turismo a Berlino nel 2018, dove noi abbiamo potuto renderci conto di persona come funziona la cosa. Allo stesso tempo sono stati gli organizzatori ad avvicinarsi a noi avendo notato i nostri sforzi per elevare la qualità della nostra offerta. Per noi già questo incontro è stato un grandissimo riconoscimento, perché significava che c’era visibilità. In quel momento ci è stato proposto di entrare a far parte della piattaforma per candidarci al titolo Regione europea della gastronomia (REG). Abbiamo ricevuto le direttive da seguire per poter arrivare alla firma del contratto e diventare REG nel 2026. È un lungo processo in cui c’è l’obbligo di seguire alla lettera determinate direttive e realizzare quanto ci viene chiesto. La cosa positiva è il fatto che nel 2020, quando Fiume era Capitale europea della Cultura assieme a Galway, la città irlandese era allo stesso tempo anche REG e quindi ci siamo collegati ulteriormente con loro e abbiamo seguito tutto l’iter e visto come si sono preparati”, ha spiegato ancora Peršić Živadinov.

Punto di forza
Un evento unico quindi per il Quarnero, che vanta anche il titolo di culla della gastronomia croata e ha il maggior numero di ristoranti stellati e premiati, ma anche per la Regione che in questi anni ha fatto tantissimo per promuovere la gastronomia come suo punto forte. “Un grande passo avanti anche a livello internazionale, perché è solo la continuazione di tutto quello che abbiamo fatto finora a livello locale. La gastronomia è sicuramente un motivo importante per i turisti che arrivano da noi. Le gente ama il cibo e noi dobbiamo sapere offrire a ciascuno dei nostri ospiti un qualcosa di particolare, includendo sapori e ricette tradizionali e di una volta, piatti ormai dimenticati che vanno rivalorizzati. Il nostro scopo non è solo quello di avere un brand e ristoranti stellati, ma offrire esperienze che non possono venir vissute in altri posti dal punto di vista gastronomico. Essere turista significa fare esperienze e gli ospiti desiderano qualcosa di tipico, di locale. È una specie di turismo culturale perché la gastronomia influisce anche su tutti gli altri segmenti”, ha detto. Obiettivo del titolo è anche coinvolgere quanti più produttori nel processo. Come affermato dai responsabili, dovranno però venir definiti degli standard specifici anche per vedere chi sarà il titolare, chi il partner e chi l’ambasciatore del REG in base sempre alle direttive ottenute, in quanto il Quarnero ha ora ricevuto la possibilità di far parte della piattaforma e di acquisire sapere da chi deteneva il titolo in precedenza, per diventare un brand che verrà accolto da tutti i partecipanti locali del progetto. In questo senso la parola d’ordine è “sviluppo sostenibile del turismo”, motivo per cui anche il resto dei segmenti darà il loro contributo.

Cultura alimentare
Sono tante, quindi, le attività in programma, sia a livello nazionale che internazionale, volte alla promozione del Quarnero. Avere un brand enogastronomico, significa tutelare ma anche promuovere i beni locali, aumentare la visibilità, collaborare con altri settori, come l’agricoltura o le scuole di alberghiera e ristorazione, affinché gli alunni capiscano da subito quali sono i settori del turismo di maggior importanza, quanto vengano apprezzati il turismo sanitario o l’alimentazione mediterranea, una delle più salutari in assoluto. “Questo significa educare i cittadini ad assumere delle abitudini alimentare sane. REG non è soltanto un titolo, ma una bella sfida e la piattaforma ci offre la possibilità di collaborare con tanti partner sia nel settore del marketing che per quanto riguarda l’educazione in senso lato. Inoltre, abbiamo la possibilità di partecipare a vari concorsi e progetti per promuovere la destinazione e aumentare la visibilità internazionale, attraverso programmi quali l’European Young Chef Award (per giovani dai 18 ai 26 anni), l’European Food Gift Challenge, il Food Film Menu Competition e Top Websites for Foodie Travellers. Insomma, in ogni tipo di annuncio o pubblicità, ora possiamo presentarci come candidati REG. Tante delle attività richieste sono già state svolte da noi negli anni precedenti, motivo per cui siamo stati invitati. Quando vedono il titolo REG, le persone reagiscono in tutt’altro modo, perché è un titolo che significa tanto e ha un suo peso. Ora avremo il compito di contattare esperti del settore che scrivono per riviste specializzate, animare i vari partecipanti affinché mettano in risalto il motivo per il quale un ospite dovrebbe visitarli, realizzare un sito web. E poi ancora, organizzare varie manifestazioni, come fatto finora, dedicate ai prodotti tipici, come gli asparagi, i marroni, le olive, i funghi… Il nostro intento è promuovere non solo i ristoranti, che sono in realtà l’ultimo anello della catena, ma iniziare dall’agricoltura, dall’apicoltura, dalla pesca e da tutto quello che precede la preparazione del piatto finale”, ha spiegato la nostra interlocutrice, sottolineando che è in corso la preparazione di una Mappa dei sapori del Quarnero, una guida in cui sono state definite le tre cucine principali del territorio, ovvero quella del litorale, del Gorski kotar e delle isole, con tutte le loro peculiarità, dagli scampi del Quarnero e dai frutti di mare, ai funghi e ai frutti di bosco, alla polenta “kompirica”, fino all’agnello di Cherso o la torta di Arbe. Tutti piatti tipici che non possono venir gustati in altri posti. “Vogliamo presentare la destinazione come un luogo in cui vivere esperienze gastronomiche che siano il motivo d’arrivo principale degli ospiti. Sarà un processo molto lungo perché includeremo anche tutte le micro regioni con le loro caratteristiche. Abbiamo una ricchezza gastronomica di cui non ci rendiamo conto e che dovremo saper presentare in modo impeccabile. Sono convinta però che nel 2026 tutto questo sarà fatto e che ci faremo conoscere per tutti i sapori e i prodotti che ci carattericcano”, ha concluso Irena Peršić Živadinov.

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