Fortezza Badanj, complesso di rara bellezza (foto)

Alle spalle di Crikvenica, un po’ nascosta agli occhi dei passanti, c’è una straordinaria struttura che sovrasta la valle di Vinodol. Bene culturale della Repubblica di Croazia, è stata sottoposta più volte a un capillare restauro volto a ridarle l’importanza che merita. Costruita probabilmente in età tardoantica, tra il IV e il VI secolo, è una delle più datate rimaste sul territorio

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Fortezza Badanj, complesso di rara bellezza (foto)
Foto: Miroslav Matejčić (Museo civico di Crikvenica)

Il patrimonio storico-culturale costituisce il fondamento primario e insostituibile di memoria e identità di ogni Paese. Nel caso della Croazia, il prezioso lascito di monumenti, centri storici e manufatti artistici, diffuso su tutto il territorio nazionale, forma un tessuto organico continuo, frammentato nel tempo, in cui si fondono con armonia la bellezza del paesaggio naturale e di quello su cui è intervenuto l’uomo. Uno di questi inestimabili tesori giace da secoli, un po’ nascosto agli occhi dei passanti, in cima a una ripida collina che sovrasta il piccolo fiume Dubračina, che scorre lungo la verde valle di Vinodol (Valdivino), alle spalle di Crikvenica. Il riferimento è alla splendida fortezza Badanj, eretta tra il IV e il VI secolo, in età tardoantica, una delle più datate rimaste sul territorio, gioiello incontrastato risorto, dopo decenni d’incuria – la struttura è rimasta intatta fino al 2012, dopo gli ultimi scavi archeologici eseguiti negli anni ‘70 dello scorso secolo –, grazie a un’importante opera di restauro commissionata dal Museo civico di Crikvenica. L’intervento – finanziato dal Ministero della Cultura e dei Media, congiuntamente alla municipalità, che ha attinto dalla tassa sui monumenti, con un importo pari alle allora 210mila kune (equivalenti agli odierni circa 27,8mila euro) – è stato avviato agli inizi di ottobre del 2019, e ha riguardato il rinnovo del bastione meridionale esterno, rimasto danneggiato in seguito al crollo di parte del muro di cortina e del merlo della roccaforte. Dopo i succitati scavi, la cinta muraria era stata ampliata e consolidata mediante minuscoli muri a secco e terrazzamenti, che hanno ceduto nel tempo abbattendosi e danneggiando il bastione a sud. Gli stessi sono stati rimossi e ricostruiti conformemente all’aspetto originale delle mura. Inoltre, lungo tutto il bastione è stata realizzata una specie di gronda con la giusta pendenza per evitare l’eccesso di acqua piovana. L’opera di restauro effettuata quattro anni fa è servita, tra l’altro, a rimettere a nuovo determinate sezioni del muro di cortina maggiormente danneggiate. È stata, infine, portata a termine l’opera di restauro del bastione orientale esterno, iniziata nel 2018.

È importante rilevare che la ristrutturazione della fortezza Badanj, bene culturale della Repubblica di Croazia dal 1976, è stata effettuata in fasi, di cui la prima era stata avviata, come detto prima, ancora nel 2012, dopo di che ne sono seguite altre, a dipendenza dei fondi a disposizione, tutte in coordinamento con l’Ufficio per il restauro e la conservazione dei beni culturali di Fiume. Obiettivo principale è stato conservare la forma originale della struttura e in una fase successiva ricostruire determinati elementi architettonici della stessa. Dal 2015 sono stati eseguiti, parallelamente al restauro, mirati scavi volti a far emergere parti inesplorate dell’antica fortezza. I lavori sono stati eseguiti dall’azienda “Citadela” di Hreljin, specializzata in opere di restauro e conservazione.

Straordinario complesso fortificato
Quello di Badanj è uno straordinario complesso fortificato, il primo costruito nell’area di Vinodol, usato con tutta probabilità durante l’Impero romano, anche se non esiste documentazione al riguardo. I suoi interni sono stati oggetto di ricerche archeologiche effettuate tra il 1966 e il 1974 da un team di lavoro guidato dalla storica dell’arte e archeologa Radmila Matejčić, su commissione del Museo di Marineria e Storia del Litorale croato di Fiume. La struttura aveva una funzione ben precisa e cioè quella di consentire il controllo della strada che attraversava la zona, la stessa che collegava l’Italia settentrionale alla Pannonia, passando per Segna. Fungeva inoltre da difesa della valle di Vinodol, vietando l’accesso al nemico in arrivo dalla costa di Crikvenica. Nei secoli a venire, in Alto e Tardo Medioevo, la fortificazione ha subito innumerevoli riconversioni e ampliamenti, interventi favoriti dalla sua particolare forma concentrica, per la quale si presenta diversa dalle altre. La fortezza vanta, infatti, una pianta molto interessante caratterizzata da due bastioni circolari e un segmento a parte, eretto sul pendio nord-occidentale. Una delle specificità della struttura, oltre alla sua pianta concentrica, consiste nei servizi igienico-sanitari ancora in ottime condizioni, che si trovano nella parte esterna del bastione e che testimoniano dell’alto grado di igiene personale che caratterizzava i suoi inquilini dell’epoca medievale. L’aspetto e la funzione di determinate sezioni del complesso sono tuttora ignoti, come pure i motivi dello sfollamento avvenuto nel XIV secolo – l’anno preciso è il 1321 e si presume sia stato abbandonato in seguito a un forte terremoto –, poco dopo l’arrivo nel Comune di Vinodol dei nobili Frankopan. I militari che la abitavano si trasferirono, nella circostanza, nel vicino abitato di Kostelj. La funzione di monitoraggio delle strade d’accesso alla valle di Vinodol passò, di conseguenza, in mano all’antica Kotor, cittadina situata in altura, nei pressi dell’odierna Crikvenica. Una delle leggende, tramandate da generazione a generazione, racconta che la fortezza Badanj conserva un tesoro custodito da un grosso serpente, considerato quest’ultimo un simbolo divino.
Per tutti i motivi elencati sopra, vi consigliamo vivamente di visitare questa meravigliosa fortezza di rara bellezza.

Foto: Ivana Precetti
Foto: Ivana Precetti
Foto: Ivana Precetti
Foto: Ivana Precetti
Foto: Ivana Precetti
Foto: Ivana Precetti
Foto: Ivana Precetti

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