Vojko Obersnel «Fermi a tutela delle donne e dei bimbi dalle violenze»

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Vojko Obersnel «Fermi a tutela delle donne e dei bimbi dalle violenze»

FIUME | Il rappresentanti dell’Iniziativa civica “Verità sulla Convenzione di Istanbul”, Željko Sačić e il deputato Hrvoje Zekanović, hanno annunciato ieri davanti al Palazzo municipale di Fiume di voler denunciare il sindaco Vojko Obersnel e di voler ripresentare la richiesta per il permesso di allestire gli stand per la raccolta di firme per indire il referendum. Chiamato in causa, il sindaco ha risposto sottolineando che il documento internazionale, già ratificato, “rappresenta l’ancora di salvezza per tutte le donne e bambini vittime della violenza”.

«Atteggiamento stalinista»

“Siamo arrivati da Zagabria per dire al sindaco Obersnel che ha violato tutti i diritti democratici, perché ha impedito ai cittadini di esprimere il proprio diritto democratico. In nessun luogo siamo incappati in un atteggiamento così stalinista. Siano inorriditi che a Fiume governi un sindaco simile”. L’avvocato Mario Vojvodić ha aggiunto che Obersnel ha abusato dei suoi poteri e che “le conclusioni alle quali è giunto sono contrarie alla Costituzione. Vogliamo spiegazioni dettagliate su quali siano i diritti umani messi in pericolo da questa iniziativa civica. Soltanto la Corte costituzionale può decidere se un quesito referendario sia a norma di Costituzione e i vertici delle autonomie locali non possono vietare la raccolta di firme. Per questa ragione chiederemo una misura legale urgente perché ci sia permesso allestire gli stand”.

La risposta di Obersnel

“In primo luogo – si legge nella risposta del sindaco di Fiume – i permessi per l’uso del suolo pubblico cittadino rientrano nei compiti dell’amministrazione municipale. Se così non fosse, perché si farebbe la richiesta e la si inoltrerebbe all’amministrazione e poi si attenderebbe la risposta? Che può essere positiva o negativa”. Obersnel ha risposto così all’accusa dei promotori dei referendum secondo la quale il sindaco violerebbe il diritto di voto. “Se vogliono osservare la questione da questo punto di vista, allora debbono denunciare innanzitutto sé stessi. Perché sono proprio loro a usare la forza, a proferire minacce e a dire falsità per influenzare i cittadini a cercare di annullare la ratifica della Convenzione di Istanbul. La Città di Fiume rimane ferma nella sua presa di posizione in base alla quale sul suolo pubblico che amministra non vi può essere spazio per chi intimidisce la cittadinanza con menzogne”, ha ribadito Obersnel.
“I rappresentanti dell’Iniziativa civica asseriscono che la Convenzione di Istanbul ‘ha come conseguenza la creazione dell’idea che l’uomo nasca come un essere neutrale che in seguito potrà decidere se essere maschio o femmina o altro genere (gay, lesbica, trans…)’. Fino a pochi giorni fa, sulle sue pagine Internet l’Iniziativa civica annoverava nella parentesi anche i ‘pedofili’, come se l’orientamento sessuale e la pedofilia fossero simili e suggerendo così che la Convenzione di Istanbul abbia come conseguenza la benevolenza verso i pedofili”.
“Da tempo i rappresentanti dell’Iniziativa asseriscono che ‘la ratifica della Convenzione creerà un’inutile crisi nel sistema giuridico croato e nella società croata’. La Convenzione è stata ratificata, la crisi giuridica non sussiste, mentre la crisi nella società la stanno creando proprio i rappresentanti dell’Iniziativa civica con le loro costanti intimidazioni. Una di queste è quella che “la Convenzione mette in forse il diritto dei genitori di essere gli educatori primari dei propri figli’ e ‘dà vita alla possibilità che ai bambini, attraverso i programmi TV, gli asili d’infanzia e le scuole, venga insegnato che i maschietti per nascita possono essere femminucce e viceversa’. Nulla di tutto questo non è successo con la ratifica della Convenzione, né mai succederà”, ha sottolineato il sindaco di Fiume, rilevando che la Convenzione di Istanbul, tra l’altro, “invita a estirpare i pregiudizi, gli usi, le tradizioni e tutti gli altri atti pratici che si fondano sull’idea che la donna sia inferiore all’uomo, nonché gli stereotipi suo ruoli delle donne e degli uomini. Però discutendo su questo passo del documento internazionale, i rappresentanti dell’Iniziativa asseriscono che ‘incombe il pericolo che i ruoli, come madre e padre, diventino indesiderabili’”.

Ancora di salvezza

Perciò Obersnel ha sottolineato che “la Città di Fiume rimane ferma nella posizione che sul suolo pubblico amministrato dalla Città non si deve intimidire la cittadinanza con tesi false. La Convenzione di Istanbul è l’ancora di salvezza per tutte le donne e i bambini vittime della violenza, in quanto ratificando il documento la Croazia si è assunta l’obbligo di comportarsi in maniera protettiva verso queste vittime, usando tutti i meccanismi sociali e legali per salvare le loro vite e tutelarle in futuro”. Dunque, il sindaco ritiene che “con le persone che vogliono abolire questo documento è inutile discutere di democrazia”.
Il primo cittadino di Fiume ha aggiunto che sia la Città sia lui come sindaco si comporteranno in armonia con le delibere degli organismi competenti, viste le denunce presentate. “Ma fino a quel momento, invito tutti i cittadini di Fiume a concentrarsi su questo tema, per mettere bene in evidenza tutte le falsità che si celano nei messaggi dei rappresentanti di questa Iniziativa civica, quando asseriscono che la Convenzione di Istanbul mette in pericolo l’identità croata, la nazione e la fede. Sono minacce che non trovano alcun riscontro! La Convenzione di Istanbul protegge i gruppi più deboli della nostra società: le donne e bambini vittime della violenza!”, ha concluso nel suo messaggio Vojko Obersnel.

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