Fior di progetti per il rilancio di Fiume

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Fior di progetti per il rilancio di Fiume

Il primo ministro Andrej Plenković ha fatto ieri visita a Fiume per vedere lo stato di avanzamento dei lavori di due progetti strategici: la realizzazione dell’infrastruttura che collega il Porto di Fiume al terminal container e poi entrambi all’entroterra, e il rinnovo del Centro clinico ospedaliero di Fiume con l’edificazione di una nuova Clinica ginecologica. Nel corso della visita ad affiancare il premier sono stati diversi membri del suo Esecutivo, fra i quali il ministro della Marineria, del Traffico e delle Infrastrutture, Oleg Butković, il capo del dicastero della Sanità, Milan Kujundžić, il ministro del Turismo, Gari Capelli e quello per la Gestione del Patrimonio statale, Goran Marić. A loro si aggiunto Vladimir Šeks, uno dei leader storici dell’HDZ.
“Nei prossimi tre anni in quest’area verrà costruito il nuovo Centro clinico ospedaliero di Fiume. Nel 2018 il governo ha approvato un primo investimento del valore di 400 milioni di kune per quest’Ospedale, stanziando poi altri 350 milioni di kune per la seconda fase del progetto. L’obiettivo è quello di assicurare un edificio nuovo e moderno a tutti quei pazienti che gravitano intorno all’attuale Ospedale, il cui edificio risale agli anni ’30 del secolo scorso. Si tratta di un investimento che avrà degli effetti diretti su 500mila persone: quindi per noi ha la massima importanza”, ha affermato Plenković. Il premier ha speso molte parole per ringraziare tutti coloro che stanno collaborando alla realizzazione di questo progetto, dalla Città di Fiume alla Regione litoraneo-montana, menzionando anche il contributo dei Ministeri e di altri enti.

Terminal container

L’altro grande investimento riguarda il terminal container. Il progetto in questo caso ha un valore di 35.556.000 euro, con l’85 per cento dei mezzi che proviene dall’Europa. “Anche in questo caso parliamo di un progetto che sta per partire e che si concluderà nei prossimi tre anni. Qui però, i mezzi stanziati sono molto superiori, perché considerando tutte le fasi di progettazione e di costruzione, parliamo di un investimento totale di 200 milioni di euro. Con questi mezzi verrà fatta la D403, una strada che permetterà di collegare il terminal all’entroterra in modo più diretto e veloce, aumenterà la capacità di ricezione dei container e verrà ampliata la ferrovia, con dei tratti che permetteranno ai treni di fare degli scambi. Tutto ciò velocizzerà notevolmente tutte le operazioni del porto e rafforzerà notevolmente il suo potenziale”, ha affermato Plenković, il quale si è detto molto soddisfatto di quanto visto.
“L’anno prossimo Fiume sarà Capitale Europea della Cultura, il che posizionerà la città e tutta la Croazia sulla mappa mondiale della cultura. Nello stesso periodo, però, faremo un grande passo avanti a livello infrastrutturale e entreremo di diritto anche nella mappa mondiale del commercio”, ha sottolineato Plenković.

Jasenovac

Il primo ministro ha parlato anche della commemorazione di Jasenovac, auspicando ancora una volta una riconciliazione fra le parti. “Le vittime verranno ricordate nel modo giusto soltanto se saranno presenti sia i serbi che i rom, gli ebrei, i croati e gli antifascisti. Dobbiamo essere uniti del rigettare tutti i regimi totalitari, soltanto così una cerimonia di questo tipo sarà completa e avrà l’importanza che merita. Negli scorsi due anni nei quali ero Premier ho sempre partecipato alla cerimonia di Jasenovac e anche quest’anno il 14 aprile sarò presente.

Cantieri navali

Con il premier a Fiume non si è potuto evitare di parlare del problema della cantieristica. Chi ha pronunciato le parole più emblematiche su questo tema è stato Lucijan Vukelić, presidente della sezione fiumana dell’HDZ, il quale si è rivolto al pubblico in occasione del 29.esimo anniversario della fondazione dell’Accadizeta cittadina. Una ricorrenza alla quale Plenković e tutti i ministri al seguito hanno partecipato con soddisfazione. “Taluni stanno cercando di farci passare come i responsabili delle difficoltà in cui si trova il 3. maj, mentre sono stati loro quelli che hanno causato tutti i problemi. La crisi odierna è nata come conseguenza delle azioni intraprese dal governo dell’SDP. Quello attuale, guidato dall’HDZ, è il governo che ha deciso di investire per mantenere la cantieristica a galla. Abbiamo investito tantissimo, fornendo tutte le assicurazioni necessarie e continuiamo a lavorare per risolvere la situazione”, ha affermato Vukelić.
Sullo stesso tema, interpellato dai giornalisti, si è espresso anche Plenković. “L’Uljanik e il 3. maj preoccupano i dipendenti degli stessi, la popolazione locale e il governo. Siamo consci di tutti gli aspetti del problema, da quelli meramente economici a quelli sociali, passando per il rilievo identitario che questi due cantieri hanno per le città in cui operano. Negli ultimi 27 anni sono stati investiti qualcosa come 35 miliardi di kune nella cantieristica croata. Una parte di questi mezzi sono andati proprio a questi due cantieri ora in difficoltà. Noi poco tempo fa abbiamo stanziato 3.1 miliardi di kune a tal fine. Si tratta di una cifra enorme, difficile da capire per chi non è abituato a numeri del genere. Per farvi un esempio: si tratta di poco meno di quanto ha a disposizione il Ministero degli Affari esteri per quattro anni. Non si può dire che non siamo preoccupati. Purtroppo sono successe tante cose che hanno contribuito a complicare la situazione; dunque non si tratta di un qualcosa che si può risolvere agevolmente. Noi stiamo ancora cercando di risolvere la situazione in maniera positiva, ma se non sarà possibile la risolveremo in qualche altro modo”, ha affermato il premier.

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