Uljanik. è scontro governo-Dieta

0
Uljanik. è scontro governo-Dieta

“Costringere il Gruppo Uljanik al fallimento è un duro colpo per l’economia dell’Istria. È da 17 mesi che cerchiamo di spiegare al governo che la situazione sta precipitando, senza che nessuno si sia degnato di muovere un dito”. È il j’accuse di Boris Miletić, presidente della Dieta democratica istriana e sindaco di Pola. “Invece di accusare gli altri, guardino in casa propria e si chiedano cosa abbia fatto l’IDS-DDI negli ultimi trent’anni per la salvare la cantieristica”, ha ribattuto il premier Andrej Plenković. Dunque, il caso Uljanik si arricchisce di un nuovo episodio, ossia dello scontro tra il governo locale e quello centrale. Ma andiamo per ordine.

In un’intervista rilasciata al Večernji list, Miletić ha detto che la cantieristica “è l’ultimo settore industriale in Croazia che offre lavoro a tantissime persone. Tutta l’economia nazionale non può basarsi esclusivamente sul turismo: abbiamo bisogno della produzione industriale”. Il leader dietino poi ha puntato dritto contro l’Esecutivo, che “continua a non dare una risposta precisa sulla sorte del Gruppo Uljanik. Non sappiamo se si procederà con la ristrutturazione o se sarà proclamato il fallimento. Credo che i lavoratori e l’opinione pubblica croata abbiano il diritto di avere una risposta in merito, ma l’indecisione di Zagabria dimostra che siamo di fronte a un governo inconcludente”.
A detta del sindaco di Pola, “l’Istria è stata l’unica Regione che per decenni è riuscita a scrollarsi di dosso l’impatto negativo dell’HDZ e il tentativo di far fallire il Gruppo Uljanik è un tentativo nemmeno tanto velato di destabilizzare l’economia della penisola”.
Miletić ha anche commentato gli arresti di Rossanda & Co.: “È importante stabilire la responsabilità di coloro che sedevano nelle stanze in cui venivano prese le decisioni che hanno portato al collasso la cantieristica e capire in che modo l’Uljanik sia stato portato sull’orlo del baratro”. Il presidente della Dieta ha aggiunto che non conosce i dettagli dell’indagine, però “dobbiamo prendere in considerazione il fatto che l’Uljanik si è trovato in questa situazione per due motivi: il primo è la malagestione da parte delle varie dirigenze del Gruppo, mentre il secondo va ricercato nel fatto che lo Stato in veste di maggiore azionista, ha completamente ignorato la cantieristica, ossia non ha mai controllato le garanzie e soprattutto i vertici statali non si sono mai degnati di vigilare sull’attività che veniva svolta in questo settore”.
Il numero uno del Partito della capra ha aggiunto che la DDI “non ha alcuna ingerenza sull’attività dell’Uljanik: la quota dell’autogoverno locale è dello 0,7 per cento, mentre quella dello Stato sale al 25 p.c.”.

Fincantieri, esempio da seguire

Secondo Miletić la cantieristica non è destinata a fallire, “basta copiare l’esempio positivo che ci arriva dalla vicina Monfalcone”. “Si tratta di un cantiere che è riuscito a trovare il proprio posto sul mercato mondiale puntando sulla costruzione di navi sofisticate – ha spiegato il sindaco di Pola –. E non dimentichiamo che il proprietario di maggioranza della Fincantieri è lo Stato italiano”. “Questo esempio dimostra che i cantieri navali possono avere un futuro roseo, a condizione che il management sia capace e che lo Stato dia una mano e controlli l’attività”, ha concluso Miletić.

La risposta del premier

Andrej Plenković dopo essere stato informato delle parole del leader della Dieta democratica istriana, ha risposto per le rime: “Se i dietini vogliono giocare a passare la palla della responsabilità, sarebbe opportuno innanzitutto ricordare loro che sono al potere in Istria da ormai trent’anni e, quindi, mi chiedo cosa abbiano fatto in tutto questo tempo per evitare una situazione del genere”. Il premier ha voluto ricordare che il governo “vuole soprattutto dare delle risposte ai lavoratori e, in questo senso, credo che abbiamo fatto degli importanti passi avanti, mentre gli Esecutivi guidati dal Partito socialdemocratico (SDP), di cui la DDI faceva parte, concedeva le garanzie per navi che poi non sono mai salpate”.
Plenkovićc ha detto anche che il primo piano di ristrutturazione non ha avuto successo, ma che questa non è una domanda per il governo, “bensì per coloro che lo avevano presentato. Noi abbiamo dimostrato il nostro attaccamento al settore cantieristico. Diverse società si sono presentate nel nostro data room e ora ne è rimasta una sola con la sua offerta di ristrutturazione. Il governo ha già spiegato quali sarebbero le conseguenze per i contribuenti”.
Il premier ha concluso ribadendo che nel caso del Gruppo Uljanik “bisogna essere pronti a qualsiasi tipo di soluzione”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display