Daruvarac ci ricasca e torna dietro le sbarre

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Daruvarac ci ricasca e torna dietro le sbarre

Darko Kovačević, più noto con il soprannome di Daruvarac, è di nuovo in galera. L’uomo noto alle cronache per aver massacrato di botte la 18.enne Lorena Gurlica, lo giugno scorso nel bar zaratino Chill Out, si è reso protagonista di un altro episodio di violenza.
Il fattaccio è accaduto alle ore 18 di sabato, sempre a Zara, ma questa volta sulla terrazza di un altro bar, in zona Puntamika. In base alla ricostruzione di un testimone, Daruvarac ha avuto un battibecco con un 24.enne, per una vecchia questione che era iniziata tempo fa su Facebook. “Il ragazzo era seduto, con cinque o sei amici, quando Kovačević è arrivato insieme a un amico e lo ha aggredito verbalmente. Poi Daruvarac è passato alle mani, con una spinta che ha fatto cadere il ragazzo dalla sedia. Quando questi si è rialzato, Daruvarac ha cercato di defilarsi, con i presenti che sono intervenuti per dividere i due“, ha raccontato il testimone.
Il ragazzo aggredito ha subito chiamato la Polizia, per sporgere denuncia in quanto l’aggressore, con gravi precedenti penali, lo aveva minacciato. Il Questore di Zara, Ivana Grbin, ha confermato che Kovačević ha passato la notte tra sabato e domenica in cella, con le indagini sul suo conto che sono proseguite durante la giornata di ieri, quando Kovačević si è consultato con il suo avvocato e ha immediatamente sporto una controdenuncia, anzi tre. Le accuse nei confronti del 24.enne sono di minacce, lesioni gravi e falsa dichiarazione di reato. Sarà compito della Polizia indagare in merito. Nel frattempo da fonti ufficiose si apprende che la lite fra i due è nata in seguito ad alcune esternazione del 24.enne sul caso dello scorso giugno, quello in cui Daruvarac si era reso protagonista della terribile violenza ai danni di Lorena Gurlica.
Kovačević ha già una condanna di primo grado a cinque anni di carcere, per l’aggressione dello scorso giugno, ma rimane a piede libero fino a una sentenza definitiva. La Corte extradibattimentale del Tribunale regionale di Zara si esprimerà sul ricorso presentato da Kovačević a giorni.
Ricordiamo che nell’episodio del 13 giugno 2018 Daruvarac aveva picchiato la 18.enne con pugni e calci, sbattendo la sua testa su un lavandino e trascinandola per i capelli. A chi gli aveva detto che se avesse continuato così l’avrebbe uccisa, Daruvarac rispose “È quello che voglio”. Parte dei suoi gesti fu ripresa dalle telecamere di sorveglianza, con l’aggressione che è poi proseguita all’interno del locale, davanti a testimoni.
Durante il processo tutta l’opinione pubblica si era interessata del caso, con vari politici di spicco che erano intervenuti auspicando che i Tribunali facciano giustizia, con il Presidente Kolinda Grabar-Kitarović, che nel dicembre scorso era arrivata a dire che come donna e madre ritiene che “uno Stato che non è in grado di concludere in tempi brevi un processo di questo tipo, ha dei seri problemi.

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