Storia. «Scoperchiato un vaso di Pandora»

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Storia. «Scoperchiato un vaso di Pandora»

TRIESTE | “Il film che state per vedere è una cagata pazzesca”. Il richiamo all’atto rivoluzionario del ragionier Ugo Fantozzi, nella celebre scena del cineforum in cui viene proiettato “La corazzata Potemkin”, è apparso giorni fa su un volantino distribuito a Trieste, fuori dal cinema Ambasciatori da un docente triestino (fuori da orario lavorativo) prima della proiezione di “Red Land” alle scolaresche.

Consiglio comunale: è maretta

Un’iniziativa questa che ha suscitato un mare di polemiche. L’assessore alla Scuola del Comune, Angela Brandi ha definito quanto avvenuto “una vergogna”. La preside dell’istituto dove insegna la persona in questione ha rilevato invece: “Si tratta di un’iniziativa da libero cittadino, la scuola non è coinvolta in alcun modo”. La vicenda è poi sbarcata al Consiglio comunale dove la consigliera del PD Laura Famulari e l’assessore all’educazione Angela Brandi sono venute praticamente alle mani al termine di un violento dibattito. È successo poco dopo la mezzanotte, quando la consigliera dem è intervenuta su una mozione della maggioranza contro il volantino di critica verso il film “Red Land”.

Gli esuli prendono posizione

Dopo l’episodio triestino e altri in cui vi sono stati elementi di negazionismo del dramma delle foibe, Renzo Codarin, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e David Di Paoli Paulovich, vicepresidente della FederEsuli e presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane, hanno diramato un comunicato in in cui rilevano che “ai nostalgici delle dittature e dell’intangibilità della storia fa paura la storia di Norma Cossetto, violentata e uccisa da partigiani jugoslavi ed alla cui memoria il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Una studentessa universitaria la cui tragedia in questi ultimi anni è stata prima al centro di un fumetto distribuito in decine di scuole in tutta Italia e quindi portata sul grande schermo ed in prima serata in televisione nel film Red land–Rosso Istria. Si tratta di due progetti sostenuti dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dalla FederEsuli e capaci di raggiungere e impressionare migliaia di giovani lettori e di spettatori. Di fronte a questo delicato percorso di conoscenza storica, le reazioni sempre più scomposte dimostrano che è stato scoperchiato un vaso di Pandora. Riduzionisti e giustificazionisti, già sbugiardati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia istituzionale del Giorno del Ricordo 2019, non possono darsi pace vedendo questa storia finalmente uscire dal silenzio e cercano pretestuosamente di ridicolizzarla, minimizzarla o continuare a negarla. Spiace riscontrare che anche taluni docenti si siano prestati a questa battaglia di retroguardia, mentre il mondo della diaspora adriatica è sempre più determinato a far conoscere attraverso il martirio di Norma il clima di terrore e di violenza che avrebbe condotto all’esodo in più ondate 350.000 istriani, fiumani e dalmati”, hanno concluso Codarin e Di Paoli Paulovich.

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