Riforma. Ci sarà la protesta di piazza Il governo non esclude compromessi

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Riforma. Ci sarà la protesta di piazza Il governo non esclude compromessi

ZAGABRIA | Muro contro muro in Croazia tra governo e Sindacati sulla riforma previdenziale. Nemmeno l’incontro di ieri tra il ministro del Lavoro e del Sistema previdenziale, Marko Pavić, e i leader delle principali organizzazioni sindacali ha portato a passi avanti. Ma perlomeno le due parti hanno avuto l’occasione di chiarire fino in fondo i rispettivi punti di vista sui punti chiave della riforma e focalizzare le differenze. Dopo la riunione i sindacalisti hanno ribadito di essere decisi a organizzare una manifestazione di piazza contro la riforma. A essere invise ai rappresentanti dei lavoratori sono alcune delle novità principali propugnate dal governo, ossia l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni e l’ulteriore penalizzazione dei prepensionamenti. Proteste a parte non si possono escludere nuovi negoziati. Il ministro Marko Pavić non ha chiuso infatti la porta in faccia ai sindacalisti e si è detto disposto a scendere a patti: come dire la versione finale della riforma previdenziale dovrebbe essere nel segno del compromesso.

Sessione fiume

Dopo la riunione durata ben quattro ore con il ministro del Lavoro e del Sistema previdenziale, Marko Pavić, i Sindacati rimangono fermi sulle proprie posizioni. “Non siamo riusciti a trovare un linguaggio comune. Vista la posizione assunta dal governo la manifestazione di protesta verrà indetta certamente”, ha dichiarato il leader dell’Unione dei sindacati croati indipendenti Mladen Novosel dopo il vertice con il ministro. Quest’ultimo, stando al presidente del Sindacato indipendente croato, Krešimir Sever, ha invitato a colloquio le parti sociali per discutere delle tematiche che non sono state affrontate la scorsa settimana. “Oggi (ieri, nda), per la prima volta, abbiamo avuto l’opportunità di esprimere le nostre opinioni e spiegare a fondo i motivi per i quali non possiamo accettare le sue idee. Il ministro Pavić ha detto che porterà le nostre richieste all’attenzione del governo e che sarà l’Esecutivo a farsi avanti se avrà qualche suggerimento sul prosieguo dei colloqui”, ha detto Sever. Come spiegato dallo stesso sindacalista, i rappresentanti dei lavoratori “non sono usciti sbattendo la porta come la scorsa settimana” perché il governo si è detto pronto a discutere su determinati modelli. “Noi abbiamo dei nostri punti fermi sui quali non trattiamo e non intendiamo fare marcia indietro. Tutto prosegue come da programma, mercoledì sapremo la data esatta della manifestazione”, ha annunciato Sever.

Pronti al compromesso

“Dopo quattro ore di trattative posso dire di essere soddisfatto, si è trattato di un incontro costruttivo”, ha dichiarato dal canto suo il ministro Pavić, sottolineando che con i Sindacati si va verso una proposta di compromesso. “Ma non vorrei entrare nei dettagli, perché abbiamo detto che ci incontreremo di nuovo e vedremo come proseguire”, ha precisato il ministro. Su un punto ha voluto fare chiarezza: “I pagamenti delle pensioni sono certi, queste possono soltanto crescere e il governo insisterà per dare la possibilità ai cittadini di scegliere se passare o meno dal secondo al primo pilastro previdenziale”. “Agli attuali pensionati le quiescenze sono salite, grazie all’ultimo aggiustamento, del 2,75 p.c., mentre nel mandato dell’attuale governo complessivamente l’aumento degli assegni previdenziali è stato del 6,3 p.c..”, ha ricordato Pavić, aggiungendo che tutti i pensionati saranno autorizzati a lavorare quattro ore al giorno. “Per coloro che andranno in pensione nei prossimi 10-15 anni – ha proseguito – le quiescenze saranno equiparate a quelle dei pensionati attuali con il riconoscimento dell’aggiunta del 27 p.c. Questo significa che nessuno riceverà 600 kune in meno, ma un importo in linea con quello percepito degli attuali pensionati”.

Emendamenti da concordare

Nel dibattito pubblico verrà inoltrata l’attuale proposta ed eventuali emendamenti saranno concordati prima dell’invio del disegno di legge al Sabor. Pavić ha voluto dire chiaramente che l’Esecutivo è pronto a presentare una proposta di compromesso. “Abbiamo delineato un pacchetto che dal nostro punto di vista si configura come un compromesso; i sindacati hanno presentato un pacchetto che modifica le clausole sul pensionamento a 67 anni e sul pensionamento anticipato. Adesso ci prenderemo un po’ di tempo per riflettere con serenità e torneremo a sederci intorno a un tavolo. Da parte nostra abbiamo dimostrato di essere disponibili a negoziare e di essere favorevoli al dialogo sociale”, ha concluso il ministro.
Intanto il leader di Barriera Umana, Ivan Vilibor Sinčić, ha annunciato che il suo partito intende presentare una proposta di riforma previdenziale. Per quanti non hanno maturato il diritto alla quiescenza si prevede un assegno previdenziale di 1.030 kune, mentre la pensione minima per chi ha appena 15 anni di anzianità di lavoro dovrebbe essere pari a 1.500 kune. Nell’insieme il costo per le casse dello Stato sarebbe di “appena” quattro miliardi di kune all’anno. Secondo il leader di Barriera umana l’Erario sarebbe in grado di sostenere un simile onere finanziario.

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