Pronti i finanziamenti per il rigassificatore

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Pronti i finanziamenti per il rigassificatore

ZAGABRIA | Parte la realizzazione del rigassificatore galleggiante a Castelmuschio sull’isola di Veglia. Almeno dal punto di vista formale. Il governo di Andrej Plenković, nel corso della sessione svoltasi ieri ai Banski dvori, ha emanato la delibera relativa al finanziamento della prima fase del progetto del terminal GNL galleggiante. Il ministro della Protezione dell’Ambiente e dell’Energetica, Tomislav Ćorić, ha sottolineato che “il rigassificatore rappresenta un progetto di rilievo strategico per la Repubblica di Croazia. Per assicurare l’indipendenza energetica del Paese e la sicurezza delle forniture d’energia è indispensabile diversificare le direttrici di rifornimento, in maniera tale da poter approvvigionarsi da più fonti. La realizzazione del progetto permetterà anche il rafforzamento del settore energetico nel suo insieme. Il valore complessivo dell’investimento è di 234 milioni di euro. La Commissione europea ha messo a disposizione in quest’ambito 101,4 milioni di euro a fondo perduto. Lo Stato finanzierà il progetto con una cifra pari a 100 milioni di euro”.

Esecutivo irremovibile

Il governo di Zagabria, dunque, prosegue imperterrito sulla linea tracciata finora, quella della costruzione, costi quel che costi, del rigassificatore galleggiante. Le rimostranze delle autorità locali vegliote e di quelle regionali, litoraneo-montane, non sono riuscite a smuovere l’Esecutivo dalla sua posizione determinata e intransigente. Del resto quello dell’energia è un comparto strategico, attorno al quale non soltanto in Croazia, ma anche molto più in là, si giocano complesse partite geopolitiche. È inevitabile pertanto che anche Zagabria debba fare in questo contesto la sua parte. Poco importa, dall’ottica politica globale, se alla fin fine verrà realizzato un rigassificatore galleggiante o uno sulla terraferma. Nonostante quest’ultimo, molto probabilmente, non incontrerebbe tanti ostacoli politici a livello locale.

Ricerche petrolifere

L’altra partita importante che il governo di Zagabria intende giocare è quella relativa alla ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi. Dopo aver rinunciato al progetto tanto caro al precedente Esecutivo di centrosinistra, quello relativo alle trivellazioni nell’Adriatico orientale, la compagine ministeriale di Andrej Plenković punta a prospezioni almeno a prima vista meno invasive e rischiose dall’ottica ambientale. Infatti è stata emanata, sempre alla sessione di ieri, la delibera sull’avvio della gara per la concessione dei permessi per la ricerca e lo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi nell’area delle Alpi Dinariche. Il ministro Tomislav Ćorić ha puntualizzato che anche questo progetto va visto nell’ottica del rafforzamento dell’indipendenza energetica del Paese. Le prospezioni petrolifere avranno luogo in quattro settori, con una superficie complessiva pari a 12.134 chilometri quadrati. Le ricerche di possibili giacimenti si protrarranno per cinque anni. Tomislav Ćorić ha promesso in questo contesto che punterà ai massimi standard ecologici e tecnologici disponibili e che non mancherà il dialogo con le comunità locali interessate.

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