Presidenziali. Il conto alla rovescia

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Presidenziali. Il conto alla rovescia

È iniziato in Croazia il conto alla rovescia per le elezioni presidenziali di domenica prossima, ovvero per la prima tornata delle stesse. La campagna elettorale si concluderà ufficialmente oggi alla mezzanotte. Subito dopo scatterà il silenzio elettorale, ovvero il periodo di riflessione, che si concluderà alle 19 del 22 dicembre. Sono, come è noto, undici i candidati in lizza al primo turno delle Presidenziali. Nel caso in cui nessuno dovesse ottenere la maggioranza assoluta i due candidati meglio piazzati andranno al ballottaggio il 5 gennaio. Stando a tutti i sondaggi effettuati finora sono tre i candidati in ballo per la seconda tornata: il presidente uscente e candidato dell’HDZ, Kolinda Grabar-Kitarović, il candidato del centrosinistra Zoran Milanović e il cantante Miroslav Škoro, candidato informale di una parte del centrodestra. Il quarto incomodo potrebbe essere eventualmente l’ex giudice ed europarlamentare Mislav Kolakušić che ha nel populismo il suo punto di forza. Un’eventuale sconfitta di Kolinda Grabar-Kitarović, sostenuta dal premier Andrej Plenković, indubbiamente indebolirebbe il governo. Se dovesse farcela Miroslav Škoro, probabilmente all’interno dell’Accadizeta assisteremmo a una resa dei conti. Comunque vada, non sono escluse purghe nei partiti che vanno per la maggiore nel caso si dimostrasse che i loro dirigenti e tesserati non hanno fatto quadrato alle Presidenziali. Il problema maggiore per i principali candidati in lizza per il ballottaggio è la dispersione dei voti. A subirne le conseguenze potrebbero essere sia gli esponenti di punta del centrodestra che quelli del centrosinistra. Sul fronte della destra Anto Đapić, l’ex leader storico del Partito croato dei diritti, potrebbe rosicchiare voti ai candidati del centrodestra che vanno per la maggiore. Basterebbero uno o due punti percentuali per affossare la corsa elettorale, ad esempio di Miroslav Škoro. Lo stesso vale per altre candidature che guardano al centro. Ragion per cui nemmeno Kolinda Grabar-Kitarović può dormire sonni tranquilli. E che dire del fronte del centrosinistra dove vi sono, ad esempio, due candidate liberali o di sinistra radicale, come Dalija Orešković e Katarina Peović, in grado di sottrarre forse pochi, ma preziosi suffragi a Zoran Milanović. Gli elettori di destra o di sinistra domenica pertanto si troveranno di fronte a un bel dilemma: votare per i propri preferiti ben sapendo che hanno scarse probabilità statistiche di farcela, oppure optare per il voto utile, magari turandosi metaforicamente il naso, per evitare di fare il gioco dei cavalli di razza dello schieramento ideologico opposto. Agli elettori comunque l’ardua sentenza… Queste elezioni per molti dei candidati cosiddetti minori sono un modo per essere sotto i riflettori in attesa di sfide politiche future. Per i principali candidati, invece, ne va forse della carriera politica…

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