Palminteri: «La CNI resti unita»

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Palminteri: «La CNI resti unita»

FIUME | Dopo la serata organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Zagabria per la celebrazione del 2 giugno – giornata in cui tutti gli italiani, in patria e all’estero, si stringono attorno al tricolore per ribadire con forza i valori di dignità, libertà uguaglianza, democrazia, etica, legalità e altri contenuti nella Costituzione italiana, definita da molti “la più bella del mondo” – è stata la volta del Consolato Generale d’Italia a Fiume che al Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato ha offerto un ricevimento. A fare gli onori di casa il Console generale Paolo Palminteri che insieme al suo vice Massimo Broglia e a Ileana Jančić, ha accolto numerose personalità, politici, imprenditori, operatori culturali, connazionali, tra i quali il vicepresidente del Sabor e presidente dell’UI Furio Radin, i vicesindaci di Fiume Marko Filipović e Nikola Ivaniš, il presidente e la vicepresidente della Regione litoraneo-montana rispettivamente Zlatko Komadina e Marina Medarić, il segretario generale dell’Assemblea dell’Unione Italiana Christiana Babić, il segretario della Giunta esecutiva Marin Corva, il presidente dell’Assemblea della Regione litoraneo-montana Erik Fabijanić, Orietta Marot, presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Melita Sciucca, presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione litoraneo-montana e Irene Mestrovich, presidente del Consiglio della minoranza nazionale della Città di Fiume, il presidente del CdA e il direttore ff dell’EDIT, rispettivamente Oskar Skerbec ed Errol Superina, dirigenti scolastici e universitari come Michele Scalembra, Corinna Gerbaz Giuliano, Nadia Poropat e Iva Bradaschia Kožul, imprenditori connazionali e non come Roberto Kutić e Ivo Usmiani, il presidente dell’AIIC Raoul Cvečić Bole, numerosi presidenti delle Comunità degli Italiani dell’Istria e dal Quarnero, così come numerosi sindaci, vicesindaci e connazionali.

Spirito d’amicizia

La serata è iniziata come da tradizione con gli inni dei due Paesi, eseguiti per l’occasione in maniera eccelsa dalla Banda di ottoni della CI di Visinada. La parola è poi passata al Console generale che ha parlato sia in italiano che in un ottimo croato, interrotto a più riprese dagli applausi. “Le celebrazioni che tutte le nostre Rappresentanze diplomatico-consolari organizzano nel mondo – le sue parole – rappresentano lo spirito d’apertura e d’amicizia che l’Italia nutre verso tutti i Paesi. Questo spirito d’amicizia è particolarmente forte nei confronti della Croazia, un Paese a noi vicino non solo geograficamente, ma a cui ci lega una comunanza di valori e di interessi, sul piano geopolitico ed economico”. È seguito un salto indietro nella storia fino alla nascita della Repubblica, “nata settantadue anni addietro all’insegna del ripudio della violenza e della difesa della libertà, con la vocazione non soltanto al dialogo con gli altri Paesi, ma alla collaborazione con essi, attraverso l’integrazione dell’Europa e attraverso il sostegno alle organizzazioni internazionali” e i suoi “valori e principi che sono alla base della nostra Repubblica e contenuti nella nostra Costituzione”. “Vi è ancora oggi l’impellente esigenza di ricordare questi valori e questi principi pensando che non sono solo scelte del passato, ma devono costituire tuttora i criteri di comportamento e gli obbiettivi da perseguire per il nostro presente e per il nostro futuro nel progredire costante della democrazia”, ha dichiarato Palminteri, sottolineando che “è proprio in riferimento a questi principi che l’Italia ispira, oggi, la sua politica estera, particolarmente in un anno in cui il nostro Paese detiene la Presidenza dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) con il motto ‘Dialogue, Ownership, Responsability’”.

Elezioni CNI

Una parte importante dell’intervento è stata dedicata anche alla CNI: “Per la Comunità nazionale, il 2018 è un anno molto importante, dal momento che a breve si terranno le elezioni per il rinnovo degli organi dell’Unione Italiana. Per quanto sia normale dividersi durante la campagna elettorale, è assolutamente necessario che al termine di essa tutte le Comunità riconoscano nei vincitori i legittimi rappresentanti dell’Unione e tutte le Comunità diano il loro contributo allo sviluppo della vita democratica dell’associazione, che è la sola ad avere titolo per rappresentare l’intera Comunità nazionale”.

Il contributo di Radin

“Con le elezioni di luglio – ha proseguito Palminteri – terminerà il mandato di presidente dell’On. Radin, che non si ricandiderà. Naturalmente, il suo impegno per la Comunità Nazionale Italiana proseguirà nel Sabor e in ogni altra sede, ma desidero cogliere quest’occasione per esprimere la più profonda riconoscenza e ammirazione per l’indelebile contributo che con la sua intelligenza e fedeltà ai valori, l’on. Radin, l’amico Furio, ha dato allo sviluppo della nostra Comunità”.
“Infine – ha rilevato il Console generale – desidero ringraziare i connazionali e le Autorità locali per il sostegno che essi danno al Consolato e l’interesse con cui seguono tutte le nostre attività. Ringrazio e faccio i complimenti, in particolare, alla Banda d’ottoni della Comunità degli Italiani di Visinada che ha eseguito per noi gli inni nazionali e che continuerà ad allietare la serata. Allo stesso tempo ringrazio tutti i miei collaboratori per il loro impegno e per la loro dedizione. Invito tutti a brindare al bene dell’Italia, all’amicizia con la Croazia e alla nostra Comunità. Viva la Repubblica! Viva la Croazia!.

Ammirazione per Palminteri

Poi è stata la volta dell’onorevole Radin che ha aperto il suo discorso con una battuta: “Fa già caldo e dopo le parole che mi ha rivolto il Console generale ho ancora più caldo”. “Ammiro da tanti anni il nostro grande Console generale che ringrazio non soltanto per le parole che mi ha rivolto, ma per tutto quello che sta facendo per tutti noi”, ha sottolineato il presidente dell’UI. “Siamo qui a celebrare quella che è soltanto una prerogativa dell’Italia, perché tutti i Paesi hanno una giornata della Repubblica, invece l’Italia ha la Festa della Repubblica. Essendo questa una festa, i nostri cuori si aprono a tanta bellezza, perché l’Italia è il Paese della bellezza, della cultura, un Paese che nel 1946 ha rinunciato alla monarchia e ha scelto la Repubblica scegliendo di dare il voto alle donne”, ha dichiarato Radin per poi soffermarsi su un argomento “caldo” di attualità, il referendum.

No alla discriminazione

“Questi sono momenti abbastanza difficili per la Croazia. C’è un referendum che in questi giorni potrebbe raccogliere, non siamo ancora sicuri, il numero necessario di firme. Vorrei ringraziare Fiume, l’Istria, i fiumani, gli istriani e tutti quelli che hanno parlato a favore delle minoranze e contro la discriminazione di tutti coloro che sono diversi. Grazie fiumani, grazie Fiume, grazie Istria, viva Fiume, viva il Quarnero, viva l’Istria e viva noi”, ha detto Radin. Le sue parole sono state salutate con un caloroso applauso.

 

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