La Zona industriale di Buccari «surclassa» il turismo

0
La Zona industriale di Buccari «surclassa» il turismo

BUCCARI | “In Croazia non conviene essere sviluppati”. L’ironico commento è stato espresso da Tomislav Klarić. Il sindaco di Buccari e deputato al Sabor eletto nelle file dell’HDZ, ha affrontato l’argomento nell’ambito della tavola rotonda con la quale è stato inaugurato ieri a Buccari il terzo appuntamento dell’edizione 2018 dello Slancio imprenditoriale (Poslovni uzlet). La manifestazione, istituita nel 2014, è stata promossa dal quotidiano d’affari Poslovni dnevnik al fine di sostenere gli artigiani, le piccole e le medie imprese attraverso l’organizzazione di corsi di formazione e conferenze gratuite. Nel corso del panel Klarić si è lamentato che Buccari, avendo un indice di sviluppo del 25 p.c. superiore a quello della media nazionale, si è vista preclusa la possibilità di candidarsi a numerosi progetti europei. Di conseguenza, il primo cittadino si è posto un interrogativo: “Come favorire lo sviluppo delle aree meno progredite se si ostacola la crescita dei centri più evoluti?”.

Un’asilo per l’industria

Il benessere della Città di Buccari è legato ai successi della sua zona industriale. Il polo imprenditoriale di Kukuljanovo è considerato uno dei più grandi (occupa un’area di 500 ettari) e meglio organizzato di tutta la Croazia. Stando ad alcune stime il giro d’affari delle società che operano a Kukuljanovo è superiore al fatturato dell’intero settore turistico nella Regione litoraneo-montana. Alle spalle di Buccari operano 182 aziende, che garantiscono lavoro a 4.000 persone (Buccari conta circa 8.000 abitanti). In futuro questi numeri sono destinati a crescere ulteriormente. Solo l’anno scorso a Kukuljanovo sono stati investiti oltre 900 milioni di kune, di cui 46 erogati a fondo perduto dall’Unione europea. “Rispetto a un anno fa nella Zona industriale sono sorti 33 nuovi capannoni e creati 300 nuovi posti di lavoro”, ha osservato Klarić. Ha notato che prossimamente saranno inaugurati un birrificio, uno stabilimento per la produzione di prodotti da forno, un autoporto, un albergo e un ulteriore distributore di benzina. Ha menzionato anche la possibilità che si proceda all’apertura di una scuola materna.

Un sacrificio che paga

Klarić ha rilevato che fino a qualche anno fa era la Città a dover sovvenzionare gli stipendi del personale impiegato nella società che gestisce la Zona industriale. “Grazie a questi sacrifici il bilancio municipale è lievitato dai 12 milioni del 2005 agli attuali 70 milioni di kune”, ha notato Klarić. “Adesso – ha fatto presente il sindaco di Buccari – ci possiamo permettere di fornire gratuitamente i libri scolastici, di finanziare l’ampliamento della scuola di Hreljin, di realizzare la palestra, garantire ai nostri residenti la possibilità di viaggiare gratuitamente sui mezzi di trasporto pubblico e assicurare la presenza in città di un pediatra e di un logopedista”.

La riqualificazione della Cokeria

La Città ha pianificato di destinare ulteriori risorse all’ampliamento della zona industriale di Kukuljanovo. Inoltre, a Buccari intendono sostenere la creazione di due nuove zone imprenditoriali. Una a Hreljin e l’altra negli spazi dell’ex cokeria. Il progetto di riqualificazione dell’ex cokeria contempla, tra l’altro, la costruzione di una diga frangiflutti larga quattro e lunga 150 metri. Un’infrastruttura indispensabile alla realizzazione di un futuro marina, ma che potrebbe fungerà anche da belvedere.
Alla tavola rotonda, moderata da Mislav Šimatović, vice-caporedattore del Večernji list, oltre a Klarić hanno partecipato anche i rappresentanti di alcune società (Mep, Euromodul, Orada Adriatic, Signalinea e Ambienti plus), che di recente hanno inaugurato la loro sede a Kukuljanovo o che sono in procinto di stablirsi nella Zona industriale, avvalendosi a tale scopo dei contributi erogati dall’UE. Questi imprenditori hanno stigmatizzato la lentezza dell’apparato burocratico a livello nazionale. Tuttavia, hanno rilevato che il loro principale problema è un altro. In Croazia sta diventando un’impresa titanica reperire personale qualificato (idraulici, periti, operai…). “Ormai da noi è più semplice trovare un ingegnere che un tornitore”, è la conclusione alla quale sono giunti gli imprenditori che hanno preso parte alla tavola rotonda.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display