La Polizia slovena svolge un ottimo lavoro ai confini

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La Polizia slovena svolge un ottimo lavoro ai confini

LUBIANA | Il premier sloveno Marjan Šarec ha puntualizzato che la domanda sui tempi dell’ingresso della Croazia nella zona di Schengen va posta alla Commissione europea per la valutazione dell’adempimento dei criteri richiesti per l’entrata nell’area senza confini. Il primo ministro ha aggiunto che il suo governo, come quello precedente guidato da Miro Cerar, rimane fermo nelle sue posizioni in merito al contenzioso confinario tra la Croazia e la Slovenia.

In un’intervista rilasciata alla TV pubblica slovena, Šarec non ha risposto alla domanda se la Slovenia intenda bloccare l’ingresso della Croazia nella zona di Schengen, rilevando solamente che la Polizia slovena fa un’ottima guardia al confine esterno con la Croazia dell’area di libera circolazione. Ha rilevato poi di essere propenso a un rafforzamento della presenza della Frontex ai confini esterni dell’UE, nel caso concreto quelli tra la Croazia e la Bosnia ed Erzegovina, ovvero la Serbia, dove ci sono molti potenziali immigrati clandestini che desiderano entrare nella zona di Schengen attraversando il territorio della Slovenia.
A suo dire, quest’anno il numero di migranti illegali fermati in Slovenia è quadruplicato rispetto a un anno fa. “A differenza dell’ondata migratoria del 2015, quando si trattava in prevalenza di rifugiati dalla Siria, i migranti odierni sono illegali, per la maggior parte afghani e in minor numero provenienti da alcuni Paesi africani”. Come spiegato dal premier sloveno, non sono dei classici rifugiati, ma arrivano attraverso rotte stabilite dai trafficanti di esseri umani.

Migranti? Niente paura

Šarec ha rassicurato la popolazione che vive lungo il confine con la Croazia, asserendo che non c’è ragione di aver paura a causa del passaggio dei migranti, perché la Polizia svolge molto bene il proprio compito. Nonostante ciò, ha ribadito che la barriera di filo spinato, innalzata nel 2015, rimarrà al suo posto.
Il premier ha poi reiterato che l’ostacolo maggiore al miglioramento dei rapporti con Zagabria risiede nell’applicazione della sentenza del Tribunale d’arbitrato.

In attesa d’una risposta

Marjan Šarec ha ricordato in questo contesto che Lubiana ha inviato a Zagabria la proposta di istituire una Commissione per la demarcazione, il cui compito sarebbe quello di implementare la sentenza della Corte d’arbitrato, ma è ancora in attesa di una risposta. “Se due Paesi vicini non possono mettersi d’accordo sulla linea di demarcazione, ricorrono al Tribunale. Dopo la sentenza la questione è risolta e si deve solamente provvedere ad applicare il verdetto sul campo”, ha concluso il primo ministro Marjan Šarec.

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