I polesi fianco a fianco con i cantierini

0
I polesi fianco a fianco con i cantierini

POLA | Migliaia di lavoratori, loro familiari e, ai lati di ogni strada cittadina percorsa dal corteo degli scioperanti dell’Uljanik, tanti concittadini solidali, – anche persone in età e madri con i figli, che hanno sfidato l’afa di un’altra calda giornata d’agosto –, sono tornati a protestare ieri in quella che è stata la terza giornata dell’astensione dal lavoro al cantiere navale. Astensione che sta vivendo un momento di recrudescenza. Senza difendere e senza colpevolizzare, quello di cui ci siamo resi testimoni ieri in via Venezia è stato un grande momento. Per la tensione che la manifestazione sindacale ha creato, forse per la prima volta dal 22 agosto in qua. Lo sciopero in fondo dovrebbe essere questo: la massa critica che grida che cosa vuole. Lasciando in parte pochi facinorosi, normalmente presenti in ogni astensione accanto ai lavoratori seri, amareggiati, preoccupati, la protesta di ieri in giro per le vie della città ha avuto la dimensione attesa. O la va o la spacca. Tanto la spacca perché ormai troppi al cantiere parlano di vicino fallimento, o comunque sono in preda al pessimismo più cupo, quello che fa loro vedere già gli alberghi di Danko Končar sul suolo dove ci sono oggi le officine, e i panfili al posto delle navi in costruzione. Del resto c’è chi giura di avere visto i progetti belli e fatti della “Kermas energija”, partner strategico del cantiere, che edificherebbe strutture ospitali lungo tutta la costa, dall’arsenale a Molo Carbone. Governo permettendo.

Fischi e accuse

L’itinerario del corteo, partito come sempre al mattino dal portone principale di Scoglio Olivi, ieri è stato più lungo e faticoso del solito. Anche, come già detto, il più massiccio. Giunti in piazza Foro, gli scioperanti si sono fermati a protestare e a rivolgere parole di scherno verso le finestre del Municipio da dove (a differenza di ieri l’altro) non è sceso nessuno, dopo di che hanno proseguito il cammino lungo via Kandler, via Carrara, i Giardini e procedendo per via Zagabria sono scesi in via Venezia, fermandosi a lato della sede della Regione istriana, il cui edificio è in via Flanatica. Qui si è rivolto loro il presidente della Regione istriana, Valter Flego, il cui breve discorso è stato accompagnato da fischi e da frasi intervallate (IDS lopovi-Ladri della DDI) e, alla fine, Flego si è preso anche una spruzzata d’acqua, qualcuno dice di birra (e di noccioline?).

Flego in ritirata

In via Venezia chiusa al traffico, in prossimità dei semafori, Valter Flego si è rivolto alla massa in protesta dicendo loro quanto segue: “Desidero dirvi innanzitutto che tutti voi vi siete guadagnati onestamente la paga che state rivendicando. Che tutti voi siete un simbolo di Pola e dell’Istria, e che mi appello al governo, alla direzione dell’Uljanik e al partner strategico, affinché risolvano con la massima urgenza la situazione versando quanto prima la paga e salvaguardando i posti di lavoro e la cantieristica”. Le parole di Flego, troppe volte sentite in questi giorni dallo scranno dei politici e delle autorità pubbliche, hanno soltanto scaldato gli animi poiché sono altre le risposte che gli operai si aspettano di sentire.
A quel punto Flego si è ritirato ed è salito accompagnato dai custodi nel suo ufficio. Non abbiamo visto alcun tentativo degli scioperanti di sfondare la porta dell’edificio di via Flanatica, e quelle che sono arrivate anche fino a noi sono state gocce d’acqua. Tutto può essere, però, in momenti così incandescenti. Le forze dell’ordine hanno pattugliato il corteo e ogni zona in cui si è spostato di volta in volta, arrivando alla fine in piazza Port’Aurea, e lungo via Sergia davanti al cantiere.

Lunedì alla volta di Zagabria

Ieri, il Comitato di sciopero, che ha constatato che si prosegue nell’astensione dal lavoro a oltranza, ha annunciato la partenza di cinque autobus lunedì mattina verso le ore 6 alla volta di Zagabria, dove i cantierini polesi protesteranno con i colleghi di Fiume davanti alla sede del governo.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display