«L’HRT snobba le minoranze»

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«L’HRT snobba le minoranze»

ZAGABRIA | “Abbiamo aspettato abbastanza, non possiamo più rimanere in silenzio, dobbiamo agire concretamente, non possiamo più permettere la ghettizzazione delle minoranze nazionali nel servizio pubblico televisivo”. Questa la dura riflessione del presidente del Consiglio delle minoranze nazionali, Aleksandar Tolnauer, fatta durante la presentazione della Relazione sui programmi e i prodotti destinati a informare gli appartenenti alle comunità etniche in Croazia per il 2017, ovvero sul ruolo pubblico svolto dalla Televisione croata nel campo dell’informazione rivolta alle etnie. A proposito di azioni concrete, Tolnauer ha preannunciato la possibilità di rivolgersi ad altre istituzioni, i Tribunali in primis, per denunciare il mancato rispetto degli accordi e dei contratti, “perché da 15 anni a questa parte ci sentiamo dire sempre le stesse cose, le stesse promesse, ossia che i problemi si risolveranno, mentre le cose non cambiano d’un millimetro, anzi peggiorano”. “A dire il vero l’HRT ha rispettato i tempi, la Relazione è arrivata nelle tempistiche previste e il contenuto è veritiero. Mi complimento con la dirigenza”, ha dichiarato con fare ironico Tolnauer, rilevando che proprio il contenuto della Relazione “è come minimo scandaloso, per non dire di peggio”.

Mancanza di rispetto

Difficile dargli torto. I dati infatti lasciano perplessi: delle oltre 35mila ore di programmazione sulle quattro reti nazionali andate in onda nel 2017, solamente 60 ore e 24 minuti – ovvero lo 0,69 p.c. del totale – sono state dedicate ai programmi e ai prodotti destinati ad informare gli appartenenti ai gruppi etnici. La percentuale scende fino al 0,40 p.c. quando si parla della presenza delle minoranze nazionali nei programmi informativi. Sapendo poi che sulle televisioni private la percentuale arriva quasi al 2 p.c. sono chiare le dure critiche formulate alla riunione del Consiglio delle minoranze nazionali. “Se all’8 p.c. della popolazione viene dedicato lo 0,69 p.c. del tempo disponibile nel servizio televisivo pubblico, allora sorge spontanea la domanda sul perché dobbiamo pagare il canone?”, si è chiesto Tolnauer, criticando anche la mancata presenza alla seduta di ieri dei massimi dirigenti dell’HRT. “A quanto pare il direttore generale e compagnia non hanno tempo per noi, ci reputano insignificanti. Bene, sapremo come farci sentire”, ha dichiarato Tolnauer.
Ancora più duro è stato il deputato della minoranza serba Milorad Pupovac: “Se per loro noi non esistiamo, se ci ritengono insignificanti, da quest’oggi per noi loro non esistono”. Il parlamentare dell’SDSS ha anche parlato di “mano nera in seno all’HRT, di una linea politica nel segno del revisionismo storico filoustascia”, sottolineando che quando all’ordine del giorno del Sabor ci sarà la relazione dell’HRT i deputati delle minoranze valuteranno se approvarla o meno.
Durante la seduta si è potuto a più riprese sentire che la promozione dei diritti umani, di un dialogo più democratico, sono tutte questioni di competenza della televisione pubblica, in conformità con i principi della programmazione e il contratto con il governo. Sta di fatto che tale contratto da anni viene disatteso. I rappresentanti dell’HRT si sono detti d’accordo con Tolnauer sul fatto che le minoranze nazionali non debbano essere ghettizzate in trasmissioni specializzate, ma debbano essere presenti nel programma regolare. In quest’ambito è stata ventilata la possibilità di creare una redazione apposita dedicata alle minoranze nazionali composta da professionisti che conoscano bene le tematiche dei gruppi etnici.

Redazioni italiane

Il deputato della CNI e vicepresidente del Sabor, Furio Radin, è ritornato sull’argomento affrontato l’anno scorso, quando era intervenuto per richiedere il potenziamento delle redazioni italiane di Radio Fiume e Radio Pola, pretendendo più autonomia per i giornalisti e migliori condizioni di lavoro. In quest’ambito l’On. Radin ha lamentato che gli accordi presi a voce vengono disattesi e che una volta usciti dalla stanza in cui si è discusso le problematiche restano immutate e non si risolve nulla. Rimangono inascoltati pure gli appelli del Consiglio delle minoranze.

Rapporto minoranze-media

Il parlamentare della CNI nel suo intervento ha rimarcato un problema che da un quarto di secolo ormai riguarda il rapporto minoranze-media, ovvero in questo caso la TV pubblica che dà spazio alle questioni dei gruppi etnici solamente quando queste sono legate a un avvenimento o a un contesto negativo. Per Radin l’HRT non dovrebbe rincorrere le TV commerciali “che si fanno concorrenza rincorrendo notizie negative o scandalistiche”, in quanto l’Ente radiotelevisivo di Stato gode della discriminazione positiva legata al pagamento del canone e quindi dovrebbe fare della pluralità delle opinioni il suo leitmotiv.

Revisionismo e mezze verità

Il vicepresidente del Sabor si è soffermato anche su il revisionismo storico denunciato da Milorad Pupovac. “Noi italiani siamo fortunati, quando si parla di revisionismo che ci riguarda, per esempio quando si sostiene che sono trecento le persone gettate nelle foibe oppure quando sulla TV croata il 9 settembre si dice soltanto metà della verità, mentre sull’altra si sorvola, allora abbiamo la fortuna che sia la destra che la sinistra si trovino d’accordo e non alzino la voce. Io però sento la necessità di dirlo”, ha sottolineato l’On. Furio Radin. Infine sono state esaminate le richieste di diverse associazioni ed enti minoritari, tra cui l’Unione Italiana (richiesta approvata), di ridestinazione dei fondi.

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