Per il compare di Brkić scatta la custodia cautelare

0
Per il compare di Brkić scatta la custodia cautelare

ZAGABRIA | Il primo ministro e presidente dell’HDZ, Andrej Plenković, ha smentito che lo scandalo sms sia scoppiato a causa di faide interne al suo partito. Ha negato nel modo più categorico la possibilità che qualche esponente del governo possa avere abusato dei servizi d’intelligence per regolamento di conti con gli avversari politici.

Si getta fango

“A prescindere dal fango che ci viene gettato addosso, questo non è il modo nel quale sono abituato a lavorare né il modus operandi del mio Esecutivo”, ha rilevato Plenković. “In Croazia – ha proseguito –, le istituzioni, nel caso concreto quelle che si sono occupate della materia, raccolgono informazioni, adottano misure previste dalla legge e all’occorrenza intraprendono azioni aggiuntive”. Lo scandalo legato ai messaggini taroccati ieri è stato al centro di un aspro dibattito al Sabor. Il deputato Božo Petrov (Most), commentando l’argomento in Aula ha affermato che quanto accaduto riflette alla perfezione il modo per nulla trasparente nel quale opera il governo.

Sciopero della fame

Lo scandalo sms è scoppiato sabato scorso, in seguito all’arresto di Franjo Varga di Belišće. L’uomo, ora rinchiuso in carcere, ha iniziato lo sciopero della fame nell’intento di far accelerare il procedimento giuridico a suo carico. Il trentaseienne ex agente di polizia è sospettato di aver creato dei falsi sms. Dei messaggini con i quali l’ex dirigente della Dinamo di Zagabria, Zdravko Mamić ha tentato di screditare i suoi accusatori. L’ex dirigente della Dinamo di Zagabria, si ricorda, nel giugno scorso è stato condannato in primo grado – assieme al fratello Zoran Mamić (ex calciatore e allenatore), a Damir Vrbanović (dirigente della Federazione croata di calcio) e a Milan Pernar (ex funzionario del fisco) – per aver sottratto in modo illecito 115,8 milioni di kune dalla casse della compagine di Maksimir e conseguentemente di aver danneggiato l’erario per 12,2 milioni di kune.

Si stringe il cerchio attorno a Brkić

Stando a voci smentite dai diretti interessati l’ex vicepremier e presidente dell’HDZ, Tomislav Karamarko, e il suo vice in seno al partito, l’attuale vicepresidente del Sabor, Miljan Brkić, si sarebbero a suo tempo serviti delle competenze informatiche di Varga per ricostruire la dinamica del processo elettorale. Lo scandalo ieri l’altro si è arricchito di un nuovo capitolo imbarazzante per l’HDZ. La polizia ha arrestato Blaž Curić, autista del vicepremier e ministro dell’Agricoltura, Tomislav Tolušić. Nei suoi confronti è stato disposto un mese di custodia cautelare. L’uomo è accusato di aver tentato di informare Varga in merito al suo possibile arresto. Non è passato inosservato il fatto che Blaž Curić e Milijan Brkić siano legati da una profonda amicizia (i due si considerano compari). Da qui la convinzione che il vero bersaglio di tutta l’operazione sia in realtà il vicepresidente del Sabor Milijan Brkić, visto come il capofila della corrente di destra dell’HDZ ormai in rotta di collisione con l’anima di sinistra del partito simboleggiata dal premier Andrej Plenković.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display