Fiume. Hanno rotto le palle…

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Fiume. Hanno rotto le palle…

Più del crollo in via Adamich di settimane fa, hanno conquistato il palcoscenico delle cronache i vandali in azione sotto l’albero di Natale in Corso, che sono stati filmati dalle telecamere poste sull’edificio del Comune. Il video è stato subito postato sul canale Youtube, dove ha raccolto già 15mila visualizzazioni. Si dice che la madre degli idioti sia sempre incinta, se mai c’era bisogno di una controprova, questi teenager hanno dimostrato che è proprio vero. Non c’è attenuante che regga: né alcol né mettere tutto nel contenitore della spensieratezza giovanile che spesso nella sua ampiezza si ritrova a raccogliere anche spazzatura. Saranno orgogliosi di quello che hanno fatto? Si vergogneranno? Tempo fa parlando del prof. violento a scuola, la definimmo marmaglia, giovani senza ideali, senza un fine se non mettersi in luce in questa devastante maniera. La responsabilità è principalmente della famiglia che lascia ‘sti ragazzi allo sbando, perché sballarsi, fare a botte, correre in macchina, farsi un selfie mentre lo si fa, è figo. Genitori ignari nel dare un’educazione, senza volersi mai prendere una responsabilità con chi è sangue del proprio sangue, che fortuna di questo caso nessuno ha finito per ammazzarsi in strada: un recinto si rimetterà in piedi (magari ora la protezione dell’abete verrà rafforzata), ma dispiace per le palle dell’albero che contenevano desideri di fine anno intrisi di bontà di cittadini comuni, che come ogni anno si sono prodigati senza mai pensare di dover fare una fine così. Sarebbe il colmo se fra le palle distrutte ci fossero anche quelle dei genitori di questi ignoranti, cioè che ignorano, civiltà e maniere di comportamento civile. Anche chi scrive oggi a 54 anni può ammettere senza vergogna che a quell’età a volte ha esagerato in compagnia, senza però mai distruggere proprietà pubblica o privata o procurando danni gratuiti. Questa volta il selfie non c’è stato, ma le immagini in tutta la loro crudeltà pensando a un domani a dei futuri cittadini sono spietate: basteranno agli organi inquirenti per individuare i colpevoli? Nome e cognome su giornali o social come punizione basterebbe… Nel frattempo, sarebbe un’azione civile e matura il passo avanti delle famiglie: riparerebbero l’onta proucrata dai loro figliuoli (così bravi, così impegnati) solo accollandosi il rimborso dei danni. E forse, pensandoci meglio, quel prof. (al quale un “intero Paese” ha dato ragione) non ha aveva tutti i torti ad alzare le mani.

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