Statuto dell’UI, quali modifiche?

Il presidente Maurizio Tremul sugli incontri pubblici nelle CI

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Statuto dell’UI, quali modifiche?

Quale Unione Italiana vogliamo nei prossimi 30 anni? Quali obiettivi deve perseguire? Come desideriamo che sia strutturata l’organizzazione che rappresenta tutti gli italiani di Croazia e Slovenia? Quali caratteristiche desideriamo che abbia l’UI? Di quali competenze vogliamo dotarla? Come vogliamo che si rapporti con le Comunità degli Italiani, con le istituzioni, con le organizzazioni che a livello statale o locale rappresentano la nostra comunità? Sono queste alcune delle domande che ispirano il ragionamento alla base del progetto di riforma dell’Unione Italiana nelle cui file già da tempo si ragiona sulla necessità di procedere con una revisione del suo atto fondamentale, lo Statuto. Ora, nel tentativo di coinvolgere nel ragionamento tutti i connazionali, ma anche i rappresentanti delle associazioni che ne fanno parte (le CI), delle istituzioni della CNI, delle realtà operanti in Croazia e Slovenia (Consigli e CAN) dei rappresentanti eletti a livello locale e dei parlamentari, sta per prendere il via un giro di incontri pubblici.
Promotore dell’iniziativa è il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, che facendo seguito a una circolare inviata a inizio luglio unitamente alle CI organizza questi dibattiti pubblici con l’intenzione di far emergere le riflessioni e le proposte dei connazionali, le loro considerazioni e i loro suggerimenti su come adeguare ai tempi l’UI. Il primo appuntamento è in agenda oggi (ore 18) alla CI di Buie. Seguiranno gli incontri a Isola (10 settembre, ore 18) e a Fiume (16 settembre, ore 17.30). “L’obiettivo di questo brainstorming è raccogliere le opinioni dei connazionali, sentire il polso della nostra comunità. Ogni contributo è più che benvenuto”, dice Tremul, sottolineando il suo desiderio “di ascoltare più che di parlare, di capire che cosa si aspettano i connazionali, di assicurare loro le condizioni per una partecipazione fattiva nelle attività dell’UI”. Tutte le proposte saranno analizzate e proposte all’Assemblea che sarà poi chiamata a definire le linee guida e a procedere con la stesura delle modifiche o di un nuovo testo dello Statuto. “A quel punto – annuncia Tremul – la parola tornerà ai connazionali”.
Rafforzare la democrazia partecipativa
Creare dei luoghi di confronto, di partecipazione, di scambio di idee coinvolgendo il più possibile i connazionali nel processo decisionale. È questo l’obiettivo al quale guarda il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. “Non si tratta di un ragionamento inerente soltanto allo Statuto UI, ma più in generale di una volontà di rafforzare la democrazia partecipativa”, chiarisce. In questo senso anche l’annuncio dell’apertura ai connazionali del suo ufficio a Capodistria ogni primo martedì del mese. “Sarò a disposizione per incontri e colloqui dalle 16 alle 18”, precisa e annuncia da ottobre una serie di visite nelle CI.

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