Domani al Maksimir di Zagabria la Croazia riabbraccerà la… Croazia. La “prima” dopo la favola russa in quanto contro l’Inghilterra, in Nations League, si giocò a porte chiuse.
Fosse stata una partita “normale”, con pubblico, non sarebbe certamente toccato a Fiume fare gli onori di casa. La partita di Rujevica terminò senza gol. Giocare a spalti vuoti per gli inglesi fu uno shock, mentre i croati ormai ci sono abituati, ovviamente quando si gioca in Croazia.
La sfida con l’Inghilterra in uno stadio deserto era il prezzo da pagare per la svastica del Poljud di Spalato, quando in campo, di nuovo senza spettatori, scesero Croazia e Italia (1-1). Successe il 12 giugno 2015: sono passati tre anni e mezzo, ma gli autori sono ancora ignoti, malgrado le centinaia di telecamere dello stadio. Da ricordare che Niko Kovač era il selezionatore croato, al quale subentrò Ante Čačić prima dell’arrivo di Zlatko Dalić, nell’ottobre dello scorso anno, dopo quel pareggio nelle qualificazioni mondiali con la Finlandia a Fiume.
La Nations League porta domani al Maksimir quella Spagna che in Russia finì al tappeto nella sfida con i padroni di casa, poi messi alle corde da Modrić e compagni. Così saltò la supersfida mondiale Spagna-Croazia. Due mesi dopo, a Elche, le Furie Rosse hanno fatto un sol boccone (6-0) della Croazia, vicecampione mondiale.
Mai nessuno nella storia del calcio croato aveva così malmenato la nazionale. Comunque, in quel periodo su Zlatko Dalić e Luka Modrić, gli eroi nazionali, erano piovuti riconoscimenti da tutte le parti. E non è detto che sia finita…
Dalić, dopo la lezione di Elche, ha cercato di minimizzare l’importanza di questa neonata competizione, appunto la Nations League. Poi ha capito che certe figuracce sarebbe meglio evitarle, ma pure che conquistare il primo posto nel gruppo permette di essere testa di serie nel sorteggio per gli Europei del 2020. Soprattutto quando l’Inghilterra andò a vincere a Siviglia. Zlatko Dalić, da torneo di seconda categoria, ora sta parlando di due partite – Spagna domani a Zagabria e Inghilterra domenica al Wembley –, che si devono vincere. Improvvisamente sono diventate importanti. Lo erano, ovviamente, anche prima, ma bisognava mascherare in qualche modo la figuraccia di… Elche.
Festa, dunque, domani al Maksimir, tutti a salutare di eroi di Russia di capitan Modrić, che saranno costretti a fare bella figura, saldare quel conto di Elche che, indipendentemente dal risultato di domani, resterà per sempre un nodo alla gola.
Vincendo con la Spagna e sbancando domenica il Wembley, la Croazia conquisterebbe il primo posto, diventerebbe testa di serie nel sorteggio degli Europei 2020, ma disputerebbe anche il torneo finale a quattro della Lega A della Nations League. Un Festival del calcio, con guadagni tutt’altro che irrilevanti. La Croazia, vicecampione mondiale, deve tentare il miracolo, battere Spagna e Inghilterra. Anche se, obiettivamente è un’utopia. La Croazia è lontana parente di quella squadra che aveva dominato la scena ai Mondiali di Russia. Con tanti problemi in difesa (terzino sinistro) e in attacco (prima punta), dopo l’addio di Mandžukić. Con Kramarić centravanti il tecnico Dalić dovrà cambiare qualcosa nei meccanismi della squadra.
Modrić, Rakitić e Brozović sono una garanzia a centrocampo, ma tutto il resto al momento attuale è una grande incognita. Nonostante il fatto che Kramarić stia sprizzando salute all’Hoffenheim.
A parte tutti i dubbi, domani al Maksimir sarà spettacolo. La Croazia è un marchio di qualità, la Spagna è fortissima e vorrà dimostrarlo un’altra volta.