Il Rijeka rifiorisce con la primavera

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Il Rijeka rifiorisce con la primavera

Rijeka 28, Hajduk 24, Dinamo 19, Rudeš 18, Lokomotiva 16… Istra 1961 8 punti: è la classifica della seconda fase del campionato croato di calcio dopo dodici turni. Il Rijeka, dunque, è rifiorito con l’arrivo della primavera dopo che nella prima parte del torneo aveva subito ben sette sconfitte, giostrando a corrente alternata tra gli impegni in Europa e in campionato, con mezza squadra sul piede di partenza e tanti nuovi arrivi… Una squadra alla ricerca della propria identità perduta dopo la conquista di tutto, campionato e Coppa, a spese della Dinamo.
La Dinamo ha cambiato allenatore, Jurčević per Cvitanović, ma continua a perdere punti: con il Rijeka ha subito la quarta sconfitta della seconda fase. In classifica gli zagabresi corrono verso il titolo, a quattro turni dalla conclusione hanno sei punti di vantaggio sul Rijeka e nelle ultime partite avranno di fronte Slaven, Lokomotiva e Rudeš fuori casa e Inter al Maksimir. Nessuno nel calcio croato crede nei miracoli, soprattutto quando ci sono di mezzo la Dinamo e il titolo… La squadra del Maksimir, dunque, si riprenderà il titolo, sfilerà l’anello di campione ai fiumani.
Il Rijeka è uscito a testa alta dal Maksimir, vincendo in campionato dopo quasi otto anni. È stato il ghanese Acosty a firmare la storica vittoria. Non avrà troppo peso nella classifica finale, anche se al momento il Rijeka ha scavalcato l’Hajduk, riprendendosi la seconda posizione, ma le dita di due mani sono troppe per contare le vittorie dei fiumani a Zagabria. In tutto sette in 71 anni! Incredibile, ma vero. Matjaž Kek, da cinque campionati al timone del Rijeka, ha incasellato la sua prima vittoria. Stojan Osojnak, Marjan Brnčić, Ivan Katalinić, Dragan Skočić e due volte Nenad Gračan: questi i nomi degli allenatori che hanno vinto al Maksimir.
Tre gol di Tonči Gulin il 7 marzo del 1965 per la squadra guidata da uno dei migliori allenatori nella storia del Rijeka, Stojan Osojnak. Dražan Jerković e Rudi Belin, due grandi nomi del calcio croato e jugoslavo, i marcatori per la Dinamo. Osojnak è stato anche uno dei cinque migliori centravanti nella storia del Rijeka. Un artista del calcio. Passato alla Dinamo nel 1954 portò gli zagabresi alla conquista del titolo grazie a un gol segnato alla Crvena zvezda proprio al Maksimir.
Rijeka, dunque, a testa alta al Maksimir sabato scorso. Una rete di Acosty è stata sufficiente per conquistare l’intera posta. Un gol capolavoro, un’opera d’arte. Meno spettacolare il gioco del Rijeka, che però conquista punti con un calcio pragmatico, tre volte di fila con uno striminzito 1-0. Tre gol, nove punti, in tre partite, con le firme di Krvžić, Puljić e Acosty. Giocando senza Heber, autore di 8 gol in primavera, che precede Čolak e Puljić (5 a testa), Pavičić (4), Acosty (3), Kvržić (2), Črnic e Zuta (1)… In tutto sono 29.
Il Rijeka guida la classifica primaverile, ma nelle ultime tre partite ha avuto un calo per quanto riguarda il gioco. Bradarić ha perso le redini della squadra, troppi gli alti e bassi del centrocampista fisico Grahovac, mentre sembra spenta la luce della fantasia di Pavičić. Il Rijeka ha consolidato la fase difensiva, ma sono troppi gli assenti nella costruzione di gioco. La squadra è lenta nei piedi e nelle teste. Ma comunque prima per il rendimento nella seconda parte del campionato. A conferma che quel Rijeka dello scorso anno avrebbe sicuramente fatto il bis, vincendo il secondo campionato di fila.

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