60° Raduno dei Fiumani. A Rovigno proposte di strategie comuni

Nell’ambito del viaggio intrapreso per il 60º Raduno, una delegazione degli esuli fiumani ha fatto oggi tappa al CRS e alla C

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60° Raduno dei Fiumani. A Rovigno proposte di strategie comuni
L’incontro al CRS di Rovigno

Un’altra giornata densa di significati per i fiumani in viaggio per il loro 60° Raduno. Nel viaggio intrapreso presso il Comune di Trieste, l’IRCI e le CI, oggi i fiumani si sono fermati a Rovigno, prima al Centro di ricerche storiche, poi alla Comunità degli Italiani, ricevuti dai rispettivi massimi rappresentanti, Raul Marsetič e Viviana Benussi, quest’ultima accompagnata da Gianclaudio Pellizzer. Alla delegazione dei fiumani, altri ospiti si sono uniti, interessati a cogliere le proposte che potrebbero portare a delle iniziative congiunte, a favore di singoli progetti, ma anche di strategie comuni.
Il presidente dell’AFIM, Franco Papetti, ha espresso il suo entusiasmo e l’ammirazione per aver conosciuto finalmente la realtà del CRS, di livello europeo, un ente che gratifica tutti coloro che nel corso dei decenni si sono prodigati per trasformare la ricerca riguardante la minoranza e la storia del territorio in un dibattito storiografico di alto livello, in una serie infinita di volumi che costruiscono la grande muraglia della nostra cultura. Ma c’è spazio anche per progetti comuni; così hanno deciso Papetti e Marsetič, che nel futuro lavoreranno insieme su iniziative significative riguardanti Fiume, che andranno ad arricchire il già ricco panorama della produzione del Centro rovignese.
Intenso anche l’incontro con Viviana Benussi, che ha voluto soffermarsi sui contorni di una realtà giuridica che a volte favorisce, ma per lo più limita le possibilità di crescita della minoranza italiana e dei rapporti tra le genti ancora presenti in Istria e a Fiume e gli esuli nel mondo. Unanime il giudizio sulla strada da prendere: la collaborazione deve trasformarsi in una presa di coscienza delle tematiche più importanti da sviluppare attraverso il dibattito e la collaborazione sui temi dei diritti delle minoranze nell’Europa di oggi e di domani. Si schiude, quindi, in questo 60º la possibilità di un ulteriore sviluppo congiunto, condiviso, compartecipe in una realtà che a volte sembra sfuggire come sabbia tra le dita della società minoritaria. Costruire insieme deve diventare un modo per continuare a esistere in loco, ma anche per un ritorno vero e proprio culturale degli esuli da queste terre.
Gli incontri proseguono oggi a Fiume con il convegno dedicato a Franco Vegliani e con tutte le attività che vedranno impegnati i fiumani fino a venerdì prossimo.

Gli esuli fiumani nella Comunità degli Italiani

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