Albona. L’ex farmacia torna di proprietà della Città

Il sindaco Valter Glavičić vorrebbe che l’autonomia locale usufruisse del diritto di prelazione per il riacquisto della struttura, da destinare a uso pubblico

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Albona. L’ex farmacia torna di proprietà della Città
L’edificio dell’ex farmacia. Foto: Tanja Skopac

L’edificio dell’ex farmacia lungo la salita per il centro storico di Albona tornerà a essere, molto probabilmente, proprietà cittadina e sarà adattato a uno spazio pubblico. Lo ha annunciato il sindaco albonese Valter Glavičić ieri, alla prima seduta del Consiglio cittadino tenutasi nella recentemente ristrutturata Sala consiliare maggiore. L’ex farmacia, venduta dalla Città negli anni scorsi al sesto tentativo, per 801mila kune, a una ditta privata nell’ambito di una procedura durata più di tre anni, continua a versare nel degrado, non essendo stati avviati i lavori di ricostruzione da parte dell’acquirente.

Da qui la domanda riguardo al progetto di rinnovo della struttura avanzata durante il question time a Glavičić da parte di Tanja Pejić, consigliere dei Democratici, attiva nelle file dell’opposizione. Nel risponderle, il sindaco ha ricordato che nel contratto con l’acquirente la Città aveva previsto la possibilità di riacquistare l’immobile pagando lo stesso prezzo al quale era stato venduto se, come specificato, “entro due anni dall’acquisto e dalla stipulazione del contratto l’investitore non dovesse consegnare i documenti per il rilascio del permesso di costruire e/o iniziare con i lavori edili a due anni dall’entrata in vigore dello stesso permesso”.
“I proprietari attuali, dopo aver comprato l’immobile con i documenti approvati dalla Sovrintendenza ai beni culturali di Pola, hanno chiesto il consenso per interventi aggiuntivi, che non sono stati approvati dall’istituzione menzionata. Questa, infatti, non ha accolto la proposta dell’investitore di demolire l’edificio e di costruire nello stesso luogo una sua replica, mentre l’acquirente non vuole o non può accettare la decisione della Sovrintendenza ai beni culturali. Per cui, a giudicare dalla situazione attuale, all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio cittadino si troverà il riassestamento del Bilancio e la mia proposta ai consiglieri sarà di usufruire del diritto di prelazione per il riacquisto della struttura per riadattarla a uno spazio pubblico”, ha aggiunto il sindaco Glavičić.

Aiutare i giovani
Sempre durante il question time è stato confermato che una delle prossime sedute del Consiglio cittadino sarà interamente dedicata alla salute mentale dei giovani albonesi. A confermarlo è stato il sindaco nella sua risposta al consigliere Mladen Bastijanić, dei Democratici, il quale ha ricordato che lo stesso tema era stato discusso durante l’ultima seduta del Consiglio dei giovani, costituito nell’ambito del progetto “Albona – Città sana” e dal 2005 portato avanti dall’associazione che porta lo stesso nome. Come ha detto Bastijanić, quanto esposto durante la riunione in base alle ricerche condotte dai membri dello stesso Consiglio, dimostra che la situazione è tutt’altro che buona visto che tra i minorenni del territorio c’è il rischio di autolesionismo e/o suicidio.
Glavičić ha detto che l’esposizione dei giovani è il motivo per cui gli uffici cittadini competenti hanno iniziato a pensare a ulteriori attività di prevenzione e modi in cui la comunità può evitare le situazioni cui negli anni scorsi si è assistito nel territorio dei Paesi dell’ex Jugoslavia. Il primo passo della Città sarà quello di provvedere a un sostegno aggiuntivo per le attività dell’associazione “Albona – Città sana”, ovvero per il programma “Dobar start” (Buon inizio) e per il lavoro delle psicologhe che portano avanti il progetto menzionato. Sarà un altro supporto per le consulenze psicologiche destinate ai giovani, sostenute con i mezzi del Bilancio cittadino. Per quanto riguarda la seduta del Consiglio cittadino sullo stesso tema, a esporre i risultati delle loro ricerche saranno i membri del Consiglio dei giovani, che assieme ai consiglieri cittadini discuteranno i programmi di prevenzione ed educazione che potrebbero ancora essere implementati.

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