È stata inaugurata ieri mattina la mostra fotografica dedicata ai numerosi monumenti dedicati alla Lotta popolare di liberazione che si possono trovare in giro per la città di Fiume e dintorni. Anche la data è simbolica, e calza a pennello con la 79ª Commemorazione della fine della Seconda guerra mondiale. Il 3 maggio è la data ufficiale della Liberazione di Fiume anche se alcune zone erano state liberate anche un po’ prima. Due invece le date celebrate nel resto del mondo: l’8 (mondo occidentale) e il 9 maggio (secondo la versione sovietica).
“È stato un onore enorme dedicarmi a questa iniziativa. Per realizzarla ci sono voluti quasi 5 mesi nel corso dei quali ho realizzato circa duemila scatti, tra cui ho dovuto scegliere 92 fotografie. Pensavo di conoscere Fiume alla perfezione, per poi dovermi ricredere e ammettere modestamente che ho ancora tanto da imparare. Il mio tour nei posti strategici della lotta per la liberazione e l’unificazione della nostra città, mi ha lasciato sbalordito da tanta bellezza e ricchezza nei dettagli. Se dovessi scegliere un punto in particolare sarebbe la cima Lubanj a Drenova con il suo monumento a punta nel mezzo della foresta dove sono stati inflitti, tra l’altro, i colpi di grazia bellica al nemico aggressore. Mi rallegra il fatto che anch’io, nel mio piccolo, abbia potuto contribuire a valorizzare questo importante anniversario. Non è stato sempre un gioco da ragazzi perché c’era da tener conto di tanti fattori: meteo, luce, composizione, macchine parcheggiate davanti ai monumenti, ma ci siamo riusciti. Il tutto nacque da un’idea dell’ex sindaco Vojko Obersnel che è riuscito a convincermi a immergermi in questo progetto”, ha detto ai nostri microfoni il professor Borislav Božić.
Vere e proprie opere d’arte
Anche l’ex sindaco e attuale presidente dell’associazione degli antifascisti di Fiume, ha avuto qualcosa da dire: “Quando si parla di monumenti, s’intendono non solo le sculture, ma anche le targhe commemorative. Noi siamo fieri del fatto che anche i nostri concittadini nutrano una consistente considerazione verso queste opere e che gli atti di vandalismo nei confronti delle stesse siano sporadici. Questa mostra fotografica è soltanto l’inizio di una serie di progetti futuri, perlopiù interattivi che stiamo già preparando sulle pagine web dell’associazione. Se non ci fosse stata la guerra di liberazione e tutti gli eroi disposti a mettere le proprie vite sull’altare del crudele destino, oggi noi non avremmo sicuramente la nostra libertà sia in Croazia che in Slovenia. Un ringraziamento particolare al professor Božić, autore delle immagini senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile”, ha affermato Obersnel.
Situazioni paradossali
“Personalmente rabbrividisco ogni volta che nell’ossario commemorativo di Tersatto leggo tutti i nomi dei nostri caduti, realizzando quante strade e vie di Fiume portano i loro nomi. Vado fiero del fatto che come città non ci siamo mai vergognati oppure, peggio ancora, privati della memoria verso in nostri partigiani com’è successo, non di rado, in altre realtà croate. Rivolgo un ringraziamento particolare anche all’associazione dei combattenti antifascisti di Fiume e a tutti coloro che si sono impegnati nella liberazione, ma anche, poi, nella ricostruzione”, ha rilevato il sindaco, Marko Filipović.
A nome della Regione, il vicepresidente Petar Mamula ha dichiarato: “Sono felice che sui postamenti si possano trovare bellissime fotografie che testimoniano l’eredità dei monumenti dedicati alla gloriosa lotta antifascista di Fiume. Dopo la recente commemorazione della tragedia di Lipa, possiamo simbolicamente affermare che alla base di queste opere si è sparso molto sangue, ma anche che questa eroica lotta ha posto le basi della Costituzione croata. Peccato che nei media ci sia ancora oggi spazio per un dibattito ideologico, il che non mi sembra giusto. E non mi sembra giusto nemmeno lo stato pietoso in cui versano alcuni monumenti, allo stesso tempo vere opere d’arte, in giro per la Croazia. Le conseguenze per non aver fatto chiarezza e i conti sul nostro passato possono essere pericolose e lascia spazio a situazioni paradossali. Non bisogna dimenticare chi si è impegnato per realizzare questa bellissima idea”.
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