INSEGNANDO S’IMPARA Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei

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INSEGNANDO S’IMPARA Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei

Roma, Milano, Palermo, Firenze, Bologna, Verona, Perugia… i nomi delle città italiane sono indubbiamente belli anche se qualche volta creano perplessità. Ventimiglia? Da dove, verso dove? Anche Canicattì richiede qualche spiegazione. Ma se si vuole veramente apprezzare la bizzarria e l’arbitrarietà con cui sono stati battezzati alcuni centri abitati, bisogna scendere nel sottobosco dei paesi e delle frazioni che costellano la penisola.

Dante si dovrà prendere qualche responsabilità se in provincia di Ravenna c’è Villa Inferno, in quella di Udine c’è Paradiso e poi ci sono ben tre Purgatorio, rispettivamente nelle province di Pordenone, Salerno e Trapani. Inoltre, in Umbria si può trovare anche Casa del Diavolo dove, secondo una leggenda, in una locanda una notte arrivò nientemeno che il Diavolo in persona che poi fece ritorno agli inferi attraverso una buca profondissima scavata nel terreno. E se questo non è Dante…

Passando dalla letteratura ai fumetti, in provincia di Modena ci verrà spontaneo fermarci ad Altolà, mentre poco più giù, vicino a Prato ci faremo due risate a Paperino, anche se sembra che il nome non abbia nulla a che fare con Walt Disney, ma derivi dal papiro, coltivato in queste regioni in epoca romana. Però sta di fatto che i paperinesi sono senza il segnale di entrata in paese perché viene regolarmente rubato come souvenir dai lettori di Topolino.

Per il capitolo natura, flora e fauna, chi se la passa meglio sono le prime due con Fiumelatte (CO), Pocapaglia (CN), Campodimele (LT), Ramazzano-Le Pulci (PG), mentre gli animali finiscono decisamente male con Strangolagalli in provincia di Frosinone e Capracotta in quella di Isernia.

Proseguendo con l’evoluzione verso l’homo sapiens, per il genere femminile ci sono Isola delle Femmine nel comune di Palermo e Donnadolce, sempre in Sicilia, vicino a Comiso, mentre i signori si devono accontentare di Maschito in Basilicata. Le pari opportunità vengono però macabramente ristabilite con Femminamorta vicino a Pistoia e Omomorto frazione di Pratovecchio in provincia di Arezzo.

Gli Umbri devono essere gente schietta, che dice pane al pane, se in provincia di Perugia troviamo il paese di Bastardo, il cui segnale d’ingresso è uno dei più fotografati in assoluto. Apprezzato anche dai turisti internazionali, in quanto basta nascondere con la testa la “O” finale e il gioco è fatto. Resta comunque da chiarire la faccenda di come si chiamino gli abitanti. Sembra che il termine giusto sia bastardenti, anche se non è la prima opzione che viene in mente.

Quando si passa più in dettaglio all’anatomia umana si può già prevedere che la situazione si farà scabrosa, perché se da una parte troviamo Golasecca (Va) e Occhiobello (Ro), dall’altra si scopre che le chiappe non sono solo due, ma ci sono ben sette paesi denominati Chiappa, disseminati tra Piemonte e Liguria. Mentre in Val d’Orcia in provincia di Siena si può trovare la località di Belsedere, che alcuni hanno descritto di una bellezza commovente (dopotutto la Val d’Orcia è sito UNESCO). Al che qualcuno ha commentato che in effetti davanti ad un Belsedere ci si commuove facilmente.

Quando si dice che al peggio non c’è fine, una volta imbroccata la strada della scatologia si va a finire molto in basso. In Italia si possono trovare almeno una ventina di paesi e località con nomi praticamente osceni, che fanno riferimento a parti anatomiche particolari e a pratiche corporee di natura intima. Qui ci limitiamo a segnalare i centri di Sesso, in Emilia e Orgia in Toscana, che, incredibilmente sono tra i meno volgari. Per placare le obiezioni di quelli che dicono che autocensurarsi così non vale, aggiungiamo la località di Gnocca vicino a Rovigo.

A voi capita mai di restare senza parole? Ebbene questo è proprio quello che deve esser capitato agli abitanti di un paesino vicino a Treviso, che, quando si è trattato di dare un nome alla loro località non hanno trovato niente di meglio che chiamarlo Paese. Esatto! Un Paese pieno di paesani. Ve lo immaginate il dialogo tra un nativo di Paese e una persona appena conosciuta:

Di dove sei?

Di Paese

Sì, ma quale?

Paese!

Ho capito, ma dove abiti esattamente

A Paese, ti dico.

Mi stai prendendo in giro?

L’ironia finale sta nel fatto che la località è associata alla Fondazione Città della speranza, per la ricerca sull’oncoematologia pediatrica, iniziativa nobile ed esemplare, ma il cartello che denota l’affiliazione alla Fondazione è situato proprio sotto al cartello di entrata, per cui si legge “Paese/Città della speranza”, come dire, speriamo di trovare finalmente un nome decente per ‘sto posto!

Quelli che si sentono un po’ giù, per consolarsi, possono visitare due punti situati uno in Sicilia e l’altro in Puglia e farsi un giro a Vita e Depressa, ma per controbilanciare e tirarsi su ci sono Allegrezze in Liguria e Allegrina in Emilia Romagna. Invece in Calabria c’è il paese di Gallina, che ha, ad un paio di km, la frazione di Puzzi, quindi si può dire Puzzi di Gallina.

Per favore cercate di non mettervi nei guai con i Fracassi (VI) sennò saranno Botte (sia in Sicilia che nel Lazio) da Orbo (CS). Cercate di non macchiarvi di peccato Carnale (ME) altrimenti di nuovo giù Colpi (Trentino e Veneto) e magari anche Carcere o Carceri (un po’ dappertutto, dalla Lombardia alla Campania).

Una cosa è certa, non morirete di fame. In Calabria possono offrirvi semplicemente Pane o Paneduro, ma poi Pastina, Pastinella e Pastine le troverete un po’ dovunque. Buon appetito.

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