Un recital tra nostalgia passione e virtuosismo

Ha avuto inizio alla CI di Pola la mini tournée «Caleidoscopio musicale» con protagonisti Francesco Squarcia e Aleksandar Valenčić

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Un recital tra nostalgia passione e virtuosismo
Aleksandar Valenčić e Francesco Squarcia. Foto: FREDY POROPAT

Un concerto con i fiocchi, ossia il recital intitolato “Caleidoscopio musicale – libera escursione musicale attraverso epoche, culture, generi, tradizioni e stili diversi”, quello proposto l’altra sera nella Sala maggiore della Comunità degli Italiani di Pola dal rinomato violista, cantante e compositore Francesco Squarcia (classe ‘46, nativo di Fiume e residente a Roma), accompagnato al pianoforte dal musicista, fisarmonicista, arrangiatore e compositore fiumano Aleksandar Valenčić.

Due musicisti molto affiatati
Una proficua collaborazione tra i due Maestri che dura ancora dal 2013, e che in veste di “duo inedito” li ha visti esibirsi nelle maggiori città italiane e all’estero. E anche a Pola dunque (il primo concerto della mini tournée realizzata grazie ai contribuiti assicurati dall’Unione Italiana, che proseguirà oggi alla CI di Albona e domani alla CI di Lussinpiccolo, con inizio alle 19), Squarcia e Valenčić hanno dato vita a un ottimo concerto, senz’altro particolare, a partire dal fatto che sono rari i duetti tra gli strumenti a tastiera e la viola (che è più grande ed ha un timbro più profondo e meno brillante del violino, ed ha una quinta di tessitura più bassa), dell’adattamento e arrangiamento dei brani, dell’interessante repertorio (che solitamente viene cambiato a seconda delle circostanze e luoghi dove viene presentato) che ha variato dalla musica classica sino a quella leggera, e infine ovviamente all’indubbia bravura e al virtuosismo dei due musicisti, davvero in sintonia e molto affiatati.

Un omaggio al figlio e alla città natale
Nel corso del recital musicale Squarcia ha presentato i brani, le peculiarità degli stessi (si vuole ripetere in merito che tutti sono stati adattati a piacimento dei Maestri), dei fortissimi sentimenti che lo legano alla sua Fiume, al compianto figlio Giovanni-Nino al quale ha dedicato una canzone, all’amicizia con Sergio Endrigo e con Ennio Morricone con il quale privatamente era strettamente legato. Il concerto è iniziato con due pezzi del compositore argentino Astor Piazzolla “Oblivion” e “Libertango”. Dal passionale ritmo latino si è passati al valzer, ossia al grazioso andante “Valse Caressante”, del compositore bolognese Ottorino Respighi. Ha fatto seguito il “Carnevale di Venezia con variazioni”, con temi solitamente noti e con cambi di ritmi, con varie tecniche (arpeggi, toccato, pizzicato ecc.), nel quale si è vista la grossa libertà nell’esibizione/espressione di Squarcia, che infine ha cantato sui versi de “Il mio cappel a tre punte”. Poi l’immancabile omaggio alla sua città, Fiume, che ama profondamente, e alla quale ha dedicato la canzone “Immensamente”, che nel 2013 aveva ottenuto il premio della giuria, per il miglior arrangiamento e il premio “Beseda” al festival MIQ (Melodie dell’Istra e del Quarnero).

Endrigo e la sua Pola
Per ricordare Sergio Endrigo invece, al quale Pola era rimasta sempre nel cuore a detta del violista, sono state proposte le celebri “1947” e “Io che amo solo te”, molto emotive e melodiose, sia cantate che suonate contemporaneamente da Squarcia (alquanto inusuale il fatto che un musicista con uno strumento ad arco riesca anche a cantare). È stata la volta de “I mandoleri”, su testo in dialetto istrioto di Valmer Cusma, presentata l’anno scorso appunto al Festival dell’istrioto a Sissano. Il virtuosismo di Squarcia è nuovamente emerso con il “Czardas” del compositore napoletano Vittorio Monti; nel “Meditation”, l’intermezzo dell’opera “Thais” del compositore francese Jules Massenet; “Gabriel’s oboe” di Ennio Morricone, e poi anche con la malinconia di “Arrivederci Nino” dedicata al figlio scomparso.

Armstrong, Dalla e Modugno
Sul finire sono stati proposti brani di musica popolare romena “Ora staccato” e “Allodola” di Grigoras Dinicu, e per… chiudere in positivo, “Wonderful world” di Louis Armstrong, “Piazza Grande” di Lucio Dalla, “Meraviglioso” di Domenico Modugno e “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero. Tutto qui? No di certo, grazie agli scroscianti applausi del pubblico (sinceramente, un concerto simile meritava di essere seguito da molte più persone). I protagonisti hanno offerto altre due graditissime pièce, “My way” di Frank Sinatra e “La tarantella napoletana” di Gioachino Rossini. Va ricordato che Squarcia per 35 anni ha fatto parte della celebre orchestra sinfonica dell’Accademia Nazionale di San Cecilia di Roma ed è fondatore del complesso d’archi “I Cameristi italiani”, alternando l’attività pure in veste di solista, esibendosi nel globo intero. Valenčić, inizialmente un talentuoso fisarmonicista, negli anni Novanta ha iniziato a comporre e arrangiare brani di musica leggera, combinando spesso elementi di provenienza classica, popolare (folk) ed etnica originando così vari tipi di “crossover”. Ha collaborato con i più importanti artisti e gruppi musicali croati partecipando a tutti i festival e aggiudicandosi numerosissimi premi come autore e arrangiatore.

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