Strutture abbandonate rivivono grazie all’arte

Alla tenuta «Monterosso», nei pressi di Salvore, è stata inaugurata la mostra permanente delle ceramiste della CI «Fulvio Tomizza» di Umago

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Strutture abbandonate rivivono grazie all’arte
Le caramiste assieme a Davor Dubokovič. Foto: Nicole Mison

Una volta nelle tenute agricole i contadini possedevano le piccionaie, le quali accoglievano i piccioni viaggiatori, che trasportavano messaggi da una destinazione all’altra. Con il passare del tempo e con il diffondersi della rete di telecomunicazioni queste strutture sono diventate obsolete e di conseguenza sono cadute in rovina. A volte capita però che un’idea originale riporti in vita queste costruzioni, spesso abbandonate. È quello che ha saputo fare la tenuta “Monterosso”, situata nell’omonimo paesino nei pressi di Salvore, gestita da Davor Dubokovič. Il punto di partenza è stato semplice: unire l’arte con il patrimonio storico del territorio. Da qui è nata la proficua collaborazione con il gruppo di ceramica della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, guidato dalla dirigente Alice Maurel, che ha realizzato dei simpatici colombi in ceramica. Opere che sono state situate all’interno della piccionaia, in modo che i visitatori del possedimento possano farsi un’idea più concreta della funzionalità di questi luoghi.

Dall’unione di queste due realtà è nata una mostra, inaugurata l’altro giorno tra brindisi e ciliegie caserecce. “Con la realizzazione delle vostre creazioni la piccionaia ha ottenuto un valore aggiunto – ha commentato Davor Dubokovič, riferendosi alle ceramiste del sodalizio umaghese –. Siamo veramente orgogliosi della vostra collaborazione e vi ringrazio per il vostro impegno e lavoro. Questa diventerà un’esposizione permanente, perciò tutti i nostri ospiti e gli abitanti del paesino saranno i benvenuti e potranno ammirare le vostre creazioni”.

Alcuni piccioni esposti.
Foto: Nicole Mison

Collaborazione tra cultura e imprenditoria
Presente anche la presidente della “Fulvio Tomizza”, Floriana Bassanese Radin, la quale ha ringraziato per la possibilità di esporre le loro creazioni, in quanto le attiviste lavorano sodo e con ottimi risultati già da molti anni. “Questo progetto permette di unire il loro impegno alla realtà imprenditoriale di ‘Monterosso’. La mostra si propone di salvaguardare una storia locale, storia che è collegata al nostro patrimonio culturale. Le piccionaie, non più in uso, sono parte della tradizione del nostro territorio. Queste costruzioni erano diffuse in tutta l’Istria. Si tratta di un esempio di collaborazione positivo tra le associazioni culturali e le realtà economiche e imprenditoriali che dovrebbe essere incentivato con l’obiettivo di valorizzare la nostra tradizione, mettendosi a disposizione dei cittadini”.
Due mondi in apparenza lontani e distanti hanno trovato un punto di contatto grazie a Sonja Jelača, dipendente della tenuta “Monterosso”, ma anche ceramista della CI di Umago, che ha proposto la collaborazione. Invito accettato con entusiasmo dalla dirigente Alice Maurel, che ha coinvolto tutto il gruppo nel progetto appena presentato.
Una serata piacevole e diversa dal solito all’insegna dell’arte e della valorizzazione del territorio e del suo patrimonio storico-culturale, con un occhio attento alle tradizioni e alle specificità locali.

Alice Maurel, sonja Jelača, Davor Dubokovič e Floriana Bassanese Radin.
Foto: Nicole Mison

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