Portorose. Sergio Caputo, 40 anni racchiusi in «Un sabato italiano»

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Portorose. Sergio Caputo, 40 anni racchiusi in «Un sabato italiano»
Foto AIA

PORTOROSE | Non poteva mancare un appuntamento all’insegna della musica d’autore per celebrare la 23.esima Settimana della lingua italiana nel mondo. L’arte dei suoni e delle parole quale veicolo universale per diffondere fuori dai confini nazionali emozioni, sentimenti, valori, idee e la lingua stessa. La manifestazione promossa dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, si è materializzata con il concerto organizzato dal Consolato Generale d’Italia a Capodistria assieme all’Università Popolare di Trieste, al Comune di Pirano e con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia svoltosi ieri sera nella cornice dell’Auditorio di Portorose. A salire sul palco il cantautore italiano Sergio Caputo accompagnato dalla sua band composta da Fabiola Torresi al basso e Alessandro Marzi alla batteria. Classe 1954, il musicista ha al suo attivo nel complesso 19 album, molte compilation e migliaia di concerti. Esordisce nel 1978 anche se la fama arriva nel 1983 con l’album e il brano omonimo “Un sabato italiano”, titolo tra l’altro anche dello spettacolo che ne vuole celebrare il quarantesimo, un disco capace di scavalcare generazioni rimanendo attuale, ascoltato da un pubblico di più e meno giovani. Al suo primo successo segue l’album “Italiani mambo” e si misura anche sul palco dell’Ariston a Sanremo con i brani “Il Garibaldi innamorato”, “Rifarsi una vita” e “Flamingo”. Negli anni 2000 si trasferisce in California dove si dedica a tempo pieno al jazz e nel 2003 pubblica un album strumentale dal titolo “That kind of thing”, in cui esordisce come chitarrista jazz, vincendo il premio “Smooth jazz.com” per l’album indipendente più scaricato dell’anno nel 2005. Nel 2008 il cantautore presenta a Roma il suo primo romanzo intitolato “Disperatamente (e in ritardo cane)” e nel 2009 pubblica, soltanto su iTunes, il singolo smooth-jazz dal titolo “On a lonely night” e un concerto-evento romano “La notte e un pazzo con le mèches”. Il cantautore si distingue per uno stile pop-jazz accompagnato da testi ironici ma velati di malinconia e inquietudine. Dopo una lunga parentesi americana, oggi vive in Francia. Ieri sera si è presentato davanti al numeroso uditorio dove sono intervenute diverse autorità intonando i suoi maggiori successi molto apprezzati dai presenti giunti da Italia, Slovenia e Croazia che hanno risposto con fragorosi applausi.

 

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