Sarà il primo documentario croato su Gabriele D’Annunzio

0
Sarà il primo documentario croato su Gabriele D’Annunzio

FIUME | Un serial televisivo per raccontare Gabriele D’Annunzio soldato, intellettuale votato all’azione, che non trascura assolutamente il suo essere poeta, esteta e amante ideale, una vera e propria star del Novecento. Tutto ciò nella cornice che l’ha reso protagonosta dell’Impresa di Fiume, il cui centenario ricorre il prossimo anno. Si presenta cosi il progetto relativo al documentario – ancora in fase di pianificazione/realizzazione – su Gabriele D’Annunzio, che vede la produzione della Pulsar di Zagabria, interamente croata. Si tratta del primo esperimento del genere di una casa filmica croata, pronta a “confrontarsi” con l’eredità del Vate, ancora sempre considerata troppo scomoda e burrascosa.

Il lavoro – che pianifica l’apporto di interlocutori quali Giordano Bruno Guerri, Federico Simonelli, Furio Radin, Tea Perinčić e altri –, si baserà sulla sceneggiatura di Velimir Grgić e la regia di Dario Lonjak, entrambi con una ricca attività cinematografica e televisiva alle spalle. Del documentario in lavorazione abbiamo parlato proprio con lo sceneggiatore Velimir Grgić, titolare della Pulsar di Zagabria.
“È un progetto che stiamo trattando da quasi tre anni – ha esordito –. In questo momento siamo nella fase che precede le riprese, ovvero quella relativa alla programmazione, per cui stiamo ancora cercando di completare il quadro finanziario. Abbiamo proposto l’idea al Centro audiovisivo croato (HAVC) con cui, negli ultimi due anni, abbiamo concordato non soltanto lo scenario, ma anche l’intera fase di pre-produzione. Abbiamo visitato inoltre il Vittoriale per due volte, messo a punto la collaborazione con la sua dirigenza e con quella di tutti i musei di Fiume, letto, raccolto e passato in visione tantissimo materiale. Ora siamo alla ricerca di possibili sponsor e investitori in modo da potere realizzare le riprese e la postproduzione. Elementi indispensabili, che ci aiuterebbero a realizzare un prodotto d’alta qualità. Perché, come si usa dire, ogni euro investito, lo si nota sul grande schermo”.

In che cosa consiste il progetto?

“In un documentario dal titolo ‘Utopia della passione’ (Utopija strasti), suddiviso in tre parti, ognuna dalla durata di un’ora, che ruota intorno alla figura di Gabriele D’Annunzio. Un serial che per la prima volta in assoluto, affronta con assoluto rigore storiografico, sia croato che italiano, la vita e l’opera del Vate nell’ambito del centenario dell’Impresa di Fiume. Attraverso i tre episodi del documentario – intitolati rispettivamente ‘Soldato’, ‘Poeta’ e ‘Amante’ –, la serie intende riportare i dettagli di ogni segmento della ricca personalità di D’Annunzio, da quella militare e politica, a quella artistica e creativa fino ai suoi intriganti rapporti amorosi. Tre capitoli apparentemente lontani l’uno dall’altro, ma che in realtà sono strettamente connessi, tanto da determinare una buona e incisiva parte della storia moderna”.

Dove si svolgeranno le riprese?

“Una volta ottenuti i finanziamenti, le riprese per il documentario saranno realizzate a Fiume, in Italia e a Londra, con particolare riferimento ai luoghi storici di Fiume e del Vittoriale, la casa di D’Annunzio sul Lago di Garda. Gli interlocutori, invece, spazieranno da storici e politici a scrittori, poeti, registi teatrali e curatori museali”.

Com’è nato il suo interesse per quest’argomento?

“Penso che la storia di D’Annunzio, in ogni suo minimo particolare, sia straordinariamente interessante. Una vicenda che assume i connotati di un’incredibile finzione, ma che è reale. Come giornalista e scrittore, non posso che rimanerne affascinato. È una storia che ha portato non poche svolte negli eventi sociali, politici e culturali del Ventesimo secolo. Chiunque sia interessato a racconti incredibili, ma anche ai fatti storici del Secolo breve, dovrebbe nutrire interesse per quest’argomento. L’unica differenza è che, in qualità di sceneggiatore e produttore, ho trovato il modo ideale per indagare sull’argomento, attraverso il progetto del documentario, così come realizzare dei possibili volumi che accompagneranno l’intera serie”.

Quale bibliografia ha consultato per la realizzazione del documentario?

“La produzione letteraria abbonda di romanzi, discorsi e canzoni su D’Annunzio, fino al volume biografico ‘Gabriele D’Annunzio. L’uomo, il poeta, il sogno di una vita come opera d’arte’, di Lucy Hughes-Hallett, che sarà anche uno degli interlocutori del documentario. La fonte più preziosa è stato l’archivio del Vittoriale, con fotografie, video e migliaia di lettere personali di Gabriele D’Annunzio, così come i luoghi in cui egli visse fino alla morte, che sono più preziosi di qualsiasi opera scritta sul suo personaggio o sulla sua opera. Siamo riusciti a ottenere tutto ciò per la realizzazione della serie, compreso il contributo degli specialisti del Vittoriale”.

Qual è l’impressione che si è fatto di D’Annunzio? Come intende raffigurarlo?

“Devo dire che rimango sempre stupito da quante persone mi pongono questa stessa domanda. È come se stessimo realizzando un pamphlet politico o un film hollywoodiano, più che un documentario. La verità è che non siamo impegnati a scavare trincee da cui poi attaccare i nemici, o a trasmettere messaggi nascosti agli spettatori. Vogliamo esporre invece i fatti di una storia relativamente recente. ‘Passione utopica’ è un progetto serio, che intendiamo realizzare nello stile dei documentari della BBC. Non prendiamo le parti di nessuno, bensì contestualizziamo i fatti. Gli esperti esporranno e analizzeranno i passaggi storici da tutti i lati possibili, mentre la principale fonte che raffigurerà il carattere di Gabriele D’Annunzio, saranno le sue opere e le parole scritte, sia quelle pubblicate sia quelle ritrovate nei suoi carteggi e diari. Tutte cose che rivelano molto sul personaggio, nella maniera più sincera possibile. Le sue frasi e le sue opere parlano da sole, spetta al pubblico farsi una propria idea dei fatti che gli vengono presentati”.

Ciò nonostante avete dei problemi a ottenere i necessari finanziamenti per la realizzazione del documentario. Come mai? L’argomento non è interessante al pubblico croato?

“Pensavamo che tutti si sarebbero affrettati a partecipare a un progetto volto alla scoperta di una storia nascosta, dimenticata e affascinante come quella del Vate, ma evidentemente non è così. Nonostante tutto, questa è sempre la Croazia. La radiotelevisione croata (HRT) non voleva concederci nemmeno una lettera d’intenti, non vincolante, che ci avrebbe aiutati a ottenere finanziamenti dai fondi europei. Il Centro audiovisivo croato (HAVC) ha dato quello che poteva, perché per i progetti televisivi come il nostro, sponsorizza soltanto la parte inerente allo sviluppo degli scenari. Al momento siamo in attesa di conoscere i risultati dei vari concorsi a cui abbiamo partecipato. Stiamo cercando inoltre degli investitori privati in Croazia e in Italia, che riconoscano il potenziale commerciale e l’importanza storica di quest’ampio e complesso progetto”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display