Ridare lustro all’istrioto

Al via domani la nona edizione del Festival nato con l’obiettivo di rafforzare l’identità, il senso di appartenenza e la consapevolezza circa l’importanza della tutela e della valorizzazione di questa particolare parlata

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Ridare lustro all’istrioto

L’istrioto, l’arcaico idioma istriano di diretta derivazione latina, è purtroppo poco citato, oltre che poco praticato. Ma niente paura. Questa lingua molto particolare, storicamente parlata nella parte meridionale della penisola istriana, tornerà a farsi sentire. Da domani torna infatti il Festival dell’istrioto: una manifestazione, o meglio un progetto nato con l’obiettivo di rafforzare l’identità e il senso di appartenenza, ma anche di infondere negli italiani dell’Istria meridionale la consapevolezza circa l’importanza della tutela e della valorizzazione di questa particolare parlata. E non soltanto. Il Festival nasce anche con lo scopo di mantenere viva una specificità culturale e di ridare lustro all’istrioto, promuovendone l’utilizzo all’interno delle famiglie e in ambito pubblico.

 

Una rassegna in versione online

A dirlo è stato nientemeno che il patron del Festival, Paolo Demarin (presidente dell’Assemblea UI e della CI di Sissano), che ieri ha svelato anche il ricco programma della nona edizione della rassegna dedicata e riservata a questo particolare e caratteristico idioma istriano. Non prima, però, di avere ringraziato il folto gruppo di entusiasti, che per dodici lunghi mesi hanno lavorato senza sosta per curare ogni minimo dettaglio del Festival. Rassegna che per ovvi motivi di sicurezza sanitaria anche quest’anno si terrà, purtroppo, soltanto online. Prima di addentrarsi nel cuore della scaletta della rassegna, Demarin ha tenuto a ringraziare tutte le sei Comunità degli Italiani (Sissano, Gallesano, Dignano, Valle, Rovigno e Fasana) che hanno aderito al progetto e contribuito alla sua crescita costante. Il principale responsabile del Festival ha poi ricordato che, rispetto al passato, il programma di questa nona edizione della manifestazione è stato pensato e costruito affidandosi all’energia e alla forza dei giovani.

Protagonisti i bambini

Chiusa questa parentesi, Demarin ha rilevato che la prima giornata del Festival dell’istrioto sarà quasi esclusivamente dedicata ai più piccoli. Domani è infatti prevista la presentazione del libretto in istrioto per bambini “Chi trova un amico, trova un tesoro”: un progetto innovativo che ha coinvolto gli alunni delle Scuole elementari italiane del territorio in cui si parla l’istrioto, ognuna delle quali ha inventato e contribuito a scrivere parte di un racconto, che è stato poi arricchito con un fumetto. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di rinnovare e creare nuovi materiali didattici in istrioto a disposizione delle scuole delle sei località coinvolte. Sempre domani e sempre online, si terranno anche le presentazioni del gioco di memoria per bambini “Chi cerca, trova…” e del progetto “L’istrioto nel mondo”. A proposito di quest’ultimo, Demarin ha sottolineato trattarsi di un’iniziativa che raccoglie decine di testimonianze di persone originarie delle località dell’istrioto che oggi vivono all’estero. Alcune addirittura in Argentina e Svezia.

La musica, strumento di divulgazione

La serata di giovedì 16 dicembre sarà, invece, riservata alla presentazione di cinque canzoni inedite in istrioto. Questa parte del programma è stata svelata da Valmer Cusma, definito da Demarin il direttore artistico responsabile delle musiche del Festival. “Le canzoni e la musica sono uno strumento potente e strategico di divulgazione, anche delle parlate locali”. Queste le prime parole di Cusma, il quale ha poi annunciato che due canzoni arrivano da Rovigno con Riccardo Bosazzi e Sergio Preden, il quale ha ripescato una canzone inedita del Maestro Piero Soffici. Le altre tre canzoni sono un brano romantico in sissanese e due canzoni rap, una dedicata alla fiera di Dignano.

Concorso e cinematografia

La parola è tornata poi nuovamente a Demarin che per la serata di venerdì 17 dicembre ha annunciato la proclamazione dei vincitori del Concorso letterario e video (che ha visto l’adesione di una trentina di partecipanti con testi in prosa, in versi, ricerche, racconti e filmati) e gli interventi di Isabella Matticchio e Luca Melchior, che parleranno dello stato di salute dell’istrioto e della tutela e della politica linguistica sul friulano. Un esempio che potrebbe tornare utile anche per la tutela dell’istrioto. Sabato 18 dicembre è in programma la presentazione della ristampa della grammatica dignanese “Al favelà” di Pompea Fabro. Infine, domenica 19 dicembre alle 20, su TV Nova, sarà trasmesso “Rimi – tour”, un vero e proprio film alla cui realizzazione hanno partecipato anche i gruppi delle filodrammatiche delle Comunità incluse nel Festival. Nel presentare il film, Demarin ha svelato che racconta le avventure di sei giovani (ognuno di una Comunità degli Italiani diversa), che oltre a essere legati da un rapporto di amicizia hanno anche uno scopo comune, che soltanto chi guarderà il film potrà scoprire. Paolo Demarin ha aggiunto che il “viaggio” dei sei amici parte da Rovigno e finisce a Sissano, non prima di avere toccato tutte le altre località dell’istrioto. Tutti i programmi saranno trasmessi in diretta streaming a partire dalle 19 sul canale Youtube del Festival dell’istrioto. I contenuti saranno pubblicati anche sul sito ufficiale della rassegna www.festivalistrioto.com.

Collaborazione tra enti e CI

Presentato il programma e ringraziati per il sostegno finanziario il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica italiana, l’Unione Italiana, l’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, la Regione istriana e i Consigli per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia e della Regione istriana, il responsabile del Festival ha ceduto la parola agli ospiti presenti, Antonio Dobran (vicepresidente della CI di Sissano), Dea Lordanić (CI di Valle), Roberta Ugrin (CI di Rovigno), Livio Belci (CI di Dignano), Diriana Delcaro Hrelja e Pietro Demori (CI di Gallesano) e Antonio Devescovi (Ci di Fasana), ognuno dei quali ha evidenziato l’importanza e il contributo del Festival alla tutela, la salvaguardia e la promozione dell’istrioto e delle parlate locali dell’Istria meridionale.

L’ultimo intervento non poteva che essere quello del presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva. “Ringrazio e mi congratulo con tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione di questo importante progetto. Avete dimostrato ancora una volta di essere in grado di lavorare assieme e proporre iniziative di notevole peso”, ha esordito il rappresentante dell’UI che ha poi proseguito dicendo: “Al di là dell’importanza del dialetto e della sua tutela una certa importanza è rivestita proprio dalla collaborazione tra le CI coinvolte, una collaborazione e un’unione grazie alle quali riuscire a sopravvivere”. Corva si è infine nuovamente congratulato con gli organizzatori del Festival. Dopodiché si è complimentato con le sei CI per il lavoro fatto a sostegno della tutela dell’istrioto, e delle sue diverse forme, a livello nazionale.

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