Pola. Pensare sostenibile per aiutare le nuove generazioni

23ª Settimana della lingua italiana nel mondo. La sociologa dell'ambiente Susanna Seiff ha tenuto una lezione alla Facoltà di Economia e turismo «Mijo Mirković»

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Pola. Pensare sostenibile per aiutare le nuove generazioni
Susanna Sieff. Foto: Marko Mrđenović

Pensare al futuro oggi non è più un obiettivo astratto, ma una necessità concreta. L’idea che si possa pensare solo all’oggi, consumando risorse e pregiudicando l’ambiente, è un’idea pericolosa. Innanzitutto perché è ormai evidente che, se non si assume il tema della sostenibilità come centrale, si rischia di compromettere sia la qualità che la stessa possibilità di esistenza futura del Pianeta. E i mutamenti ambientali in atto sono lì a dimostrarlo. In secondo luogo perché non è più vero che si vive meglio consumando tanto. Assumere la sostenibilità come la priorità di una nuova idea di sviluppo è dunque fondamentale e un impegno concreto, fatto di scelte politiche ma anche di comportamenti collettivi e individuali.

È questo in sintesi il messaggio trasmesso agli studenti delle prime e seconde classi dei tre licei della Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola da Susanna Sieff, sociologa dell’ambiente con un master in pianificazione urbanistica, che ieri ha tenuto alla Facoltà di Economia e turismo “Mijo Mirković” di Pola una Lectio magistralis di un’ora dal titolo “Sostenibilità, tra passato e futuro”. Una lezione organizzata dal Dipartimento Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Pola – Università degli studi “Juraj Dobrila”, nell’ambito della 23.esima Settimana della lingua italiana nel mondo (quest’anno dedicato all’italiano e alla sostenibilità) che il Consolato Generale d’Italia a Fiume celebra in condivisione con gli enti e le istituzioni del territorio.

Il futuro è fondamentale
“Quando parliamo di sostenibilità la nostra mente corre immediatamente al salvataggio del Pianeta”, ha esordito Sieff, ricordando allo stesso tempo che il Pianeta ha già vissuto sconvolgimenti epocali e che a farne le spese sono state le specie che lo abitavano. “Ecco perché pensare alla sostenibilità – continua la sociologa – significa pensare alle nuove generazioni, in un mondo che sta facendo passi avanti enormi nella lotta alla povertà, ma che vede come rovescio della medaglia un enorme consumo di risorse”. Sieff ritiene dunque che la sostenibilità sia indissolubilmente legata al futuro, soprattutto al nostro e a quello del nostro Pianeta, che sarà sicuramente più caldo e più abitato, con una superficie abitabile diversa, molto probabilmente minore, e che avrà dei problemi dal punto di vista dell’agricoltura.

Conoscere fatti e realtà
Detto questo, la relatrice ha ricordato che il concetto di sostenibilità nasce in tempi lontani, verso la fine degli anni Settanta. Soltanto una quindicina di anni più tardi si è, però, riusciti ad arrivare a un concetto di sviluppo sostenibile condiviso a livello internazionale. Un concetto che guarda al futuro e che definisce lo sviluppo sostenibile come quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere alle generazioni future di soddisfare i propri. Affinché ciò sia possibile è, però, fondamentale conoscere e comprendere. “Soltanto conoscendo la realtà dei fatti è possibile tracciare il percorso, pianificare, monitorare, ritrarre la barra e infine agire”, ha spiegato la sociologa che, dati alla mano, ha successivamente rilevato che, soprattutto nei Paesi occidentali, sono state adottate diverse politiche ambientali che hanno effettivamente portato a una riduzione delle emissione di CO2 a livello europeo. Tuttavia, questo non è servito a ridurre le emissioni a livello globale. Tutt’altro. E il motivo è da ricercare nella dislocazione delle attività produttive inquinanti in Paesi fino ad allora considerati sottosviluppati o in via di sviluppo, che nonostante abbiano visto crescere il benessere dei cittadini hanno pagato e continuano a pagare un elevato costo sociale ed ambientale.

Agire prendendo delle decisioni
Sieff ha poi parlato di consumismo, dei problemi della fast fashion industry, di produzione sostenibile e di economia circolare. La sociologa ha quindi concluso la lezione con una riflessione. A tale proposito ha detto che il concetto secondo cui la sostenibilità è una condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri, significa che a partire da oggi dovremmo sempre fare scelte che possano fare bene a noi, all’ambiente e alle generazioni successive alla nostra. E queste scelte dovranno essere fatte non soltanto dai decisori politici, ma anche da noi stessi. “Anche voi – ha detto Sieff agli alunni – nella vostra vita quotidiana avete un potere e potete fare qualcosa per cambiare”. “Purtroppo, la crisi climatica è bastarda. Lo è perché è molto lenta. Noi lo sappiamo che c’è, ma poi fuori, la vita va avanti lo stesso. Il Covid è arrivato e ci ha richiesto un’azione immediata. Abbiamo fatto cose che non avremmo mai fatto. Purtroppo stavamo morendo e per preservare il genere umano abbiamo messo in atto misure che ci hanno portato a risolvere la situazione. Dovremmo fare la stessa cosa con la crisi climatica perché nonostante non uccida le persone, tutti i giorni ci sono dei cambiamenti in atto che vediamo e che ci stanno portando su quella strada. Il problema è che se non facciamo qualcosa oggi non avremo più la possibilità di fare qualcosa domani. Quindi a voi che siete giovani dico di alzare la voce, ma cercate anche di essere critici e di muovervi nel vostro agire quotidiano in maniera coerente”, ha concluso Susanna Sieff.

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