Fiume. Rampa di lancio: proporre un piano operativo

Durante la seduta del Consiglio per la Cultura della Città di Fiume si è discusso sulla situazione attuale e futura dell'edificio storico di via Milutin Barač

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Fiume. Rampa di lancio: proporre un piano operativo
La seduta è stata moderata da Maša Magzan (ultima a destra). Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Si è tenuta nella sede della Città di Fiume la 22.esima seduta del Consiglio per la Cultura. Il tema all’ordine del giorno è stata la situazione circa la fatiscente struttura storica della rampa di lancio dell’ex Silurificio. La seduta, aperta e moderata dalla presidente del Consiglio per la Cultura, Maša Magzan, ha riunito i rappresentanti della Città, dell’Autorità portuale, del Dipartimento fiumano dell’Istituto nazionale di restauro (HRZ) e altri membri. Lo stato di disfacimento della rampa utilizzata per il lancio e il collaudo dei siluri è un problema discusso sin dal 2008, quando la struttura ottenne lo status di bene culturale. Un piano di restauro integrale, che avrebbe coinvolto il Ministero della Cultura e dei Media, la Città di Fiume e l’Autorità portuale, proposto nel 2018, non è andato a buon fine.

Il terreno su cui giace la struttura non è di proprietà della Città, ma è di ingerenza dell’Autorità portuale di Fiume. Denis Vukorepa, direttore dell’Autorità portuale, ha affermato che la loro istituzione è pronta a mettersi in campo e agire secondo il piano che verrà approvato dell’Istituto nazionale di restauro, sia che si tratti di ricostruzione o di rifacimento ex novo. Riguardo i rapporti con la Città di Fiume, Vukorepa ha detto che hanno già avuto esperienze positive, come nell’esempio della nave “Galeb”. La rappresentante dell’Istituto nazionale di restauro, Ana Rušin Bulić, ha menzionato uno studio generale fatto nel 2012 che ha individuato la possibilità di salvaguardare alcuni elementi originali, come la rampa di lancio per siluri, malgrado la struttura principale sia ormai troppo erosa. L’associazione “Pro Torpedo” possiede una grande quantità di documenti che possono aiutare nell’ideazione di una replica dell’edificio originale. L’operato dell’associazione ha contribuito molto all’iscrizione della rampa di lancio nel registro dei beni culturali e dunque i rappresentanti dell’Istituto ritengono sia necessario invitarli alla discussione e consultarsi anche con loro. Vlasta Linić, che fino a qualche giorno fa ricopriva il ruolo di assessore provvisorio del Dipartimento cittadino per l’Educazione e la Cultura, ha notato che ogni progetto proposto dovrà individuare i metodi di utilizzo degli spazi, il design e il proprio curatore.
La commissione ha dimostrato una grande volontà di risolvere il problema e ha preferito, su proposta di Vukorepa, di non andare a discutere del passato o di cavilli burocratici, ma di impegnarsi nel proporre il prima possibile un piano operativo per poter smuovere la questione Torpedo da un punto morto.
È stata inoltre aperta la questione dell’inventario storico della fabbrica. Alcuni reperti sono molto grandi e massicci e dunque necessitano di un’adeguata pianificazione su come saranno disposti in un ipotetico futuro collocamento a lavori fatti. Attualmente questi sono custoditi negli ex spazi del Museo civico in Žabica e saranno temporaneamente ricollocati nei magazzini portuali storici, i cosiddetti “Metropolis”.
Il Comitato ha deciso in conclusione di continuare l’iniziativa per sbloccare la situazione il prima possibile, dato che in questo senso è stato dimostrato anche interesse da parte del governo croato. Per parola di Maša Magzan, la rampa di lancio è stata una delle strutture tecnologicamente più avanzate dell’epoca e in generale l’intera via Milutin Barač rappresenta un grandioso monumento del patrimonio industriale storico della città di Fiume che meriterebbe di essere pienamente valorizzato.

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