Palazzo dello Zucchero: uno scrigno di tesori

Al Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume si è tenuta la prima conferenza sull’opera di restauro del prezioso edificio barocco, uno dei più belli in Croazia

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Palazzo dello Zucchero: uno scrigno di tesori
La facciata principale del Palazzo dello Zucchero. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

L’opera di restauro e conservazione del Palazzo dello Zucchero all’interno dell’ex complesso industriale “Rikard Benčić”, oggi una delle sedi del Museo civico di Fiume, è stata un processo lungo e complesso, ma che ha riportato in vita uno dei più belli e importanti palazzi in Croazia. È questa la conclusione della conferenza tenutasi nella Sala dei marmi del Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume, che ha visto in veste di relatori il direttore dell’Istituto nazionale di restauro (HRZ) e conservatore architetto Boris Mostarčić, il conservatore consulente e storico dell’arte Petar Puhmajer e il conservatore e restauratore Toni Šaina. La storia del Palazzo, edificato nel 1752, e il lungo percorso che gli ha restituito l’antico splendore, sono talmente ricchi e complessi che i relatori hanno deciso di dedicargli altre due conferenze, che si terranno in data da definire.

Storia ricca e affascinante
Di primo acchito si ha l’impressione di conoscere già tutto sulla storia e sull’opera di restauro dell’edificio, ma dopo aver ascoltato gli interventi dei tre esperti ci si rende conto che sono ancora tante e affascinanti le storie che si possono raccontare sul più grande palazzo barocco della costa orientale del Mare Adriatico.
Boris Mostarčić ha aperto la conferenza ripassando rapidamente la cronologia dei lavori di recupero del Palazzo e spiegando che la ricostruzione della storia dell’edificio e le ricerche di conservazione e restauro necessarie per stilare un elaborato dettagliato degli interventi necessari iniziano nel 2003 e si concludono nel 2006. Quell’anno l’elaborato viene completato e si decide di avviare i lavori di restauro e conservazione dei dipinti murali e degli stucchi, in quanto questi sono numerosi e la mole di lavoro è ingente. I lavori di restauro iniziano, pertanto, nel 2009, mentre nel 2012 si comincia a lavorare al progetto di restauro del Palazzo, ovvero dell’intervento di consolidamento statico della struttura. Risale al 2015 il progetto di rinnovo, nel 2017 viene realizzato il progetto esecutivo, mentre i lavori all’edificio iniziano nel 2018 e si concludono nel 2020, anno in cui, il 13 novembre, il Palazzo dello Zucchero viene inaugurato. Il conservatore ha ricordato che il Palazzo dello Zucchero è un bene culturale protetto dal 1970, uno dei primi in Croazia ad essere stato inserito nel Registro dei beni culturali. L’edificio è di dimensioni imponenti, in quanto conta 40.300 metri quadrati di spazio utile.

Boris Mostarčić.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Interessanti scoperte
Petar Puhmajer ha rilevato che durante i lavori di restauro si è giunti a una serie di interessanti scoperte, anche per quanto concerne la storia di questo grande e importante palazzo. “Le ricerche svolte dal 2003 al 2006 sono state uno stimolo per diversi studiosi della storia di Fiume, di cui molti si sono dedicati alla storia del Palazzo dello Zucchero – ha spiegato Puhmajer -. Tre anni di ricerche sono un lungo periodo e hanno coinvolto numerosi esperti di diversi campi. All’interno dell’edificio sono state effettuate in ben 1.600 punti (pareti, vernice, elementi metallici, ecc.) delle indagini stratigrafiche necessarie per risalire all’aspetto originale della struttura. Alla fine di questo lungo processo è stato stilato un elaborato in cinque volumi, in quanto prima di avviare qualunque intervento di restauro è necessario conoscere la storia dell’edificio, per la quale è indispensabile consultare i documenti negli archivi”. Diverse interessanti scoperte riguardanti lo Zuccherificio sono state fatte negli archivi di Vienna, una delle quali è la probabile identità dell’architetto del Palazzo, che potrebbe essere Francesco Saverio de Bonomo. Come spiegato da Puhmajer, due sono le fasi più importanti del Palazzo: il 1752, l’anno in cui questo è stato edificato, e il grande incendio del 1785, dopo il quale la struttura venne sottoposta a un intervento di restauro.

Il terrazzo, gli stucchi e i dipinti murali
“Uno degli elementi molto importanti è il terrazzo sui pavimenti, che troviamo nel salone principale al secondo piano, in diverse stanze e nei corridoi. Infatti, è molto raro trovare questo tipo di pavimento originale risalente al XVIII secolo. Gli stucchi, che decorano i soffitti di diverse stanze, mentre quelli più rappresentativi si trovano nel salone principale, sono uno degli elementi più preziosi del Palazzo e vennero realizzati dai fratelli Somazzi. Stucchi di questa ricchezza e quantità non si trovano in nessun altro palazzo in Croazia.
Lo stesso vale anche per i dipinti murali, che sono stati rinvenuti in ben 50 stanze. Il numero di vedute che vanta l’edificio è da record a livello nazionale”, ha spiegato Puhmajer. Un aspetto meno noto, ma altrettanto affascinante di questo intervento di restauro, è la quantità di oggetti quotidiani rinvenuti nel Palazzo, che offrono uno sguardo nella vita di tutti i giorni nelle epoche passate.
L’ultimo intervento è stato quello di Toni Šaina, il quale ha illustrato il processo di restauro dei dipinti murali e degli stucchi, dei quali è stata presentata soltanto una parte. “Al primo, secondo e terzo piano i dipinti murali decorano numerose stanze e molti di questi sono stati rinvenuti sotto strati di vernice – ha spiegato -. In alcuni casi, però, l’intervento di consolidamento e i ritocchi sono stati purtroppo ostacolati dallo scoppio della pandemia e in seguito dall’apertura del Palazzo al pubblico, ma speriamo che in un prossimo futuro potremo riprendere il lavoro e portarlo a termine”, ha auspicato Šaina.

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