Nelida Milani. Pagine fondamentali del nostro inquieto destino

La CI di Pola ha ospitato la presentazione dell’opera omnia di Nelida Milani, promossa in collaborazione con la Biblioteca civica e sala di lettura, assieme alla Ronzani editore

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Nelida Milani. Pagine fondamentali del nostro inquieto destino

“Io di questa signora voglio pubblicare proprio tutto”. A proferire così, ancora prima dell’epidemia, era stato Beppe Cantele, responsabile della Ronzani Editore di Vicenza, che dalle intenzioni di trasferire la produzione letteraria della Comunità degli Italiani dell’istro-quarnerino nel contesto della grande letteratura d’Italia, è passato ai fatti subito dopo aver sentito proferire dal vivo Nelida Milani. La ristampa del primo volume della trilogia “Cronaca delle baracche” che porta la sua firma ha registrato il sold-out in Italia ed è andata a ruba pure in un mercato “viziato” ed elitario come quello di Milano. È questo soltanto l’inizio di un mega progetto che tende a far uscire dal ghetto le migliori penne letterarie italiane del nostro territorio, mentre a festeggiare la straordinaria prospettiva è la Comunità degli Italiani di Pola, che ieri ha ospitato un evento culturale di rara portata: la presentazione dell’opera omnia di Nelida Milani, promossa in collaborazione con la Biblioteca civica e sala di lettura di Pola, assieme alla Ronzani editore.

 

Erudita presentazione

Nella sala piena fino a misura concessa dalle regole anticontagio i saluti della presidente della CI, Tamara Brussich, con benvenuto particolare agli astanti di riguardo: un relatore d’eccezione come Mauro Sambi, curatore dei tre volumi e coprotagonista del percorso di divulgazione dell’opera letteraria minoritaria nel Paese dello stivale, lo stesso Beppe Cantele felicemente unitosi ai presenti grazie al collegamento online, la prof.ssa Elis Deghenghi Olujić, ordinaria di letteratura italiana, che ha regalato un’erudita presentazione dell’opus letterario di Nelida Milani, nonché la poetessa Loredana Bogliun, in veste di portavoce del messaggio che Nelida Milani ha trasmesso alle giovani generazioni dei connazionali, agli allievi dei licei italiani collegati in Rete. Presenti anche l’assessore regionale alla Cultura Vladimir Torbica, la vicepresidente della Regione istriana, Jessica Acquavita, il vicesindaco di Pola Bruno Cergnul e la direttrice dell’ente bibliotecario polese, Nela Načinović.

Sala piena nei limiti del concesso

Una base di partenza

Più che promettente è la riconferma avuta da parte di Cantele e di Sambi: si farà di tutto per diffondere quest’opera letteraria firmata da una “scrittrice di altissima levatura culturale ed etica”, convinti che la pubblicazione della medesima rappresenti il primo segno di concretezza, una solida base di partenza per l’ambizioso progetto di presentazione delle opere di italiani dell’Istria (esibita, con sorpresa, in anteprima la veste grafica inedita per Martin Muma di Ligio Zanini). Nel frattempo, lo sforzo editoriale di mettere assieme in una trilogia volumi da 350 pagine cadauno, è stato compiuto grazie all’energia e alla passione letteraria di Mauro Sambi, docente padovano e poeta, nativo di Pola, cui la Ronzani ha lasciato carta bianca d’agire. Ieri ha parlato a braccio risaltando la volontà di recupero sistematico dell’opera di Nelida Milani e le peculiarità dei tre volumi. Le tessere narrative de “L’Osteria della Parenzana”, associano a “un grande romanzo-mosaico”, le tematiche belliche affrontate di petto nell’”Agnus dei” esprimono la grande capacità della scrittrice di immedesimarsi con i “perdenti”, mentre il terzo “La partita” è un esaustivo compendio di vita quotidiana della CNI dal dopoguerra ai giorni nostri (gli ultimi racconti inediti, usciti dalla penna di Nelida Milani, raggiungono il periodo dell’avvento del Covid).

Leggere per crescere

Si è rivelato, quindi, più che prezioso l’appello della scrittrice, che Loredana Bogliun ha letto agli allievi delle nostre scuole: leggere e leggere per crescere, scoprire l’identità multipla nascosta (come negli strati delle matriosche), progettare il futuro individuando “nella memoria il segreto di quello che noi siamo”, scrivere perché “siamo esseri narrativi”. “Oggi – ha detto – la comunità italiana sta confrontandosi con le tante sfide poste dall’esigenza di rinnovarsi, di adeguarsi ai tempi e ai cambiamenti in atto nella società croata, slovena ed europea. È ora di passarvi il testimone. Sta a voi rappresentare il vostro tempo, di parlare voi di voi, continuando a colmare i vuoti e i silenzi che incontrerete e tenendo a bada la condanna all’oblio. La mia generazione lo ha fatto generosamente, sono stata in una gran bella compagnia, dei Ramous, degli Zanini, degli Schiavato, delle Forlani, delle Barlessi, delle Dallemulle, dei Mestrovich e di tanti altri ancora. Abbiamo raccontato il nostro tempo, sta a voi raccontare il vostro. Sono sicura che alcuni tra di voi prenderanno in mano il testimone”.

Elis Deghenghi Olujić e Mauro Sambi

Dotto omaggio alla scrittrice

Un dotto omaggio all’elevata caratura intellettuale di Nelida Milani, donna, docente, scrittrice, figura morale: è quanto ha offerto Elis Deghenghi Olujić nella sua lunga allocuzione.

Della scrittrice ha ribadito la capacità “di misurarsi con la scrittura, fabbricarsi una lingua inconfondibile, trovare una propria voce, manifestare una personalità espressiva unica, crearsi uno stile originale e inimitabile (…) quest’autrice eclettica, dotata di una limpida intelligenza, di grande sensibilità e di una benevola ironia, ci ha regalato pagine fondamentali in cui si affrontano i temi fondativi e pervasivi del destino inquieto, tortuoso e tormentato di un’intera comunità, e si materializzano le immagini forti di un passato e di un presente che albergano dentro l’autrice e dentro di noi”.

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